Il 18 maggio 1933 il presidente Franklin Delano Roosevelt propone al
Congresso degli Stati Uniti la creazione
della Tennessee Valley Authority (Tva):
“Una corporazione investita di poteri di
governo ma dotata della flessibilità e
iniziative dell’impresa privata. …
Incaricata delle più larghe prerogative
della pianificazione per la più appropriata
utilizzazione, conservazione e sviluppo
delle risorse naturali del bacino del
Tennessee e dei territori vicini per il
benessere generale economico e sociale della
nazione”1.
Attraverso l’intervento di bonifica del fiume Tennessee e del suo
territorio, l’obiettivo era dunque la
definizione di un programma per il corretto
uso, la conservazione e lo sviluppo delle
risorse naturali per il bene generale
sociale ed economico della nazione. Ma
soprattutto la Tva Act costituisce uno dei
primi atti governativi con cui il presidente
Roosevelt intendeva istituire organismi
capaci di reagire alla crisi del 1929 che
aveva colpito la struttura economica,
politica e sociale degli Stati Uniti.
In particolare, per la prima volta, si parlava di un programma
integrato sul territorio che coordinasse la
produzione di energia con il controllo della
navigazione del fiume, il controllo delle
acque, la prevenzione della malaria, la
riforestazione ed il controllo dei fenomeni
di erosione.
Per la prima volta negli Stati Uniti, veniva costituito un ente con un
potere unico di gestione e controllo di un
territorio i cui confini non erano
amministrativi ma naturali: “Un elemento
significativo nella creazione della Tva era
la definizione di un’autorità regionale
che superava i confini degli Stati.
Nell’intraprendere quest’azione il
congresso mostrava la consapevolezza di una
relazione tra la tendenza di crescita e la
pianificazione regionale e nazionale nonché
una comprensione del fatto che molti
problemi della Tennessee Valley non potevano
essere risolti dall’azione dei singoli
Stati”2.
Così come osservava nel 1955 Franco Ferrarotti, la Tva “di per sé
costituisce uno straordinario oggetto di
studio, ossia un’organizzazione economica,
governata con criteri di management privato,
come se fosse una normale azienda privata,
in realtà controllata e sotto l’alta
giurisdizione del Governo Federale”3.
In effetti, uno dei principali aspetti da
evidenziare, nell’impostazione
organizzativa della Tva, è proprio la
volontà di creare una forma di controllo e
gestione del territorio attraverso
l’intesa ed il coordinamento tra la volontà
centrale e le esigenze e aspettative locali.
Continua Ferrarotti: “La caratteristica
fondamentale - e la novità -
dell’intervento della Tva è il grass
roots approach, ossia una impostazione
dell’azione del Governo Federale non «dall’alto»
- come ci si poteva attendere - bensì «dal
basso», che non si limita a dichiarazioni
generiche di apertura verso le esigenze di
autonomia locale e di soluzioni di problemi
per via diretta, ma che si dà delle
garanzie autonomistiche formali. … Nel
caso in esame questo intervento si attua in
maniera nuova, ossia creando una «Authority»,
la quale ha giurisdizione su un’area
geografica definita - la valle del Tennessee
- ed ha un suo piano di sviluppo in loco,
con lo scopo di risolvere i problemi, non
tanto intervenendo dall’esterno, quanto
lavorando su scala locale e legandosi alle
organizzazioni locali esistenti”4.
Figura 1 -
Profilo schematico del fiume
Tennessee |
|
Da questo punto di vista, la costituzione della Tva rappresenta uno dei
maggiori esperimenti di pianificazione
compiuto negli Stati Uniti.
Mediante la ratifica di una legge speciale, dunque, viene disposto un
programma di interventi per la bonifica dei
territori della valle del fiume Tennessee.
In effetti, nonostante i numerosi ma
settoriali tentativi di regolazione del
corso delle acque, la valle del Tennessee
era considerata una zona fortemente
depressa, conseguenza delle continue
inondazioni che impedivano lo sviluppo
dell’agricoltura, delle industrie e di
tutte le attività ad esse connesse.
In particolare, trattandosi di una valle in cui l’attività economica
era legata alla lavorazione del legno, gli
intensi disboscamenti avevano ormai
innescato un meccanismo devastante di
continue inondazioni e frane.
In realtà già agli inizi del XX secolo per porre rimedio al fenomeno
delle inondazioni venne realizzata una diga,
la Muscle Shoals, con annesso un
insediamento industriale che, sfruttando
l’energia idroelettrica, provvedeva alla
produzione del nitrato sintetico, materia
prima di esplosivi e di fertilizzanti.
All’indomani della prima guerra mondiale, cessata la forte
richiesta di materiali esplosivi, i costi di
gestione della diga risultarono elevati per
la sola produzione di fertilizzanti, per cui
la diga cessò la sua attività e le
industrie chiusero. Gli anni Venti furono
caratterizzati dal dibattito sulla
riconversione degli insediamenti industriali
esistenti, ipotizzando anche la cessione
della diga ai privati. Ma le condizioni
poste dai privati risultarono inaccettabili
da parte del Governo: “Si creò quindi una
situazione di reciproche richieste tra
governo ed industriali che impedirono, di
fatto, alla diga di funzionare durante tutti
gli anni Venti e alle fabbriche di
riprendere la produzione di nitrato, che si
era interrotta al termine della prima
guerra mondiale. In questo modo la
situazione di depressione e sottosviluppo
dell’area si era andata accentuando”5.
Ancora agli inizi degli anni Trenta, il reddito della valle arrivava a
meno della metà del reddito medio degli
Stati Uniti, più della metà della
popolazione delle regioni montagnose
riceveva il sussidio dell’assistenza
pubblica e solo il 2% delle abitazioni
possedeva l’energia elettrica.
La scelta di un programma per la Tva si inserisce in un contesto
culturale di dibattito architettonico ed
urbanistico caratterizzato dall’attività
della regional planning association of
America (Rpaa).
La Rpaa si costituisce a New York nel 1923; è un’associazione
formata da un gruppo di architetti,
pianificatori, esponenti del Conservation
Movement, sociologi ed economisti che
elaborano studi e ricerche sui problemi
dell’housing e del planning.
Figura 2 -
L'insediamento industriale di Muscle
Shoals |
|
Diversa è
l’attività della Rpaa e diverse sono le
iniziative cui l’associazione aderisce ma
è importante evidenziare come già nel
programma di definizione dei propri
obiettivi fosse posta la questione della
valle del Tennessee: “Un primo programma
di lavoro della Rpaa viene presentato da
Mumford, Chase, MacKaye e Stein
all’Executive Committee il 12 giugno 1923
ed è interessante qui riassumerne
brevemente i punti qualificanti;
l’associazione si prefigge i seguenti
scopi: 1) sostenere la realizzazione di città
giardino inserendo questi progetti in «un
piano complessivo per sviluppare la regione
la quale, per considerazioni di ordine
produttivo, economico e per condizioni di
vita, è integrata con la localizzazione di
queste garden cities o villaggi»; 2)
sviluppare i rapporti dei membri con gli
esponenti del pensiero urbanistico inglese
ed in particolare impostare ricerche in
collegamento con gli studi condotti da
Patrick Geddes a Edimburgo; 3) approntare
analisi territoriali ed elaborare progetti a
scala regionale riprendendo e propagandando
il piano per l’Appalachian Trail di
MacKaye: «the development in mind is that
of a series of services»; 4) in
collaborazione con il Committee on Community
Planning dell’Aia, di cui C. S. Stein è
presidente, condurre studi e svolgere
attività di propaganda a favore della
scienza regionalista; 5) elaborare una serie
di analisi di alcune regioni chiave, quali:
Berkshire County (Mass.), l’area tra Bear
Mountain (N. Y.) e Netcong (N. J.), la
Anthracite Region (Penn.), la Shenandoah
Valley (Vi.) e il sistema idro-fluviale del
Tennessee”6.
Figura 3 -
Immagine del fiume nel 1958 |
|
In particolare, attraverso l’attività della Rpaa si verifica lo
sviluppo di una scienza regionalista
caratterizzante gli anni che precederanno la
formulazione del programma della Tva:
“Sono comunque Mumford e MacKaye che
contribuiscono a spostare gli interessi
dell’associazione verso la cultura
regionalista, sebbene il secondo ne sia il
vero teorico e fornisca al gruppo le più
significative motivazioni culturali e
ideologiche. È significativo comunque che
proprio un piano come l’Appalachian Trail
possa essere indicato, emblematicamente,
quale uno dei possibili atti di nascita
della Rpaa i cui membri, sebbene spesso
impegnati in ricerche settoriali, prendono
spunto da questo livello culturale per
elaborare, nei dieci anni cruciali della
loro attività comune, una filosofia
complessiva del planning nella cui
formulazione risulta difficile distinguere i
contributi dei singoli; questa «filosofia»
si configura alla fine come un progetto
complessivo di sistemazione territoriale
basato sull’analisi e lo studio
interdisciplinare di tutti gli aspetti
strutturali delle entità regionali, da
quelli economici a quelli naturali,
geografici, etnici, storici, ecc.”7.
Figura 4 -
Schema planimetrico
dell'insediamento di Norris |
|
L’influenza delle ricerche della Rpaa determineranno le scelte
politiche successive. Come osserva Danilo
Palazzo: “L’esperienza decennale della
Rpaa e i singoli contributi dei suoi
partecipanti influenzarono direttamente il
periodo del New Deal, un programma di
iniziative inaugurato da Franklin Delano
Roosevelt per superare l’emergenza della
depressione economica, che assegnava grande
peso alla pianificazione e alla
programmazione. L’amministrazione
Roosevelt fu la prima (e anche l’ultima)
ad orientare le proprie iniziative nel
quadro di un programma di pianificazione
nazionale. Il 10 aprile 1933 Roosevelt,
promovendo di fronte al Congresso la
Tennessee Valley Authority uno dei programmi
più ambiziosi del New Deal, esprimeva a
chiare lettere la sua fiducia nella
pianificazione: «molte dure lezioni ci ha
insegnato lo spreco che deriva
dall’assenza di pianificazione. Qua e là
ci sono città e contee che hanno
saggiamente guardato più avanti e hanno
pianificato. Ma la nostra nazione è «semplicemente
cresciuta». È giunto il momento di
estendere la pianificazione a dimensioni
maggiori, in questo caso comprendendo in un
grande progetto molti Stati che sono
direttamente sottesi al bacino [idrografico]
di uno dei nostri più grandi fiumi. Questo
è in realtà un ritorno allo spirito e alle
visioni dei pionieri. Se avremo successo in
questa impresa potremmo marciare oltre,
passo dopo passo, verso lo sviluppo di altre
grandi unità territoriali naturali che
fanno parte dei nostri confini» (in King,
1959, p. 268)”8.
L’intervento della Tva si configura, quindi, attraverso un programma
politico di soluzioni operative ed integrate
per lo sviluppo delle aree degradate del
territorio del fiume Tennessee.
La pianificazione, dunque, rappresentava lo strumento in grado di
modificare la situazione di crisi economica,
politica e sociale che caratterizzò gli
Stati Uniti agli inizi degli anni Trenta.
È interessante analizzare quali sono le relazionalità tra le scelte
politiche e gli interventi della Tva.
Innanzitutto occorre evidenziare quali erano
gli obiettivi che il New Deal si proponeva
attraverso l’istituzione dell’Authority:
“1. Un rilancio della politica degli investimenti.
2. Il controllo e la regolamentazione delle risorse naturali di
un’area regionale pluristatale. 3.
L’eliminazione, o almeno la progressiva
diminuzione, dei processi di sottosviluppo
dell’area attraversata dal Tennessee River.
4. Un controllo e una regolamentazione da parte del governo federale
dell’erogazione dell’energia elettrica e
delle tariffe imposte dalle società
elettriche.
5. La riutilizzazione della diga Wilson e delle fabbriche di nitrato di
Muscle Shoals lasciate inoperanti
dopo la prima guerra mondiale.
6. L’infrastrutturazione e la progressiva industrializzazione
dell’area.
7. Il potenziamento e la ristrutturazione degli insediamenti e delle
attività agricole.
Figura 5 -
Casa unifamiliare nell'insediamento
di Norris |
|
8. La riorganizzazione degli insediamenti residenziali-agricoli in
maniera tale da porre un freno ai processi
di rapido inurbamento avvenuti negli anni
Venti.
9. La realizzazione di nuove forme di controllo dei processi di
sviluppo territoriale da parte della
popolazione della Valle, cioè l’effettivo
esercizio di quella che venne chiamata «democrazia
alle radici».
10. La formulazione di nuove tecniche di pianificazione regionale”9.
Il territorio della regione naturale interessata al programma di
sviluppo si estendeva per un’area di circa
100 mila kmq; lungo 1000 chilometri, il
fiume Tennessee attraversa sette stati:
Tennessee, Nord Carolina, Virginia, Alabama,
Mississipi, Georgia, Kentucky; agli inizi
degli anni Trenta la popolazione era di
circa quattro milioni e mezzo di abitanti. I
principali compiti della Tva riguardavano:
“a) la progettazione e la costruzione delle dighe lungo il fiume
Tennessee;
b) l’acquisto dei terreni;
c) la costruzione delle linee per la trasmissione dell’energia
elettrica;
d) la distribuzione dell’energia idroelettrica prodotta dal fiume;
e) il controllo delle piene del fiume;
f) il controllo del sistema di navigazione e di trasporto lungo il
fiume Tennessee;
Figura 6 -
Abitazione in legno
nell'insediamento di Norris |
|
g) l’assunzione e la qualificazione della forza lavoro impiegata
all’interno dell’ente;
h) la regolamentazione dell’organizzazione del lavoro di tutto il
personale della Tva;
i) la pianificazione e la progettazione dei nuclei urbani insediati
lungo il Tennessee e coinvolti nelle
inondazioni conseguenti alla realizzazione
di bacini idrici”10.
Figura 7 -
La Common area di Norris |
|
Il principale intervento riguarda la costruzione delle dighe; in uno
studio del 1955 pubblicato dall’Università
di Chicago troviamo una prima analisi degli
interventi fino ad allora realizzati: “La
Tennessee Valley Authority ha costruito
venti dighe in venti anni. Ogni struttura è
stata localizzata, progettata e costruita
per svolgere un preciso compito. Prese
insieme, formano un sistema unico per il
controllo e la produttività di una gran
parte del fiume. … La costruzione di una
diga implica un attento inserimento di un
paesaggio nuovo nell’economia e negli
stili di vita dell’area circostante. …
Strade, linee ferroviarie e ponti sono stati
il soggetto di negoziazione, accordi,
transazioni, che hanno coinvolto
corporazioni private, tribunali di contea,
agenzie di stato e federali. Privati,
associazioni, parenti stretti, consigli
comunali, chiunque o qualsiasi cosa aveva
ragione o diritto di essere consultato o
considerato nel rendere la nuova linea di
sponda parte integrante del paesaggio”11.
La progettazione dei nuovi insediamenti urbani costituisce un’altra
importante fase del processo di
pianificazione della Valle. Tra i primi
insediamenti disegnati e realizzati troviamo
Norris un permanent village costruito
a tre miglia dall’area di realizzazione
del Norris Dam.
Figura 8 -
La Norris Freeway |
|
Il progetto fu affidato al Land Planning and Housing Division of Tva
che definì un intervento dimensionato su
una previsione di costruzione di 342 unità
di abitazione: “Norris fu organizzata per
comprendere 294 case unifamiliari, 9 case
bifamiliari (18 unità) e 5 edifici per
appartamenti (30 unità). … Il piano per
la città offrì ai progettisti molte
possibilità di intervento. … Una tra le
cose più importanti che gli urbanisti
individuarono nei loro lavori, fu la
necessità di definire una cintura di spazio
pubblico intorno all’area residenziale da
tenere libera dai futuri insediamenti
industriali e commerciali. La topografia del
territorio scelto per la città di Norris si
presentava sotto diversi aspetti ideale.
Mentre presentava alcuni problemi per la
realizzazione dei servizi sottoterra, il
terreno ondulato coperto di piccoli boschi
invitava ad un piano informale e immaginario
con strade curve e percorsi pedonali. …
Spazi creati dal disegno delle strade
definirono le aree gioco per i bambini.
Garages, realizzati in economia, per trenta
macchine furono costruiti in posizioni
appropriate. L’autostrada by-passava
la città per ridurre il traffico. … Le
case non furono costruite in file
prospicienti le strade ma più indietro
rispetto al fronte stradale secondo la
migliore angolazione per catturare il sole,
l’aria e il paesaggio. … All’estremo
nord della città si trovava il Common
(spazio pubblico) circondato da case e da un
blocco di edifici pubblici che includeva
anche la scuola. All’estremo est, nella
zona più vicina alla diga, fu costruito un
gruppo di edifici a basso costo
prefabbricati e smontabili, in legno, per
ospitare gli operai durante il periodo di
costruzione della diga”12.
Diversi sono i giudizi espressi sull’esperienza della Tva.
Da un lato, la posizione di chi rileva gli aspetti innovativi di una
sperimentazione degli strumenti urbanistici,
dall’altro la posizione di chi evidenzia
la mancanza di una dimensione regionalistica
intesa secondo le idee e gli studi della
Rpaa.
Figura 9 -
La diga di Pickwick |
|
Paolo Sica evidenzia come “La Tva diviene il più cospicuo successo
del New Deal nel campo della pianificazione
(e in un certo senso il suo blasone di
nobiltà) e resta un punto importante di
riferimento negli anni del dopoguerra per i
teorici del Welfare State. Alcuni dati, come
l’impiego diretto di 200.000 operai, le
iniziative pionieristiche in vari settori,
l’aumento dei redditi e dei consumi
rispetto alle altre regioni del paese, e il
bilancio finanziario positivo che gli
organizzatori e i direttori sono in grado di
dimostrare, sono elementi che non possono
essere discussi neppure dai più tenaci
oppositori dell’impresa. È un risultato
reso possibile negli anni della depressione
da una serie di imperativi stringenti
(soprattutto la disoccupazione), dalla
domanda di gruppi di interessi (soprattutto
i sindacati) e dall’affermarsi di una
ideologia dell’intervento pubblico
programmato cui non e certo estraneo
l’esempio del primo piano quinquennale
sovietico. Dal punto di vista disciplinare,
il gigantesco sforzo di sistemazione del
bacino del Tennessee appare avanzato nelle
premesse e significativo nei risultati ma è
anche importante per il principio che
stabilizza, per i metodi e le strutture
organizzative che collauda, per la stessa
immagine presentata al pubblico, che
consacra l’avvento e il ruolo dello Stato
nella resurrezione-ristrutturazione del
capitalismo”13.
Come osserva Stefania Potenza: “I principali studi hanno spesso
privilegiato, nell’esaminare l’attività
svolta da questo organismo, la fase di
realizzazione dei bacini idrici fluviali e
si sono invece più raramente soffermati
nell’analisi delle nuove tecniche di
pianificazione regionale adottate da
quest’ente. Nelle varie fasi di
pianificazione e gestione dei processi di
sviluppo della Valle del Tennessee la
strumentazione via via adottata ha teso
infatti sempre più a staccarsi dagli
strumenti urbanistici precedentemente
utilizzati”14.
Danilo Palazzo definisce la mancanza di dimensione regionalistica come
“Un difetto riscontrabile nella grande
iniziativa del New Deal, la Tennessee Valley
Authority, che pur rimanendo una
dimostrazione fondamentale della capacità
della pianificazione di intervenire nelle
situazioni di grave disagio economico su
aree geografiche di grandi dimensioni e
tenendo conto dei caratteri naturali dei
siti, fallì, secondo Philip Selznick, nella
sua capacità dì funzionare da agenzia di
pianificazione regionale: «Si può dire che
sebbene l’agenzia e il suo programma
abbiano simbolizzato un concentrato sforzo
sulla pianificazione, di fatto la Tva ha
avuto una scarsa autorità diretta
nell’impegnarsi su programmi di
pianificazione regionale di grande scala. I
poteri ad essa delegati erano per la maggior
parte specifici sul controllo della natura,
relativi ai problemi primari del controllo
delle inondazioni, della navigazione, della
fertilizzazione e della produzione di
energia. Inoltre, l’autorità per condurre
studi e dimostrazioni di limitata natura, ma
dirette verso obiettivi di benessere
generale, fu delegata al Presidente e da lui
all’Authority. Questo divenne la base per
alcuni studi generali e per progetti
dimostrativi nel campo della forestazione,
dello sviluppo dell’industria locale,
della pianificazione comunitaria e per il
lavoro in cooperative» (Selznick, 1966, p.
6, cit. da Sussman, 1976, p. 40)”15.
Figura 10
- Schema planimetrico dell'area
adiacente la diga Pickwick |
|
Oggi la Tva è una corporazione federale e la maggiore compagnia
pubblica produttrice di energia negli Stati
Uniti. I suoi uffici e impianti sono
costituiti da:
- 29 dighe idroelettriche;
- 11 impianti di carbone fossile;
- 3 impianti nucleari;
- 1 impianto di turbina a combustione;
- 11 uffici per il controllo dei bacini fluviali;
- 7 uffici regionali per lo sviluppo economico;
- 15 centri di customer-service;
- numerosi uffici su tutto il territorio della Valle.
Oggi la Tva è responsabile della gestione di 293.000 acri di
territorio pubblico e di 11.000 miglia di
linee di sponda del fiume nella valle. Nel
1999 è stato istituito un Shoreline
Management Policy per la salvaguardia
delle sponde del fiume e delle risorse
idriche. Più di 122.000 acri sono riserve
naturali in cui sono stati attivati
programmi di salvaguardia e tutela degli
habitat naturali.
Possiamo allora ricordare un invito formulato nel 1955
nell’introduzione in uno degli studi
compiuti in occasione del XX anniversario
della Tva: “This is a book about tomorrow.
My
purpose in writing it is to try to cut
through the fog of uncertainty and confusion
about tomorrow that envelops us. The fog is
caused largely by words, words without
reality in the world as it actually is; to
dispel this murkiness we must see the
reality behind the words”16.
1 Selznick P. (1949), The TVA Act, citato in “Pianificazione regionale
e partecipazione democratica. Il caso della
Tennessee Valley Authority”, trad. it.,
Milano (1974).
2
Tennessee. A guide to the State. The
Tennessee Valley Authority,
1939, (traduzione propria).
3 Ferrarotti F. (1955), Sociologia. Saggi e ricerche, Asti, p.
78.
4 Ivi, p. 83.
5 Potenza S., L’esperimento della «Tennesse Valley Authority»
nella pianificazione delle risorse
regionali: da tentativo di riforma delle
istituzioni a intervento anticongiunturale,
in Crosta P., Folin M., Mancuso F., Calabi
D., Potenza S., (1975), L’urbanistica
del riformismo. U.S.A. 1890-1940,
Milano, p. 188.
6 Francesco Dal Co in Ciucci G., Dal Co F., Manieri-Elia M., Tafuri M.
(1973), La città americana dalla guerra
civile al New Deal, Bari, p. 277.
7 Ivi, p.278.
8 Palazzo D. (1997), Sulle spalle dei giganti, Milano, p. 264.
9 Potenza S., L’esperimento della «Tennessee Valley Authority»
nella pianificazione delle risorse
regionali: da tentativo di riforma delle
istituzioni a intervento anticongiunturale,
in Crosta P., Folin M., Mancuso F., Calabi
D., Potenza S. (1975), L’urbanistica
del riformismo. U.S.A. 1890-1940,
Milano, p. 189.
10
Ivi, p. 190.
11
Clapp G. R. (1955), The TVA. An Approach
to Development of a Region, p. 23,
(traduzione propria). Confronta anche: Augur
T. B. (1936), The planning of the Town of
Norris in “The American architect”.
12 Kyle J. H. (1958), TVA An illustrated history, p. 15,
(traduzione propria).
13 Sica P. (1985), Storia dell’urbanistica. Il Novecento, Bari,
p. 686.
14 Potenza S., L’esperimento della «Tennessee Valley Authority»
nella pianificazione delle risorse
regionali: da tentativo di riforma delle
istituzioni a intervento anticongiunturale,
in Crosta P., Folin M., Mancuso F., Calabi
D., Potenza S. (1975), L’urbanistica
del riformismo. U.S.A. 1890-1940,
Milano, p. 193.
15 Palazzo D. (1997), Sulle spalle dei giganti, Milano, p. 267.
16
Lilienthal D. E. (1953), TVA Democracy on
the march, New York, p. 9.
Figura 11
- Schema planimetrico dell'area
adiacente il
bacino e la diga Big Ridge |
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Le immagini sono tratte da: Kyle J. H., (1958), TVA
An illustrated history
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