Numero 4 - 2001

 

la politica dei trasporti 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla frantumazione all'integrazione. Un nuovo modo di governare la mobilità


Ennio Cascetta


 

Plurimodalità, intermodalità e integrazione costituiscono, nel sistema dei trasporti, le strategie portanti per un governo efficiente ed efficace della mobilità. Ennio Cascetta, docente universitario e assessore regionale al ramo, traccia un primo bilancio delle politiche messe in campo nella prima fase d’attività e fissa gli obiettivi di un’azione di governo che ha posto non più episodicamente, come nel passato, la questione dei trasporti come nodale per la crescita della Campania

 

 

 

 

 

Il miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi di trasporto per le persone e le merci in Campania, è stato l’obiettivo primario della Giunta Bassolino fin dal suo insediamento. Proprio il sistema dei trasporti, infatti, può rappresentare un fattore importante per ridurre il differenziale di infrastrutture tra il Sud e il Nord e incentivare così lo sviluppo dell’economia e del territorio sapientemente integrato con le strategie della mobilità.

Tra l’altro la Regione Campania vanta una condizione migliore rispetto alle altre regioni meridionali in forza di una dotazione infrastrutturale complessiva molto valida a cominciare dalla rete ferroviaria, la più estesa d’Italia, e dai centri merci: ciò costituisce una opportunità notevole per puntare sul trasporto come settore trainante per lo sviluppo economico della regione.

Le strategie devono puntare all’aumento del grado di accessibilità delle aree periferiche, come quella campana, rispetto al cuore dell’Europa e rispetto al Mediterraneo e ciò è possibile attraverso la realizzazione di infrastrutture stradali e ferroviarie a rete, attraverso lo sviluppo dei servizi di cabotaggio marittimo e di trasporto aereo.

Tale strategia deve in primo luogo puntare alla efficace integrazione tra reti locali e Sistema nazionale integrato dei trasporti.

È evidente, poi, che la presenza in un’area così ristretta di più strutture logistiche (porti di Napoli e Salerno, interporti di Nola, Marcianise e quello futuro di Salerno/Battipaglia e aeroporti di Napoli/Capodichino e quelli futuri di Grazzanise e Pontecagnano) pone l’esigenza di un efficace coordinamento per realizzare un sistema logistico unitario organico attraverso la distribuzione sapiente di funzioni e specializzazioni.

Per conseguire questi obiettivi, già molto è stato fatto dalla Giunta regionale di cui mi onoro di far parte. Possiamo dividere gli interventi in 5 diversi settori:

1. interventi per inserire la Campania nel sistema nazionale dei trasporti;

2. il sistema dei trasporti regionali;

3. il rilancio del trasporto pubblico locale (Tpl);

4. i collegamenti marittimi;

5. la viabilità e la sicurezza stradale.

 

 

La Campania nel sistema nazionale dei trasporti

 

Un primo fondamentale intervento messo in atto da questo assessorato per inserire il sistema trasportistico campano in quello nazionale, riguarda l’alta velocità/capacità. Sono stati effettuati una serie di incontri e di interventi che sono poi confluiti in due importanti accordi firmati il 2 maggio 2001. 

Il primo accordo, tra Ministero dei Trasporti, Regione Campania, Ferrovie dello Stato e Tav, ha sbloccato i tempi per il completamento della linea veloce (Ac/Av) Roma-Napoli – già costruita per il 75% circa – e ha definito interventi di collegamento per integrarla con gli altri nodi ferroviari e logistici della Regione Campania e delle regioni vicine quali Lazio, Basilicata, Calabria e Puglia. 

Il secondo accordo, firmato da Ministero dei Trasporti, Regione Campania e Ferrovie dello Stato, prevede invece che le Ferrovie dello Stato si impegnino ad effettuare, congiuntamente con Ministero dei Trasporti e Regione Campania, uno studio su un nuovo possibile collegamento ferroviario tra Napoli e Bari via Valle Caudina. 

Il 18 dicembre 2001, poi, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Campania hanno firmato una Intesa istituzionale quadro per la realizzazione o il completamento di infrastrutture di trasporto, idriche e di risanamento del sottosuolo nella regione di rilevanza nazionale. 

L’intesa prevede il finanziamento, per i prossimi dieci anni (dal 2002 al 2011), di opere per circa 8 miliardi di euro (16.690 miliardi di lire, di cui 4.840 provenienti da fondi regionali o già disponibili e 11.850 dallo Stato). 

Gli interventi dell’Intesa si propongono due obiettivi, che consentiranno di superare le carenze che rischiano di compromettere lo sviluppo del sistema produttivo regionale, con riflessi negativi anche sull’economia complessiva del sistema Paese.

 

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Il primo obiettivo è quello di creare una rete intermodale efficiente nel sistema di trasporto di persone e merci, realizzando una rete ferroviaria e stradale integrata con quelle nazionali.

Gli interventi individuati per raggiungere questo obiettivo riguardano:

- il completamento della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità Roma-Napoli e la sua integrazione con il sistema ferroviario regionale;

- il completamento del Sistema di metropolitana regionale, sotto la regia e il coordinamento della Regione Campania;

- il potenziamento dei corridoi stradali e autostradali;

- la realizzazione del sistema aeroportuale campano, articolato sui poli di Napoli/Capodichino, Salerno/Pontecagnano e Grazzanise;

- il potenziamento dei porti di Napoli e Salerno;

- la realizzazione del sistema interportuale, che si articola sugli impianti di Nola, Battipaglia e Marcianise/Maddaloni.

Il secondo obiettivo dell’Intesa, è quello di risolvere definitivamente le carenze del sistema idrogeologico, con particolare riguardo al sottosuolo della città di Napoli e al sistema delle acque della Campania centrale e della Piana del Sele. 

Una seconda importante linea di intervento, riguarda gli aeroporti: il 6 dicembre 2001, è stato, infatti, assegnato uno studio di fattibilità finalizzato prioritariamente a definire il sistema aeroportuale campano e, nell’ambito di questo, gli aspetti gestionali più idonei per gli aeroporti di Capodichino, Salerno-Pontecagnano e Grazzanise al fine del loro più efficace inserimento nel circuito aeroportuale nazionale. Vincitore è risultato il raggruppamento di imprese formato dalla Naco, società olandese (capogruppo), dalla Stipe di Napoli e dalla Consiel di Roma.

La realizzazione del sistema aeroportuale è stato inserito nell’Intesa istituzionale quadro Governo-Regione Campania del dicembre 2001 e nella delibera quadro sui trasporti approvata dalla Giunta regionale il 5 aprile 2002: sono previsti interventi per 310 milioni di euro (di cui 41,4 dal Por).

Delibera quadro di Giunta regionale della Campania approvata il 5 aprile 2002.

 

Nell’Intesa istituzionale quadro firmata col Governo nel dicembre 2001 e nella delibera quadro sui trasporti approvata dalla Giunta regionale il 5 aprile 2002, si prevede anche la realizzazione del sistema interportuale (360 milioni di euro, di cui 51,6 dal Por 2000-2006), che si articola sugli impianti di Nola, Salerno/Battipaglia e Marcianise/Maddaloni. 

Questi gli interventi realizzati finora. Ma cosa dobbiamo ancora attuare? Innanzitutto, dobbiamo proseguire i programmi già avviati. Per quanto riguarda l’alta velocità, grazie all’accordo firmato il 2 maggio scorso e il suo recepimento nell’Intesa istituzionale quadro, si dovrà controllare l’attuazione di quanto previsto, a cominciare dal completamento della linea Roma-Napoli, dal monitoraggio sui tempi e dal rispetto degli altri punti dell’accordo.

Per quanto riguarda, invece, gli aeroporti, una volta ottenuto lo studio di fattibilità, si dovrà passare all’elaborazione di un vero e proprio piano di sviluppo del sistema aeroportuale, comprensivo degli interventi previsti dall’Intesa istituzionale quadro. 

Infine, si continuerà nella realizzazione del piano integrato del trasporto merci e della logistica, approvato in aprile in collaborazione con l’Assessorato alle attività produttive, e che prevede un costo complessivo di 359,45 milioni di euro.

 

 

Il sistema dei trasporti regionali

 

Su scala regionale l’analisi delle prospettive di sviluppo del settore non può non partire dalla riforma del Tpl introdotto dalla legge 59/1997, più nota come legge Bassanini, e dal Dlgs 422/1997 e 400/1999.

L’effetto più significativo della riforma è il trasferimento alle regioni delle competenze programmatorie e amministrative per l’intero comparto dei trasporti. 

L’amministrazione regionale ha per prima cosa avviato lo studio di fattibilità del sistema di metropolitana regionale: una rete integrata di tutti i servizi ferroviari regionali collegati tra di loro con nodi di interscambio e coordinati in un unico orario (Metrocampania).

Contemporaneamente, si è proceduto ad inglobare il completamento del sistema nell’Intesa istituzionale quadro Governo-Regione Campania e nella delibera quadro sui trasporti della Giunta regionale. 

Si tratta di un investimento di 3 miliardi e 800 milioni di euro, di cui 435 milioni provenienti dal Por.

Gli interventi fondamentali sono:

1. il potenziamento di Circumvesuviana, Circumflegrea e Cumana;

2. la nuova linea Alifana S. Maria Capua Vetere-Aversa-Napoli;

3. il completamento delle altre linee metropolitane di Napoli;

4. il sistema di trasporto urbano di Avellino;

5. il completamento della metropolitana di Salerno;

6. la realizzazione di nuove stazioni per i servizi metropolitani di Benevento e di Capua-Caserta-Maddaloni;

7. i nodi di interscambio tra Fs e Circumvesuviana a Pompei, Fs e Circumflegrea a Monterusciello, Fs e Alifana ad Aversa e S. Maria Capua Vetere, Fs e Cumana a Pozzuoli, Circumflegrea e metropolitana di Napoli a Cilea;

8. l’acquisto di nuovi treni avanzati e moderni. 

Per quanto riguarda, poi, in concreto, l’attuazione del sistema di trasporto su ferro nella regione, nel 2001-2002 sono stati aperti all’esercizio oltre 10 km di binari e 14 nuove stazioni, tra cui le tratte Vanvitelli-Museo e Museo-Dante della linea 1 della metropolitana di Napoli; il corridoio di collegamento tra Museo e Cavour (linea 1 e linea 2); la tratta San Giorgio-Madonnelle della linea Circumvesuviana S. Giorgio-Ponticelli-Casalnuovo.

Sono stati poi aperti numerosi cantieri e sono proseguiti i lavori di opere come la tratta Dante-Garibaldi della linea 1 metropolitana di Napoli, per il raddoppio Montesanto-Pianura della Circumflegrea, per la linea 6 Campi Flegrei/Mostra-Municipio, per il potenziamento della Circumvesuviana e per la realizzazione della metropolitana di Salerno.

Nell’ambito dei lavori della metropolitana di Napoli, poi, si sta realizzando anche il cosiddetto piano delle 100 stazioni, con opere di riqualificazione urbana delle zone circostanti e di maggiore accessibilità dei viaggiatori alle linee metropolitane e interventi di architetti e artisti di fama internazionale per abbellire le stazioni e ospitare al loro interno numerose opere d’arte.

Molto dunque è stato fatto, ma ancora molto bisogna fare: sulla base degli interventi specificati nell’Intesa istituzionale e nella delibera quadro sui trasporti, la Giunta potrà adesso verificare e monitorare – di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – la progettazione e la realizzazione delle opere, sia di quelle già in corso che di quelle non ancora iniziate.

In particolare tra le prossime aperture previste ci sono il doppio binario per la tratta Vanvitelli-Dante della metropolitana di Napoli; la tratta Soccavo-Monte S. Angelo; la stazione di Materdei della linea 1 metrò di Napoli; la tratta Salerno-Arechi della Metropolitana di Salerno; la tratta Acerra-Pomigliano-Napoli della Circumvesuviana, e così via.

Grazie al sistema di metropolitana regionale a regime (e cioè nel 2010) la Campania avrà: 1.400 km di ferrovie (+14% rispetto al 2000); 423 stazioni (+24%); 28 parcheggi e 21 nodi di interscambio treno-bus. 

Effetti significativi si avranno anche sul piano dell’inquinamento atmosferico, con oltre 6mila tonnellate in meno solo di monossido di carbonio, e su quello della sicurezza: si calcola, infatti, una riduzione assai significativa degli incidenti stradali (oltre 2mila feriti in meno).

Infine, il sistema avrà impatti assai positivi anche sull’occupazione: mediamente è prevista la creazione di 10mila nuovi posti di lavoro l’anno.

 

 

Il rilancio del trasporto pubblico locale

 

Prima dell’avvento della Giunta Bassolino, la Regione Campania era l’unica d’Italia a non aver ancora adottato la legge che individua le funzioni da trasferire o delegare agli enti locali secondo i principi della legge Bassanini. 

Il Consiglio regionale della Campania, nella seduta del 13 marzo 2002, ha approvato finalmente la legge n. 3 di riforma del Tpl.

La Giunta regionale aveva deliberato il disegno di legge sulla materia il 20 aprile 2001. 

In particolare, la nuova legge prevede:

1. la classificazione delle reti e dei servizi e le nuove funzioni e compiti di regione, province e comuni: la regione avrà funzioni di programmazione e controllo generale, compiti di amministrazione sui servizi ferroviari, autofilotranviari interprovinciali e sui servizi marittimi, fluviali, aerei ed elicotteristici;

2. la previsione del piano regionale dei trasporti, dei piani provinciali e dei piani urbani della mobilità che la regione, le province e i comuni dovranno approvare ogni 5 anni;

3. l’integrazione del sistema dei servizi, delle reti e delle tariffe;

4. una nuova programmazione triennale dei servizi minimi finanziati dalla regione attraverso il fondo unico dei trasporti; l’istituzione dell’agenzia campana della mobilità sostenibile (ACaM) - che fornirà un supporto tecnico alla regione e agli enti locali e vigilerà sul sistema - e dell’Osservatorio regionale, responsabile del monitoraggio di tutti gli aspetti della mobilità; l’istituzione della consulta regionale per la mobilità, con il compito di assicurare la partecipazione di enti locali, utenti e parti sociali;

5. l’introduzione delle gare e dei contratti per l’affidamento dei servizi (dal 2004);

6. l’introduzione della carta dei servizi, che garantirà la valorizzazione e la promozione della qualità dei servizi forniti e la tutela degli interessi dei cittadini.

In vista della messa a gara dei servizi di trasporto, e in attuazione della legge di riforma sul Tpl, la Giunta ha già stipulato contratti di servizio temporanei con le aziende che già gestivano i servizi su ferro, e cioè Trenitalia/Fs, Alifana, Circumvesuviana e Sepsa.

Un altro importante campo di intervento, è stato quello dell’integrazione delle tariffe: il 25 settembre 2000 è stato firmato, tra Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli e aziende di mobilità che aderiscono al Consorzio Napolipass, il protocollo d’intesa per l’istituzione di Unico, il biglietto che permette ai viaggiatori provenienti dai comuni vicini della provincia di raggiungere Napoli e di muoversi al suo interno utilizzando tutti i mezzi di trasporto e viceversa. 

Attualmente i comuni integrati nel sistema di Unico sono circa 160 - tra i quali anche i capoluoghi di provincia Avellino e Caserta - per una popolazione di oltre 3 milioni e mezzo di persone.

Unico, dunque, da biglietto per gli immediati dintorni di Napoli, è diventato regionale e ha assunto la denominazione di Unico Campania.

L’estensione di Unico, fortemente richiesta dai comuni della regione che non erano stati ancora beneficiati dal provvedimento, è dovuta anche al notevole successo ottenuto finora dall’iniziativa: nel solo periodo novembre-dicembre 2000, i viaggiatori delle aziende del Consorzio Napolipass sono aumentati del 27% rispetto allo stesso periodo del 1999. Nello stesso periodo sono stati venduti oltre 77mila abbonamenti Unico, con un incremento delle vendite del 64% rispetto all’anno prima.

Dal 21 dicembre 2001, poi, il Consorzio Napolipass ha cominciato a distribuire sperimentalmente 30mila smart card – biglietti elettronici intelligenti – ad altrettanti abbonati annuali. 

Le smart card possono ospitare più biglietti e sono ricaricabili. Si tratta di veri e propri computer tascabili di durata ultradecennale, che prevedono in futuro anche la possibilità di utilizzo per altri tipi di servizi, come il pagamento di parcheggi, l’ingresso ai musei, l’uso come carta bancomat.

L’integrazione tariffaria è stata poi sperimentata con successo anche in altre realtà, come Capri, Ischia e Avellino, e a breve verrà esteso anche a tutta la regione. 

Per quanto riguarda il rafforzamento del parco mezzi pubblici delle aziende di trasporto, a gennaio 2001 la Giunta regionale ha approvato lo stanziamento di circa 120 milioni di euro per una serie di interventi che vanno dall’acquisto di nuovi treni al rinnovo del parco autobus delle aziende di trasporto operanti in tutta la regione, fino all’adeguamento delle tecnologie: grazie a questi fondi, è stato possibile acquistare circa 500 nuovi mezzi moderni ed ecologici, che inquinano circa dieci volte di meno di quelli sostituiti.

Anche in questo settore molte cose restano da fare: innanzitutto, bisognerà seguire l’iter di attuazione della nuova legge sulla riforma del Tpl, attraverso il trasferimento delle competenze agli enti locali, la ridefinizione della rete e soprattutto l’istituzione dell’Agenzia regionale.

Per quanto riguarda Unico, invece, il sistema verrà esteso all’intera regione.

 

 

I collegamenti marittimi

 

I collegamenti marittimi, considerati alternativi a quelli terrestri, assumono un’importanza fondamentale per la nostra regione, con la mobilità marittima che integra quella terrestre. Sulle vie del mare, abbiamo svolto un’intensa attività che sta radicalmente cambiando l’intero settore. Dopo l’approvazione della legge sul Tpl, è stato firmato un accordo tra la regione e le compagnie di navigazione privata che operano nel golfo di Napoli. In base all’accordo, a partire dal 1° maggio 2002, per la prima volta le compagnie si sono impegnate a garantire - senza alcun onere per la regione - i cosiddetti servizi minimi di trasporto marittimo di interesse regionale, ossia quei collegamenti sufficienti a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini residenti e pendolari delle isole del golfo di Napoli; le compagnie si sono poi impegnate ad osservare, per questi servizi, alcune precise condizioni (obblighi di servizio pubblico) necessari a garantirne la qualità in termini di regolarità, continuità, puntualità, comfort e tariffe richieste.

Nell’estate del 2001, la Giunta regionale ha deciso anche di sperimentare, prima in Italia, l’istituzione di una serie di collegamenti alternativi a quelli terrestri per il periodo estivo: si tratta di vere e proprie linee di quello che è stato chiamato metrò del mare e che ha la funzione, oltre che di decongestionare il traffico stradale in zone densamente abitate, anche di incentivare il turismo verso alcuni importanti luoghi di interesse artistico-culturale. La sperimentazione è durata due mesi, dal 3 agosto al 3 ottobre 2001, ed ha riguardato il servizio di collegamento marittimo tra i porti di Pozzuoli-Napoli/Beverello-Portici/Ercolano-Torre Annunziata-Castellammare di Stabia-Sorrento. Dopo alcuni inconvenienti - legati essenzialmente agli orari delle corse che hanno provocato la soppressione di alcune corse o ritardi - dal 10 agosto 2001, con l’istituzione di un nuovo quadro orari, il servizio si è regolarizzato rapidamente. Durante la sperimentazione del servizio, è stata effettuata un’indagine tra i passeggeri, distribuendo 551 questionari in un’intera settimana di agosto con una serie di domande sul servizio. Ne è risultato che il 39% erano nuovi utenti; che il 48% aveva utilizzato il collegamento marittimo invece che i mezzi privati (auto e moto); e che circa l’80% era rimasto soddisfatto del servizio e favorevole a prorogarlo. Per il 2002, dunque, la Giunta ha deciso di potenziare la sperimentazione, aumentando gli scali di questa linea e aggiungendo anche altri due collegamenti per il Cilento e uno per la costiera amalfitana. In vista dei nuovi servizi, la Giunta ha anche finanziato lavori per l’installazione in dieci porti di altrettante piccole stazioni proprio come una vera e propria metropolitana via mare. Nell’Intesa istituzionale quadro e nella delibera quadro regionale sono previsti anche numerosi interventi per il potenziamento dei porti di Napoli e Salerno: si tratta di opere per 345 milioni di euro, di cui 129,4 milioni di euro dal Por. Per quanto riguarda i porti minori, la regione ha stanziato numerosi fondi per la ristrutturazione, la manutenzione, la pulizia e il potenziamento degli scali marittimi. È stato poi realizzato uno studio di fattibilità concernente il sistema della portualità e degli approdi turistici. Di concerto con l’assessorato regionale al turismo, si è dato quindi il via all’iter del progetto integrato regionale per il miglioramento e potenziamento degli scali turistici, con uno stanziamento consistente di fondi sul Por 2000-2006 per la sua attuazione (circa 100 milioni di euro). Il tutto è, quindi, rientrato nella delibera quadro sui trasporti approvata dalla Giunta regionale. E per il futuro? Seguendo quanto previsto dalla legge sulla riforma del trasporto pubblico locale, si stipuleranno contratti di servizio anche con le aziende di trasporto marittimo. Abbiamo, inoltre, intenzione di continuare la strada del metrò del mare facendo tesoro dell’esperienza di quest’anno e cercando di prevedere anche nuove linee in altre aree, come la zona domitia e tariffe integrate trasporto-ingresso a musei per le zone turistiche. Stiamo infine predisponendo il piano dei porti sulla base dello studio di fattibilità (fondi Por) ed elaboreremo il piano delle spiagge secondo quanto previsto anche dalle linee guida per il demanio marittimo che abbiamo appena approvato.

 

 

La viabilità e la sicurezza stradale

 

Nell’Intesa istituzionale quadro con il Governo e nella delibera quadro della Giunta regionale sono stati inseriti anche numerosi interventi per il potenziamento dei corridoi stradali e autostradali della Campania. Si tratta di interventi per circa 4 miliardi di euro.

Il 30 dicembre 2000, poi, la regione ha assegnato, a 20 tra comuni e province, 1 milione di euro per contributi alla sicurezza stradale, all’aggiornamento dei piani del traffico e alle campagne di informazione e sensibilizzazione.

Nel 2002, il contributo è aumentato a ben 2,6 milioni di euro, il 150% in più rispetto all’anno precedente, e - per la prima volta - prevede anche la realizzazione e l’adeguamento di infrastrutture nell’ottica esclusiva del miglioramento della sicurezza stradale. Un’azione importante avviata dalla nostra Giunta, visto che fino al 1999 non esistevano affatto fondi regionali destinati specificamente alla sicurezza stradale.

Sempre per quanto riguarda la sicurezza, riteniamo che sia importante anche quella sui treni e nelle stazioni. Per questo, l’assessorato regionale ai trasporti ha sostenuto l’istituzione di guardie giurate sui treni della Circumvesuviana. Un’iniziativa che ha avuto risultati lusinghieri: dal 23 luglio 2001 - data di istituzione del servizio - al 31 ottobre scorso, si sono verificati 37 casi in meno di microcriminalità e atti vandalici rispetto allo stesso periodo del 2000, pari al 21% in meno.

Per continuare su questa strada abbiamo, quindi, assegnato un milione e mezzo di euro per l’installazione di telecamere, impianti di videoregistrazione e citofoni di emergenza a bordo di tutti i treni della Circumvesuviana.

Nel giugno 2001, poi, la Giunta ha chiesto formalmente ai Ministeri degli interni e dei trasporti di istituire presidi di Polizia ferroviaria nelle principali stazioni delle linee ferroviarie di interesse regionale e cioè Alifana, Cumana, Circumflegrea e, appunto, Circumvesuviana.

Anche qui continueremo a lavorare con decisione: con i fondi Por, elaboreremo il piano delle strade, anche in base alla delibera quadro sui trasporti e all’Intesa istituzionale, monitorando gli interventi previsti per il potenziamento dei corridoi stradali e autostradali. Inoltre, abbiamo intenzione di estendere gli interventi sulla sicurezza sui treni e nelle stazioni anche alle altre aziende regionali come Alifana e Sepsa.

Infine, altre due proposte: abbiamo in mente di costituire un’agenzia regionale per la sicurezza e l’educazione nei trasporti, che si occuperà di coordinare e programmare tutti i progetti e gli interventi in tema di sicurezza stradale, e sigleremo un protocollo d’intesa per un progetto sull’educazione stradale a scuola rivolto a studenti, insegnanti e famiglie.

 

 

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1. Tavola divulgativa de “Il Sistema di Metropolitana Regionale” (Fonte: www.regione.campania.it)

2. Perino e Vele, “A subway è chiù sicura”, 2001, ferro, vetroresina, pittura. Dimensione reale.

Collezione Metropolitana di Napoli - Stazione Salvator Rosa, Napoli, Italy

 

 

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