Il sistema informativo territoriale (Sit) dell’ufficio di
piano della Provincia di Salerno è nato
dall’esigenza di dotarsi di uno strumento
di supporto alle decisioni ovvero di un sistema
complesso capace di organizzare ed
analizzare i dati necessari per la
costruzione del piano territoriale di
coordinamento (Ptc) e di aggiornarli ed
interrogarli in fase di gestione del piano
stesso dando, così, risposte rapide ed
affidabili alle problematiche relative
all’intero territorio provinciale.
Più in particolare si può dire che esso è costituito da una sinergia
di computers, hardwares, softwares, dati
geografici e persone preposti a memorizzare,
modificare, manipolare, analizzare e
visualizzare efficientemente informazioni
georeferenziate (dati relativi ad elementi
legati alla superficie terrestre).
L’attuale architettura del Sit, ovvero la suddivisione logica
dei dati per temi (Figura 1), è
stata progettata avvalendosi, in una prima
fase, della collaborazione con la Provincia
di Bologna nell’ambito del Progetto
PASS e, solo nella fase finale, con il
contributo di una società esterna
all’ente provincia.
L’ufficio di piano della Provincia di Salerno ha così provveduto
alla costruzione di una banca dati
costituita da:
- cartografia di base in formato raster (fonte Igm in scala 1:50.000);
- ortofoto digitali (fonte Aima);
- dati amministrativi (fonte Istat);
- uso del suolo (fonte Corine e fonte Inea);
- stato della pianificazione urbanistica e territoriale (ricognizione
interna);
- dati vettoriali ed alfa-numerici delle analisi di settore effettuate
dai consulenti esterni in fase di redazione
del Ptc.
Tutti i dati presenti all’interno del Sit sono stati suddivisi, per
ogni singolo tema, in tre tipologie di dati
ovvero in:
- dati in formato alfa-numerico (dati);
- dati in formato vettoriale (vett);
- dati in formato raster (raster).
Tutti i dati raster e quelli vettoriali sono stati georeferenziati
provvisoriamente rispetto al sistema Utm
fuso 33 mentre è in corso il passaggio
degli stessi al sistema Gauss-Boaga che è
quello utilizzato ufficialmente dalla
Regione Campania.
È, inoltre, in itinere la generazione dei metadati relativi
alle informazioni contenute nel Sit. Si è,
infatti, convinti che per consentire un
utilizzo allargato delle informazioni
contenute in un sistema informativo
complesso e tendenzialmente eterogeneo qual
è il Sit, è indispensabile fare
riferimento a dati che descrivono dati
ovvero ad una loro puntuale descrizione
formale, di merito ed operativa.
Proprio questa formalizzazione delle informazioni descrittive dei dati
territoriali, i metadati, è in realtà
il vero cuore dei sistemi per
l'accesso all'informazione, cioè è
l'elemento che garantisce l'usabilità dei
dati stessi.
D'altra parte è evidente quanto sia articolato e complesso produrre
della metadocumentazione completa,
dettagliata e coerente, anche perché questo
implica necessariamente standardizzare i
criteri di qualità sui dati.
Affrontare il problema della distribuzione di informazioni territoriali
porta così inevitabilmente alla
standardizzazione della struttura
informativa e delle modalità di test e
collaudo dei dati stessi, con la
realizzazione di un catalogo che espliciti
poi di conseguenza tali attività. La
struttura di un dato geografico è complessa
(caratteristiche geometriche, topologiche,
tematiche, descrittive, ecc.) e, solo
attraverso la creazione di un catalogo dati
integrato e condiviso, è possibile
garantire il successo del reperimento e
della distribuzione delle informazioni da
parte di tutti i soggetti coinvolti.
Di qui l’importanza di creare una catalogazione efficiente delle
informazioni associate ai dati geografici:
la metadocumentazione, fatta in accordo agli
standards europei stabiliti dal Technical
Committee Cen/tc 287 Geographic
Information.
La metadocumentazione avviene secondo i seguenti criteri:
Sez. 1 - Identificazione del dataset: nome, codice dataset;
Sez. 2 - Descrizione generale: scopo, ente, data, formato;
Sez. 3 - Elementi di qualità: metodi prodotti, accuratezza temporale,
geometrica, logica, tematica;
Sez. 4 - Riferimento spaziale: sistema di proiezione, ellissoide ecc.;
Sez. 5 - Estensione: completezza, estensione planare, verticale,
temporale;
Sez. 6 - Definizione dati: classi, descrizioni, primitive geometriche,
attributi, domini, data type, tabella
decodifica;
Sez. 7 - Aspetti amministrativi: ente referente, ruolo, reperibilità,
copyright, restrizioni uso, accesso,
formato, prezzi;
Sez. 8 - Descrizione metadati: data compilazione, aggiornamento,
revisioni previste.
Un esempio di utilizzazione del Sit
I siti per i rifiuti
Un primo caso di utilizzazione delle basi di dati inseriti nel Sit è
stato costituito dalla individuazione dei
siti idonei per la localizzazione degli
impianti di smaltimento dei rifiuti e degli
impianti tecnologici complessi in Provincia
di Salerno. I criteri di localizzazione e la
strategia generale erano stati a suo tempo
proposti dalla società Ambiente Italia,
incaricata delle analisi relative ai rifiuti
e all’energia nel quadro della formazione
del Ptc. Successivamente, il commissario
straordinario di governo per il problema
emergente dei rifiuti aveva incaricato,
d’intesa con la Provincia di Salerno,
l’Università degli Studi di Salerno di
procedere alla individuazione dei siti
idonei alle necessità connesse con
l’emergenza, nonché a quelle per la
definitiva localizzazione degli
impianti.
La commissione all’uopo costituita dall’Università di Salerno ha
chiesto all’ufficio di piano della
provincia di poter utilizzare i dati e di
elaborarli secondo i criteri definiti.
L’ufficio di piano, verificando la
pressoché totale coincidenza dei criteri
adottati dall’Università con quelli
definiti da Ambiente Italia, ha utilizzato i
diversi strati informativi per sovrapporli e
individuare le aree idonee.
Più precisamente, in una prima fase si sono sovrapposti numerosi layer
prodotti per il Ptc e inseriti nel Sit
(relativi ai vincoli istituzionali, alla
viabilità, ai centri abitati, alle aree
d’interesse turistico, alla vegetazione,
alla fragilità geomorfologica, alle
pendenze, alle risorse idriche, al rischio
idraulico), escludendo le aree le cui
caratteristiche, secondo i criteri
escludenti, sconsigliavano nettamente la
localizzazione degli impianti (Figure 2 e
3). Dal lavoro effettuato in questa
prima fase sono scaturite le indicazioni del
Ptc.
Selezionate in tal modo alcune decine di aree, si è proceduto,
successivamente, a una seconda
sovrapposizione dei layer, applicando
criteri preferenziali ad essi riferibili,
per scegliere - all’interno del primo
gruppo - una serie di aree nelle quali è
possibile localizzare gli impianti.
Nell’ambito del lavoro attivato dal commissario straordinario di
governo sono stati utilizzati alcuni criteri
preferenziali, indicati dall’Università
di Salerno. Sulla base di un confronto con i
consulenti di settore, l’ufficio di piano
ha proposto di sottoporre i siti così
individuati ad alcuni ulteriori filtri che
non erano stati considerati e cioè la
sismicità e alcune caratteristiche di
qualità ambientale (determinate colture
arboricole, la linea di costa).
Sulla base del lavoro sin qui condotto sarà pertanto possibile
procedere con le ulteriori fasi attuative
previste dal Ptc:
- analisi di dettaglio dei siti di possibile localizzazione;
- individuazione di più localizzazioni alternative;
- valutazione delle alternative localizzative;
- determinazione delle localizzazioni più idonee;
- progettazione di massima degli impianti ed effettuazione delle
valutazioni di impatto ambientale;
- progettazione esecutiva e realizzazione degli impianti.
Obiettivi del Sit
Uno degli obiettivi posti alla base dell’impostazione del Sit è
stato quello di voler conferire efficacia
alla pianificazione attraverso un dialogo più
costante fra i diversi soggetti coinvolti
nei processi decisionali. L’impostazione
data al Sit è stata finalizzata a rendere
questo strumento particolarmente idoneo a
raggiungere questo obiettivo.
La condivisione delle informazioni e la comunicazione sono fattori
decisivi per dare alla pianificazione e alla
programmazione (a tutti i livelli in cui
queste attività si svolgono)
l’indispensabile carattere di continuità
nel tempo. Agli enti territoriali - di
livello statale, regionale e provinciale -
è perciò affidato il compito principale
nella costruzione di un network
informativo che coinvolga gli altri enti
locali.
Un network informativo (una rete) si caratterizza: per l’interoperabilità
(ovverosia per la possibilità di accesso
alle banche dati, consultazione on-line,
scambio di informazioni tramite posta
elettronica e notizie sul web); per il suo
carattere infrastrutturale (ovverosia per la
disponibilità di un flusso costantemente
aggiornato di informazioni e dati).
La distanza che separa dall’utilizzo condiviso dei dati nelle
pratiche di pianificazione e gestione del
territorio è ancora notevole. Spesso,
sebbene la mole dei dati raccolti sia
cospicua, il loro utilizzo è ostacolato da
problemi molto seri: i dati raccolti non
possiedono sufficiente dettaglio o non sono
distribuiti in modo omogeneo; non sono note
le modalità di raccolta e non sono fornite
indicazioni sull’accuratezza e
sull’aggiornamento dei dati; le
piattaforme informatiche hanno formati di
rappresentazione ed esportazione dei dati
non compatibili con quelli richiesti; vi
sono ostacoli all’accesso dovuti a ragioni
di carattere burocratico. Vi sono infine
alcune questioni più tecniche - quali ad
esempio la propagazione degli errori - che
dovrebbero quantomeno essere conosciuti, per
utilizzare nel modo opportuno i dati
disponibili.
Nel lavoro di redazione del Ptc e di costruzione del Sit si sono
compiuti alcuni tentativi di condivisione di
dati nella direzione di enti di rilievo
sovraprovinciale, possessori e utilizzatori
di dati. Un ente con il quale si è
raggiunto un positivo risultato di
collaborazione è la Soprintendenza dei beni
ambientali, architettonici, artistici e
storici di Salerno ed Avellino. Oltre a un
primo scambio di materiali informativi si è
pervenuti alla definizione di un protocollo
d’intesa, che sarà sottoscritto a breve,
nel quale i due enti si impegnano ad
effettuare “lo scambio sistematico di
conoscenze attinenti il territorio ricadente
nelle circoscrizioni di competenza di
entrambe, promuovere e realizzare la
partecipazione congiunta a iniziative,
programmi e progetti di studio e di ricerca
promossi da soggetti pubblici italiani o da
organismi sovranazionali o internazionali”
e scambiare, fin dall’immediato, le banche
dati già disponibili.
Anche per la condivisione delle informazioni valgono le relazioni
esistenti nel più ampio panorama delle
politiche di pianificazione e gestione del
territorio. L’occasione straordinaria
fornita dalla redazione dei piani
urbanistici (in genere ogni 5-10 anni) è
anche il momento in cui concentrare le
risorse e gli sforzi per incrementare la
base di conoscenze dell’amministrazione
pubblica, utili al piano, alla sua gestione
e all’attività amministrativa nel suo
complesso.
È in quest’ottica che la Provincia di Salerno,
attraverso il Sit e con la collaborazione di
tutti i soggetti coinvolti nella
pianificazione, potrà migliorare le
funzioni di servizio, fornendo alle
amministrazioni locali i dati in suo
possesso; di raccolta e catalogazione dei
dati provenienti dalle diverse fonti; di
sperimentazione, investendo in formazione e
dotazione strumentale.
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