Il miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi di trasporto
per le persone e le merci in Campania, è
stato l’obiettivo primario della Giunta
Bassolino fin dal suo insediamento. Proprio
il sistema dei trasporti, infatti, può
rappresentare un fattore importante per
ridurre il differenziale di infrastrutture
tra il Sud e il Nord e incentivare così lo
sviluppo dell’economia e del territorio
sapientemente integrato con le strategie
della mobilità.
Tra l’altro la Regione Campania vanta una condizione migliore
rispetto alle altre regioni meridionali in
forza di una dotazione infrastrutturale
complessiva molto valida a cominciare dalla
rete ferroviaria, la più estesa d’Italia,
e dai centri merci: ciò costituisce una
opportunità notevole per puntare sul
trasporto come settore trainante per lo
sviluppo economico della regione.
Le strategie devono puntare all’aumento del grado di accessibilità
delle aree periferiche, come quella campana,
rispetto al cuore dell’Europa e rispetto
al Mediterraneo e ciò è possibile
attraverso la realizzazione di
infrastrutture stradali e ferroviarie a
rete, attraverso lo sviluppo dei servizi di
cabotaggio marittimo e di trasporto aereo.
Tale strategia deve in primo luogo puntare alla efficace integrazione
tra reti locali e Sistema nazionale
integrato dei trasporti.
È evidente, poi, che la presenza in un’area così ristretta di più
strutture logistiche (porti di Napoli e
Salerno, interporti di Nola, Marcianise e
quello futuro di Salerno/Battipaglia e
aeroporti di Napoli/Capodichino e quelli
futuri di Grazzanise e Pontecagnano) pone
l’esigenza di un efficace coordinamento
per realizzare un sistema logistico unitario
organico attraverso la distribuzione
sapiente di funzioni e specializzazioni.
Per conseguire questi obiettivi, già molto è stato fatto dalla Giunta
regionale di cui mi onoro di far parte.
Possiamo dividere gli interventi
in 5 diversi settori:
1. interventi per inserire la Campania nel sistema nazionale dei
trasporti;
2. il sistema dei trasporti regionali;
3. il rilancio del trasporto pubblico locale (Tpl);
4. i collegamenti marittimi;
5. la viabilità e la sicurezza stradale.
La Campania nel sistema nazionale dei trasporti
Un primo fondamentale intervento messo in atto da questo assessorato
per inserire il sistema trasportistico
campano in quello nazionale, riguarda l’alta
velocità/capacità. Sono stati
effettuati una serie di incontri e di
interventi che sono poi confluiti in due
importanti accordi firmati il 2 maggio
2001.
Il primo accordo, tra Ministero dei Trasporti, Regione Campania,
Ferrovie dello Stato e Tav, ha sbloccato i
tempi per il completamento della linea
veloce (Ac/Av) Roma-Napoli – già
costruita per il 75% circa – e ha definito
interventi di collegamento per integrarla
con gli altri nodi ferroviari e logistici
della Regione Campania e delle regioni
vicine quali Lazio, Basilicata, Calabria e
Puglia.
Il secondo accordo, firmato da Ministero dei Trasporti, Regione
Campania e Ferrovie dello Stato, prevede
invece che le Ferrovie dello Stato si
impegnino ad effettuare, congiuntamente con
Ministero dei Trasporti e Regione Campania,
uno studio su un nuovo possibile
collegamento ferroviario tra Napoli e Bari
via Valle Caudina.
Il 18 dicembre 2001, poi, sotto l’egida della Presidenza del
Consiglio, il Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti e la Regione Campania hanno
firmato una Intesa istituzionale quadro
per la realizzazione o il completamento di
infrastrutture di trasporto, idriche e di
risanamento del sottosuolo nella regione di
rilevanza nazionale.
L’intesa prevede il finanziamento, per i prossimi dieci anni (dal
2002 al 2011), di opere per circa 8 miliardi
di euro (16.690 miliardi di lire, di cui
4.840 provenienti da fondi regionali o già
disponibili e 11.850 dallo Stato).
Gli interventi dell’Intesa si propongono due obiettivi, che
consentiranno di superare le carenze che
rischiano di compromettere lo sviluppo del
sistema produttivo regionale, con riflessi
negativi anche sull’economia complessiva
del sistema Paese.
Il primo obiettivo è quello di creare una rete intermodale efficiente
nel sistema di trasporto di persone e merci,
realizzando una rete ferroviaria e stradale
integrata con quelle nazionali.
Gli interventi individuati per raggiungere questo obiettivo riguardano:
- il completamento della linea ferroviaria alta velocità/alta
capacità Roma-Napoli e la sua
integrazione con il sistema ferroviario
regionale;
- il completamento del Sistema di metropolitana regionale, sotto la
regia e il coordinamento della Regione
Campania;
- il potenziamento dei corridoi stradali e autostradali;
- la realizzazione del sistema aeroportuale campano, articolato sui
poli di Napoli/Capodichino, Salerno/Pontecagnano
e Grazzanise;
- il potenziamento dei porti di Napoli e Salerno;
- la realizzazione del sistema interportuale, che si articola sugli
impianti di Nola, Battipaglia e Marcianise/Maddaloni.
Il secondo obiettivo dell’Intesa, è quello di risolvere
definitivamente le carenze del sistema
idrogeologico, con particolare riguardo al
sottosuolo della città di Napoli e al
sistema delle acque della Campania centrale
e della Piana del Sele.
Una seconda importante linea di intervento, riguarda gli aeroporti: il
6 dicembre 2001, è stato, infatti,
assegnato uno studio di fattibilità
finalizzato prioritariamente a definire il
sistema aeroportuale campano e,
nell’ambito di questo, gli aspetti
gestionali più idonei per gli aeroporti di
Capodichino, Salerno-Pontecagnano e
Grazzanise al fine del loro più efficace
inserimento nel circuito aeroportuale
nazionale. Vincitore è risultato il
raggruppamento di imprese formato dalla Naco,
società olandese (capogruppo), dalla Stipe
di Napoli e dalla Consiel di Roma.
La realizzazione del sistema aeroportuale è stato inserito nell’Intesa
istituzionale quadro
Governo-Regione Campania del dicembre 2001 e
nella delibera quadro sui trasporti
approvata dalla Giunta regionale il 5 aprile
2002: sono previsti interventi per 310
milioni di euro (di cui 41,4 dal Por).
Nell’Intesa istituzionale quadro firmata col Governo nel dicembre
2001 e nella delibera quadro sui trasporti
approvata dalla Giunta regionale il 5 aprile
2002, si prevede anche la realizzazione del
sistema interportuale (360 milioni di euro,
di cui 51,6 dal Por 2000-2006), che si
articola sugli impianti di Nola, Salerno/Battipaglia
e Marcianise/Maddaloni.
Questi gli interventi realizzati finora. Ma cosa dobbiamo ancora
attuare? Innanzitutto, dobbiamo proseguire i
programmi già avviati. Per quanto riguarda
l’alta velocità, grazie all’accordo
firmato il 2 maggio scorso e il suo
recepimento nell’Intesa istituzionale
quadro, si dovrà controllare l’attuazione
di quanto previsto, a cominciare dal
completamento della linea Roma-Napoli, dal
monitoraggio sui tempi e dal rispetto degli
altri punti dell’accordo.
Per quanto riguarda, invece, gli aeroporti, una volta ottenuto lo
studio di fattibilità, si dovrà passare
all’elaborazione di un vero e proprio
piano di sviluppo del sistema aeroportuale,
comprensivo degli interventi previsti
dall’Intesa istituzionale quadro.
Infine, si continuerà nella realizzazione del piano integrato del
trasporto merci e della logistica, approvato
in aprile in collaborazione con
l’Assessorato alle attività produttive, e
che prevede un costo complessivo di 359,45
milioni di euro.
Il sistema dei trasporti regionali
Su scala regionale l’analisi delle prospettive di sviluppo del
settore non può non partire dalla riforma
del Tpl introdotto dalla legge 59/1997, più
nota come legge Bassanini, e dal Dlgs
422/1997 e 400/1999.
L’effetto più significativo della riforma è il trasferimento alle
regioni delle competenze programmatorie e
amministrative per l’intero comparto dei
trasporti.
L’amministrazione regionale ha per prima cosa avviato lo studio di
fattibilità del sistema di metropolitana
regionale: una rete integrata di tutti i
servizi ferroviari regionali collegati tra
di loro con nodi di interscambio e
coordinati in un unico orario (Metrocampania).
Contemporaneamente, si è proceduto ad inglobare il completamento del
sistema nell’Intesa istituzionale quadro
Governo-Regione Campania e nella delibera
quadro sui trasporti della Giunta
regionale.
Si tratta di un investimento di 3 miliardi e 800 milioni di euro, di
cui 435 milioni provenienti dal Por.
Gli interventi fondamentali sono:
1. il potenziamento di Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana;
2. la nuova linea Alifana S. Maria Capua Vetere-Aversa-Napoli;
3. il completamento delle altre linee metropolitane di Napoli;
4. il sistema di trasporto urbano di Avellino;
5. il completamento della metropolitana di Salerno;
6. la realizzazione di nuove stazioni per i servizi metropolitani di
Benevento e di Capua-Caserta-Maddaloni;
7. i nodi di interscambio tra Fs e Circumvesuviana a Pompei, Fs e
Circumflegrea a Monterusciello, Fs e Alifana
ad Aversa e S. Maria Capua Vetere, Fs e
Cumana a Pozzuoli, Circumflegrea e
metropolitana di Napoli a Cilea;
8. l’acquisto di nuovi treni avanzati e moderni.
Per quanto riguarda, poi, in concreto, l’attuazione del sistema di
trasporto su ferro nella regione, nel
2001-2002 sono stati aperti all’esercizio
oltre 10 km di binari e 14 nuove stazioni,
tra cui le tratte Vanvitelli-Museo e
Museo-Dante della linea 1 della
metropolitana di Napoli; il corridoio di
collegamento tra Museo e Cavour (linea 1 e
linea 2); la tratta San Giorgio-Madonnelle
della linea Circumvesuviana S.
Giorgio-Ponticelli-Casalnuovo.
Sono stati poi aperti numerosi cantieri e sono proseguiti i lavori di
opere come la tratta Dante-Garibaldi della
linea 1 metropolitana di Napoli, per il
raddoppio Montesanto-Pianura della
Circumflegrea, per la linea 6 Campi Flegrei/Mostra-Municipio,
per il potenziamento della Circumvesuviana e
per la realizzazione della metropolitana di
Salerno.
Nell’ambito dei lavori della metropolitana di Napoli, poi, si sta
realizzando anche il cosiddetto piano delle
100 stazioni, con opere di riqualificazione
urbana delle zone circostanti e di maggiore
accessibilità dei viaggiatori alle linee
metropolitane e interventi di architetti e
artisti di fama internazionale per abbellire
le stazioni e ospitare al loro interno
numerose opere d’arte.
Molto dunque è stato fatto, ma ancora molto bisogna fare: sulla base
degli interventi specificati nell’Intesa
istituzionale e nella delibera quadro sui
trasporti, la Giunta potrà adesso
verificare e monitorare – di concerto con
il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti – la progettazione e la
realizzazione delle opere, sia di quelle già
in corso che di quelle non ancora iniziate.
In particolare tra le prossime aperture previste ci sono il doppio
binario per la tratta Vanvitelli-Dante della
metropolitana di Napoli; la tratta
Soccavo-Monte S. Angelo; la stazione di
Materdei della linea 1 metrò di Napoli; la
tratta Salerno-Arechi della Metropolitana di
Salerno; la tratta Acerra-Pomigliano-Napoli
della Circumvesuviana, e così via.
Grazie al sistema di metropolitana regionale a regime (e cioè nel
2010) la Campania avrà: 1.400 km di
ferrovie (+14% rispetto al 2000); 423
stazioni (+24%); 28 parcheggi e 21 nodi di
interscambio treno-bus.
Effetti significativi si avranno anche sul piano dell’inquinamento
atmosferico, con oltre 6mila tonnellate in
meno solo di monossido di carbonio, e su
quello della sicurezza: si calcola, infatti,
una riduzione assai significativa degli
incidenti stradali (oltre 2mila feriti in
meno).
Infine, il sistema avrà impatti assai positivi anche
sull’occupazione: mediamente è prevista
la creazione di 10mila nuovi posti di lavoro
l’anno.
Il rilancio del trasporto pubblico locale
Prima dell’avvento della Giunta Bassolino, la Regione Campania era
l’unica d’Italia a non aver ancora
adottato la legge che individua le funzioni
da trasferire o delegare agli enti locali
secondo i principi della legge Bassanini.
Il Consiglio regionale della Campania, nella seduta del 13 marzo 2002,
ha approvato finalmente la legge n. 3 di
riforma del Tpl.
La Giunta regionale aveva deliberato il disegno di legge sulla materia
il 20 aprile 2001.
In particolare, la nuova legge prevede:
1. la classificazione delle reti e dei servizi e le nuove funzioni e
compiti di regione, province e comuni: la
regione avrà funzioni di programmazione e
controllo generale, compiti di
amministrazione sui servizi ferroviari,
autofilotranviari interprovinciali e sui
servizi marittimi, fluviali, aerei ed
elicotteristici;
2. la previsione del piano regionale dei trasporti, dei piani
provinciali e dei piani urbani della mobilità
che la regione, le province e i comuni
dovranno approvare ogni 5 anni;
3. l’integrazione del sistema dei servizi, delle reti e delle
tariffe;
4. una nuova programmazione triennale dei servizi minimi finanziati
dalla regione attraverso il fondo unico
dei trasporti; l’istituzione dell’agenzia
campana della mobilità sostenibile (ACaM)
- che fornirà un supporto tecnico alla
regione e agli enti locali e vigilerà sul
sistema - e dell’Osservatorio regionale,
responsabile del monitoraggio di tutti gli
aspetti della mobilità; l’istituzione
della consulta regionale per la mobilità,
con il compito di assicurare la
partecipazione di enti locali, utenti e
parti sociali;
5. l’introduzione delle gare e dei contratti per l’affidamento dei
servizi (dal 2004);
6. l’introduzione della carta dei servizi, che garantirà la
valorizzazione e la promozione della qualità
dei servizi forniti e la tutela degli
interessi dei cittadini.
In vista della messa a gara dei servizi di trasporto, e in attuazione
della legge di riforma sul Tpl, la Giunta ha
già stipulato contratti di servizio
temporanei con le aziende che già gestivano
i servizi su ferro, e cioè Trenitalia/Fs,
Alifana, Circumvesuviana e Sepsa.
Un altro importante campo di intervento, è stato quello
dell’integrazione delle tariffe: il 25
settembre 2000 è stato firmato, tra Regione
Campania, Provincia e Comune di Napoli e
aziende di mobilità che aderiscono al
Consorzio Napolipass, il protocollo
d’intesa per l’istituzione di Unico,
il biglietto che permette ai viaggiatori
provenienti dai comuni vicini della
provincia di raggiungere Napoli e di
muoversi al suo interno utilizzando tutti i
mezzi di trasporto e viceversa.
Attualmente i comuni integrati nel sistema di Unico sono circa
160 - tra i quali anche i capoluoghi di
provincia Avellino e Caserta - per una
popolazione di oltre 3 milioni e mezzo di
persone.
Unico,
dunque, da biglietto per gli immediati
dintorni di Napoli, è diventato regionale e
ha assunto la denominazione di Unico
Campania.
L’estensione di Unico, fortemente richiesta dai comuni della
regione che non erano stati ancora
beneficiati dal provvedimento, è dovuta
anche al notevole successo ottenuto finora
dall’iniziativa: nel solo periodo
novembre-dicembre 2000, i viaggiatori delle
aziende del Consorzio Napolipass sono
aumentati del 27% rispetto allo stesso
periodo del 1999. Nello stesso periodo sono
stati venduti oltre 77mila abbonamenti Unico,
con un incremento delle vendite del 64%
rispetto all’anno prima.
Dal 21 dicembre 2001, poi, il Consorzio Napolipass ha cominciato a
distribuire sperimentalmente 30mila smart
card – biglietti elettronici intelligenti
– ad altrettanti abbonati annuali.
Le smart card possono ospitare più biglietti e sono
ricaricabili. Si tratta di veri e propri
computer tascabili di durata ultradecennale,
che prevedono in futuro anche la possibilità
di utilizzo per altri tipi di servizi, come
il pagamento di parcheggi, l’ingresso ai
musei, l’uso come carta bancomat.
L’integrazione tariffaria è stata poi sperimentata con successo
anche in altre realtà, come Capri, Ischia e
Avellino, e a breve verrà esteso anche a
tutta la regione.
Per quanto riguarda il rafforzamento del parco mezzi pubblici delle
aziende di trasporto, a gennaio 2001 la
Giunta regionale ha approvato lo
stanziamento di circa 120 milioni di euro
per una serie di interventi che vanno
dall’acquisto di nuovi treni al rinnovo
del parco autobus delle aziende di trasporto
operanti in tutta la regione, fino
all’adeguamento delle tecnologie: grazie a
questi fondi, è stato possibile acquistare
circa 500 nuovi mezzi moderni ed ecologici,
che inquinano circa dieci volte di meno di
quelli sostituiti.
Anche in questo settore molte cose restano da fare: innanzitutto,
bisognerà seguire l’iter di attuazione
della nuova legge sulla riforma del Tpl,
attraverso il trasferimento delle competenze
agli enti locali, la ridefinizione della
rete e soprattutto l’istituzione
dell’Agenzia regionale.
Per quanto riguarda Unico, invece, il sistema verrà esteso
all’intera regione.
I collegamenti marittimi
I collegamenti marittimi, considerati alternativi a quelli terrestri,
assumono un’importanza fondamentale per la
nostra regione, con la mobilità marittima
che integra quella terrestre. Sulle vie del
mare, abbiamo svolto un’intensa attività
che sta radicalmente cambiando l’intero
settore. Dopo l’approvazione della legge
sul Tpl, è stato firmato un accordo tra la
regione e le compagnie di navigazione
privata che operano nel golfo di Napoli. In
base all’accordo, a partire dal 1° maggio
2002, per la prima volta le compagnie si
sono impegnate a garantire - senza alcun
onere per la regione - i cosiddetti servizi
minimi di trasporto marittimo di
interesse regionale, ossia quei collegamenti
sufficienti a soddisfare le esigenze di
mobilità dei cittadini residenti e
pendolari delle isole del golfo di Napoli;
le compagnie si sono poi impegnate ad
osservare, per questi servizi, alcune
precise condizioni (obblighi di servizio
pubblico) necessari a garantirne la qualità
in termini di regolarità, continuità,
puntualità, comfort e tariffe richieste.
Nell’estate del 2001, la Giunta regionale ha deciso anche di
sperimentare, prima in Italia,
l’istituzione di una serie di collegamenti
alternativi a quelli terrestri per il
periodo estivo: si tratta di vere e proprie
linee di quello che è stato chiamato metrò
del mare e che ha la funzione, oltre che
di decongestionare il traffico stradale in
zone densamente abitate, anche di
incentivare il turismo verso alcuni
importanti luoghi di interesse
artistico-culturale. La sperimentazione è
durata due mesi, dal 3 agosto al 3 ottobre
2001, ed ha riguardato il servizio di
collegamento marittimo tra i porti di
Pozzuoli-Napoli/Beverello-Portici/Ercolano-Torre
Annunziata-Castellammare di Stabia-Sorrento.
Dopo alcuni inconvenienti - legati
essenzialmente agli orari delle corse che
hanno provocato la soppressione di alcune
corse o ritardi - dal 10 agosto 2001, con
l’istituzione di un nuovo quadro orari, il
servizio si è regolarizzato rapidamente.
Durante la sperimentazione del servizio, è
stata effettuata un’indagine tra i
passeggeri, distribuendo 551 questionari in
un’intera settimana di agosto con una
serie di domande sul servizio. Ne è
risultato che il 39% erano nuovi utenti; che
il 48% aveva utilizzato il collegamento
marittimo invece che i mezzi privati (auto e
moto); e che circa l’80% era rimasto
soddisfatto del servizio e favorevole a
prorogarlo. Per il 2002, dunque, la Giunta
ha deciso di potenziare la sperimentazione,
aumentando gli scali di questa linea e
aggiungendo anche altri due collegamenti per
il Cilento e uno per la costiera amalfitana.
In vista dei nuovi servizi, la Giunta ha
anche finanziato lavori per
l’installazione in dieci porti di
altrettante piccole stazioni proprio
come una vera e propria metropolitana
via mare. Nell’Intesa istituzionale quadro
e nella delibera quadro regionale sono
previsti anche numerosi interventi per il
potenziamento dei porti di Napoli e Salerno:
si tratta di opere per 345 milioni di euro,
di cui 129,4 milioni di euro dal Por. Per
quanto riguarda i porti minori, la regione
ha stanziato numerosi fondi per la
ristrutturazione, la manutenzione, la
pulizia e il potenziamento degli scali
marittimi. È stato poi realizzato uno
studio di fattibilità concernente il
sistema della portualità e degli approdi
turistici. Di concerto con l’assessorato
regionale al turismo, si è dato quindi il
via all’iter del progetto integrato
regionale per il miglioramento e
potenziamento degli scali turistici, con uno
stanziamento consistente di fondi sul Por
2000-2006 per la sua attuazione (circa 100
milioni di euro). Il tutto è, quindi,
rientrato nella delibera quadro sui
trasporti approvata dalla Giunta regionale.
E per il futuro? Seguendo quanto previsto
dalla legge sulla riforma del trasporto
pubblico locale, si stipuleranno contratti
di servizio anche con le aziende di
trasporto marittimo. Abbiamo, inoltre,
intenzione di continuare la strada del metrò
del mare facendo tesoro
dell’esperienza di quest’anno e cercando
di prevedere anche nuove linee in altre
aree, come la zona domitia e tariffe
integrate trasporto-ingresso a musei per le
zone turistiche. Stiamo infine predisponendo
il piano dei porti sulla base dello
studio di fattibilità (fondi Por) ed
elaboreremo il piano delle spiagge
secondo quanto previsto anche dalle linee
guida per il demanio marittimo che abbiamo
appena approvato.
La viabilità e la sicurezza stradale
Nell’Intesa istituzionale quadro con il Governo e nella delibera
quadro della Giunta regionale sono stati
inseriti anche numerosi interventi per il
potenziamento dei corridoi stradali e
autostradali della Campania. Si tratta di
interventi per circa 4 miliardi di euro.
Il 30 dicembre 2000, poi, la regione ha assegnato, a 20 tra comuni e
province, 1 milione di euro per contributi
alla sicurezza stradale, all’aggiornamento
dei piani del traffico e alle campagne di
informazione e sensibilizzazione.
Nel 2002, il contributo è aumentato a ben 2,6 milioni di euro, il 150%
in più rispetto all’anno precedente, e -
per la prima volta - prevede anche la
realizzazione e l’adeguamento di
infrastrutture nell’ottica esclusiva del
miglioramento della sicurezza stradale.
Un’azione importante avviata dalla nostra
Giunta, visto che fino al 1999 non
esistevano affatto fondi regionali destinati
specificamente alla sicurezza stradale.
Sempre per quanto riguarda la sicurezza, riteniamo che sia importante
anche quella sui treni e nelle stazioni. Per
questo, l’assessorato regionale ai
trasporti ha sostenuto l’istituzione di
guardie giurate sui treni della
Circumvesuviana. Un’iniziativa che ha
avuto risultati lusinghieri: dal 23 luglio
2001 - data di istituzione del servizio - al
31 ottobre scorso, si sono verificati 37
casi in meno di microcriminalità e atti
vandalici rispetto allo stesso periodo del
2000, pari al 21% in meno.
Per continuare su questa strada abbiamo, quindi, assegnato un milione e
mezzo di euro per l’installazione di
telecamere, impianti di videoregistrazione e
citofoni di emergenza a bordo di tutti i
treni della Circumvesuviana.
Nel giugno 2001, poi, la Giunta ha chiesto formalmente ai Ministeri
degli interni e dei trasporti di istituire
presidi di Polizia ferroviaria nelle
principali stazioni delle linee ferroviarie
di interesse regionale e cioè Alifana,
Cumana, Circumflegrea e, appunto,
Circumvesuviana.
Anche qui continueremo a lavorare con decisione: con i fondi Por,
elaboreremo il piano delle strade,
anche in base alla delibera quadro sui
trasporti e all’Intesa istituzionale,
monitorando gli interventi previsti per il
potenziamento dei corridoi stradali e
autostradali. Inoltre, abbiamo intenzione di
estendere gli interventi sulla sicurezza sui
treni e nelle stazioni anche alle altre
aziende regionali come Alifana e Sepsa.
Infine, altre due proposte: abbiamo in mente di costituire un’agenzia
regionale per la sicurezza e
l’educazione nei trasporti, che si occuperà
di coordinare e programmare tutti i progetti
e gli interventi in tema di sicurezza
stradale, e sigleremo un protocollo
d’intesa per un progetto sull’educazione
stradale a scuola rivolto a studenti,
insegnanti e famiglie.
2
1. Tavola divulgativa de “Il Sistema di Metropolitana Regionale”
(Fonte: www.regione.campania.it)
2. Perino e Vele, “A subway è chiù sicura”, 2001, ferro,
vetroresina, pittura. Dimensione reale.
Collezione Metropolitana di Napoli - Stazione
Salvator Rosa, Napoli, Italy |