Numero 3 - 2001

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sistema informativo territoriale


Giovanni Giannattasio


Per nessun piano, a nessun livello, se ne può immaginare la redazione disgiuntamente dalla costruzione di un quadro articolato di conoscenze in continuo aggiornamento. Il piano territoriale di coordinamento poggia la sua forza su di un sistema informativo che ne ha accompagnato la redazione. Giovanni Giannattasio ne sintetizza natura e struttura, oltre a presentare un esempio concreto di sua utilizzazione, operata in regime di stretta emergenza, relativa alla individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sistema informativo territoriale (Sit) dell’ufficio di piano della Provincia di Salerno è nato dall’esigenza di dotarsi di uno strumento di supporto alle decisioni ovvero di un sistema complesso capace di organizzare ed analizzare i dati necessari per la costruzione del piano territoriale di coordinamento (Ptc) e di aggiornarli ed interrogarli in fase di gestione del piano stesso dando, così, risposte rapide ed affidabili alle problematiche relative all’intero territorio provinciale.

Più in particolare si può dire che esso è costituito da una sinergia di computers, hardwares, softwares, dati geografici e persone preposti a memorizzare, modificare, manipolare, analizzare e visualizzare efficientemente informazioni georeferenziate (dati relativi ad elementi legati alla superficie terrestre).

L’attuale architettura del Sit, ovvero la suddivisione logica dei dati per temi (Figura 1), è stata progettata avvalendosi, in una prima fase, della collaborazione con la Provincia di Bologna nell’ambito del Progetto PASS e, solo nella fase finale, con il contributo di una società esterna all’ente provincia.

L’ufficio di piano della Provincia di Salerno ha così provveduto alla costruzione di una banca dati costituita da:

- cartografia di base in formato raster (fonte Igm in scala 1:50.000);

- ortofoto digitali (fonte Aima);

- dati amministrativi (fonte Istat);

- uso del suolo (fonte Corine e fonte Inea);

- stato della pianificazione urbanistica e territoriale (ricognizione interna);

- dati vettoriali ed alfa-numerici delle analisi di settore effettuate dai consulenti esterni in fase di redazione del Ptc.

Tutti i dati presenti all’interno del Sit sono stati suddivisi, per ogni singolo tema, in tre tipologie di dati ovvero in:

- dati in formato alfa-numerico (dati);

- dati in formato vettoriale (vett);

- dati in formato raster (raster).

Tutti i dati raster e quelli vettoriali sono stati georeferenziati provvisoriamente rispetto al sistema Utm fuso 33 mentre è in corso il passaggio degli stessi al sistema Gauss-Boaga che è quello utilizzato ufficialmente dalla Regione Campania. 

È, inoltre, in itinere la generazione dei metadati relativi alle informazioni contenute nel Sit. Si è, infatti, convinti che per consentire un utilizzo allargato delle informazioni contenute in un sistema informativo complesso e tendenzialmente eterogeneo qual è il Sit, è indispensabile fare riferimento a dati che descrivono dati ovvero ad una loro puntuale descrizione formale, di merito ed operativa.

Proprio questa formalizzazione delle informazioni descrittive dei dati territoriali, i metadati, è in realtà il vero cuore dei sistemi per l'accesso all'informazione, cioè è l'elemento che garantisce l'usabilità dei dati stessi.

D'altra parte è evidente quanto sia articolato e complesso produrre della metadocumentazione completa, dettagliata e coerente, anche perché questo implica necessariamente standardizzare i criteri di qualità sui dati.

Affrontare il problema della distribuzione di informazioni territoriali porta così inevitabilmente alla standardizzazione della struttura informativa e delle modalità di test e collaudo dei dati stessi, con la realizzazione di un catalogo che espliciti poi di conseguenza tali attività. La struttura di un dato geografico è complessa (caratteristiche geometriche, topologiche, tematiche, descrittive, ecc.) e, solo attraverso la creazione di un catalogo dati integrato e condiviso, è possibile garantire il successo del reperimento e della distribuzione delle informazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti.

 

Figura 1

 

Di qui l’importanza di creare una catalogazione efficiente delle informazioni associate ai dati geografici: la metadocumentazione, fatta in accordo agli standards europei stabiliti dal Technical Committee Cen/tc 287 Geographic Information.

La metadocumentazione avviene secondo i seguenti criteri:

Sez. 1 - Identificazione del dataset: nome, codice dataset;

Sez. 2 - Descrizione generale: scopo, ente, data, formato;

Sez. 3 - Elementi di qualità: metodi prodotti, accuratezza temporale, geometrica, logica, tematica;

Sez. 4 - Riferimento spaziale: sistema di proiezione, ellissoide ecc.;

Sez. 5 - Estensione: completezza, estensione planare, verticale, temporale;

Sez. 6 - Definizione dati: classi, descrizioni, primitive geometriche, attributi, domini, data type, tabella decodifica;

Sez. 7 - Aspetti amministrativi: ente referente, ruolo, reperibilità, copyright, restrizioni uso, accesso, formato, prezzi;

Sez. 8 - Descrizione metadati: data compilazione, aggiornamento, revisioni previste.

 

Un esempio di utilizzazione del Sit

I siti per i rifiuti

Un primo caso di utilizzazione delle basi di dati inseriti nel Sit è stato costituito dalla individuazione dei siti idonei per la localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti e degli impianti tecnologici complessi in Provincia di Salerno. I criteri di localizzazione e la strategia generale erano stati a suo tempo proposti dalla società Ambiente Italia, incaricata delle analisi relative ai rifiuti e all’energia nel quadro della formazione del Ptc. Successivamente, il commissario straordinario di governo per il problema emergente dei rifiuti aveva incaricato, d’intesa con la Provincia di Salerno, l’Università degli Studi di Salerno di procedere alla individuazione dei siti idonei alle necessità connesse con l’emergenza, nonché a quelle per la definitiva localizzazione degli impianti. 

La commissione all’uopo costituita dall’Università di Salerno ha chiesto all’ufficio di piano della provincia di poter utilizzare i dati e di elaborarli secondo i criteri definiti. L’ufficio di piano, verificando la pressoché totale coincidenza dei criteri adottati dall’Università con quelli definiti da Ambiente Italia, ha utilizzato i diversi strati informativi per sovrapporli e individuare le aree idonee. 

Più precisamente, in una prima fase si sono sovrapposti numerosi layer prodotti per il Ptc e inseriti nel Sit (relativi ai vincoli istituzionali, alla viabilità, ai centri abitati, alle aree d’interesse turistico, alla vegetazione, alla fragilità geomorfologica, alle pendenze, alle risorse idriche, al rischio idraulico), escludendo le aree le cui caratteristiche, secondo i criteri escludenti, sconsigliavano nettamente la localizzazione degli impianti (Figure 2 e 3). Dal lavoro effettuato in questa prima fase sono scaturite le indicazioni del Ptc.

Selezionate in tal modo alcune decine di aree, si è proceduto, successivamente, a una seconda sovrapposizione dei layer, applicando criteri preferenziali ad essi riferibili, per scegliere - all’interno del primo gruppo - una serie di aree nelle quali è possibile localizzare gli impianti.

Nell’ambito del lavoro attivato dal commissario straordinario di governo sono stati utilizzati alcuni criteri preferenziali, indicati dall’Università di Salerno. Sulla base di un confronto con i consulenti di settore, l’ufficio di piano ha proposto di sottoporre i siti così individuati ad alcuni ulteriori filtri che non erano stati considerati e cioè la sismicità e alcune caratteristiche di qualità ambientale (determinate colture arboricole, la linea di costa).

Sulla base del lavoro sin qui condotto sarà pertanto possibile procedere con le ulteriori fasi attuative previste dal Ptc:

- analisi di dettaglio dei siti di possibile localizzazione;

- individuazione di più localizzazioni alternative;

- valutazione delle alternative localizzative;

- determinazione delle localizzazioni più idonee;

- progettazione di massima degli impianti ed effettuazione delle valutazioni di impatto ambientale;

- progettazione esecutiva e realizzazione degli impianti.

 

 

Obiettivi del Sit

Uno degli obiettivi posti alla base dell’impostazione del Sit è stato quello di voler conferire efficacia alla pianificazione attraverso un dialogo più costante fra i diversi soggetti coinvolti nei processi decisionali. L’impostazione data al Sit è stata finalizzata a rendere questo strumento particolarmente idoneo a raggiungere questo obiettivo.

La condivisione delle informazioni e la comunicazione sono fattori decisivi per dare alla pianificazione e alla programmazione (a tutti i livelli in cui queste attività si svolgono) l’indispensabile carattere di continuità nel tempo. Agli enti territoriali - di livello statale, regionale e provinciale - è perciò affidato il compito principale nella costruzione di un network informativo che coinvolga gli altri enti locali.

Un network informativo (una rete) si caratterizza: per l’interoperabilità (ovverosia per la possibilità di accesso alle banche dati, consultazione on-line, scambio di informazioni tramite posta elettronica e notizie sul web); per il suo carattere infrastrutturale (ovverosia per la disponibilità di un flusso costantemente aggiornato di informazioni e dati).

La distanza che separa dall’utilizzo condiviso dei dati nelle pratiche di pianificazione e gestione del territorio è ancora notevole. Spesso, sebbene la mole dei dati raccolti sia cospicua, il loro utilizzo è ostacolato da problemi molto seri: i dati raccolti non possiedono sufficiente dettaglio o non sono distribuiti in modo omogeneo; non sono note le modalità di raccolta e non sono fornite indicazioni sull’accuratezza e sull’aggiornamento dei dati; le piattaforme informatiche hanno formati di rappresentazione ed esportazione dei dati non compatibili con quelli richiesti; vi sono ostacoli all’accesso dovuti a ragioni di carattere burocratico. Vi sono infine alcune questioni più tecniche - quali ad esempio la propagazione degli errori - che dovrebbero quantomeno essere conosciuti, per utilizzare nel modo opportuno i dati disponibili.

Nel lavoro di redazione del Ptc e di costruzione del Sit si sono compiuti alcuni tentativi di condivisione di dati nella direzione di enti di rilievo sovraprovinciale, possessori e utilizzatori di dati. Un ente con il quale si è raggiunto un positivo risultato di collaborazione è la Soprintendenza dei beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Salerno ed Avellino. Oltre a un primo scambio di materiali informativi si è pervenuti alla definizione di un protocollo d’intesa, che sarà sottoscritto a breve, nel quale i due enti si impegnano ad effettuare “lo scambio sistematico di conoscenze attinenti il territorio ricadente nelle circoscrizioni di competenza di entrambe, promuovere e realizzare la partecipazione congiunta a iniziative, programmi e progetti di studio e di ricerca promossi da soggetti pubblici italiani o da organismi sovranazionali o internazionali” e scambiare, fin dall’immediato, le banche dati già disponibili.

 

Figura 2

 

Anche per la condivisione delle informazioni valgono le relazioni esistenti nel più ampio panorama delle politiche di pianificazione e gestione del territorio. L’occasione straordinaria fornita dalla redazione dei piani urbanistici (in genere ogni 5-10 anni) è anche il momento in cui concentrare le risorse e gli sforzi per incrementare la base di conoscenze dell’amministrazione pubblica, utili al piano, alla sua gestione e all’attività amministrativa nel suo complesso.

 

Figura 3

 

È in quest’ottica che la Provincia di Salerno, attraverso il Sit e con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella pianificazione, potrà migliorare le funzioni di servizio, fornendo alle amministrazioni locali i dati in suo possesso; di raccolta e catalogazione dei dati provenienti dalle diverse fonti; di sperimentazione, investendo in formazione e dotazione strumentale.

 

 

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