Le intersezioni a raso tra le linee ferroviarie e le strade
costituiscono punti di interferenza del
traffico spesso all’origine di pesanti
perturbazioni dell’esercizio ferroviario e
talora di gravi incidenti anche mortali. La
massiccia presenza di passaggi a livello
(Pl) sulle linee ferroviarie, anche su
quelle a più elevata velocità ed intensità
di traffico e nei principali nodi ferroviari
in corrispondenza delle aree urbane, oltre a
costituire un pesante onere per il relativo
mantenimento in efficienza e rinnovo,
quantificabile mediamente in circa 30
milioni di lire l’anno per complessive 200
miliardi di lire, senza tener conto dei
danni materiali a cui gli stessi sono
soggetti a causa degli incidenti, è anche
una delle cause principali di anormalità
dell’esercizio ferroviario, quantificabile
in circa il 25% del totale dei disservizi. I
soli tallonamenti, costituiti da urti da
parte di autoveicoli delle barriere poste
trasversalmente alla strada, sono mediamente
circa 4000 per ogni anno e provocano nello
stesso periodo:
- 70 ore circa di interruzione della linea;
- 230.000 minuti di ritardo ai treni;
- coinvolgimento di circa 25 persone, tra feriti e morti.
Il progressivo aumento del traffico stradale e ferroviario non può che
accrescere i fattori di rischio connessi
alla presenza dei Pl. Questa situazione è
da tempo ben presente all’interno delle Fs
tanto da sensibilizzare i Governi ed i
Parlamenti per ottenere risorse specifiche
da destinare alla soppressione dei Pl. Lungo
la rete Fs esistono, sulla base di dati
aggiornati ad aprile 2000, 8.085 Pl (Tabella
1). Per dare l’idea dello sforzo fatto
e dei risultati ottenuti in questo settore
basta rileggere i dati che l’ing.
Salvatore Lisi riportava in un suo articolo
pubblicato su “La tecnica professionale”
nel 1985 e portarli a confronto con quelli
attuali.
Alla data del 30.9.1984, la consistenza dei Pl era, infatti, di ben
11.880 di cui 9.935 pubblici e 2.945
privati. Confrontando questi dati con quelli
attuali si rileva che, nel periodo
intercorso, sono stati soppressi 3.795 Pl e
2.419 posti di guardia. Questo significa che
la società Fs risparmia ogni anno circa 110
miliardi di lire per minore manutenzione e
oltre 350 miliardi di lire per economie di
personale addetto alla manovra dei Pl
stessi.
Le normative statali e le fonti di finanziamento
I risultati prima indicati sono stati raggiunti grazie ad un notevole
impegno finanziario ed operativo messo in
campo dai Governi e dalle Fs in maniera
crescente. Il primo finanziamento di 335
miliardi di lire destinato specificamente
alla soppressione dei Pl è stato stanziato
con la legge 12.2.1981, n. 17, recante
“Finanziamento per l’esecuzione di un
programma integrativo di interventi di
riclassamento, potenziamento ed
ammodernamento delle linee, dei mezzi e
degli impianti e per il proseguimento del
programma di ammodernamento e potenziamento
del parco del materiale rotabile della rete
ferroviaria dello Stato”. La vera svolta
si ha, però, due anni dopo con la legge
10.5.1983, n. 189 “Piano decennale per la
soppressione dei passaggi a livello sulla
linea ferroviaria dello Stato”, che
prevede lo stanziamento in 10 anni di ben
1.700 miliardi di lire da erogare attraverso
le leggi finanziarie nel periodo
1983-1992.
In realtà i tempi di erogazione si sono diluiti tanto che l’ultima rata
di 90 miliardi di lire è stata resa
disponibile solo con la legge finanziaria
1999. Essendo in via di completamento il
vecchio piano decennale, a conclusione del
quale resteranno aperti ancora circa 1.000
Pl sulle linee principali, il Parlamento,
intendendo ribadire l’impegno in questo
settore ritenuto prioritario per la
sicurezza del traffico ferroviario e
stradale, in data 8.10.1998, ha varato la
legge 354, specifica per la soppressione dei
Pl che prevede l’erogazione in 10 anni di
ulteriori 1.100 miliardi di lire, di cui 30
miliardi di lire nel 1998, 60 miliardi di
lire nel 1999 e 110 miliardi di lire nel
2000.
Di fatto, i fondi erogati a carico delle leggi 17/1981 e 189/1983 sono
stati tutti ormai destinati ed impegnati,
mentre è in fase di completamento
l’attuazione degli interventi a valere sui
fondi a carico della legge 354/1998.
Le tipologie di opere sostitutive
La soppressione di un Pl può avvenire, nella gran parte dei casi, solo
dopo aver realizzato una viabilità alternativa
all’attraversamento a raso dei binari. Le
opere più comuni sono ovviamente quelle che
permettono il sottoattraversamento o il
sovrattraversamento della linea; in qualche caso
risulta sufficiente realizzare strade di
collegamento con opere di scavalcamento
esistenti. La scelta delle opere sostitutive
viene fatta d’intesa con gli enti interessati,
in primo luogo le amministrazioni comunali e
provinciali, e rappresenta un’operazione molto
delicata; una scelta sbagliata, infatti,
potrebbe portare a contenziosi con gli enti e
persino a situazioni poco desiderabili come
quella di non riuscire a sopprimere il Pl anche
dopo aver realizzato l’opera sostitutiva. La
scelta delle opere è condizionata
prioritariamente dalla situazione dei luoghi,
quali condizioni orografiche e idrogeologiche o
l’esistenza di vincoli, ma anche da esigenze
diverse delle amministrazioni locali.
Una volta individuata l’opera sostitutiva e realizzato il progetto
preliminare e quello definitivo, inizia un lungo
iter per ottenere tutte le autorizzazioni ed i
nulla osta dei numerosi soggetti interessati,
quali, ad esempio, comuni, province, regioni,
soprintendenze archeologiche e ambientali,
Ministero dei beni ambientali e culturali,
vigili del fuoco, Ministero della difesa, e poi,
eventualmente, Anas, Telecom, consorzi di
bonifica, autorità di bacino, ecc.
Per accelerare i tempi si può ricorrere a conferenze di servizi o ad
accordi di programma, ma normalmente
dall’inizio delle trattative all’appalto
delle opere possono trascorrere anche più di
due o tre anni, mentre la durata media di un
cantiere per la realizzazione delle opere
sostitutive è di circa un anno.
L’organizzazione e gli strumenti utilizzati
In considerazione dell’alto numero di Pl da sopprimere, le Fs hanno
utilizzato nel tempo vari strumenti contrattuali
e organizzativi.
In primo luogo sono state interessate le amministrazioni locali, in
particolare quelle comunali, per verificare la
loro disponibilità a realizzare direttamente le
opere sostitutive con un contributo finanziario
delle Fs commisurato al tipo di Pl ed al tipo di
linea su cui il Pl stesso era ubicato.
Quando questa disponibilità non si è verificata, ma è stato
riscontrato comunque l’interesse per la
soppressione, le Fs tendono a realizzare
direttamente le opere sostitutive. In alcuni
casi in cui erano stati raggiunti un certo
numero di accordi con gli enti interessati e
realizzate le progettazioni delle opere
sostitutive di Pl localizzati in specifiche
tratte, le Fs hanno proceduto ad affidare la
realizzazione mediante lo strumento della concessione
di sola costruzione. In altri casi, per
accelerare l’utilizzo dei fondi messi a
disposizione dalle leggi 17/1981 e 189/1993
prima e dalla legge 354/1998 poi, le Fs hanno
privilegiato l’affidamento ad imprese o
consorzi di imprese prequalificate, l’incarico
di ricercare gli accordi con gli enti,
l’ottenimento di tutte le autorizzazioni
necessarie, la progettazione e realizzazione
delle opere, operando con la formula delle
concessioni di prestazioni integrate.
Le quattro convenzioni di prestazioni integrate riguardavano la
soppressione di circa 350 Pl diffusi su tutto il
territorio nazionale per un valore delle opere
di circa 500 miliardi di lire. Le Fs
esercitavano la vigilanza mediante appositi
uffici che approvavano preventivamente gli
schemi di convenzione con gli enti ed i progetti
delle opere e ne controllavano la
realizzazione.
Fino al 1992 la gran parte degli interventi soppressivi sono stati
realizzati dalle strutture compartimentali; nel
1992, per dare impulso all’attività di
soppressione dei Pl, anche alla luce della
crescente sensibilità verso i problemi della
sicurezza, nell’ambito della Divisione
costruzioni delle Fs è stata creata
un’apposita struttura organizzativa.
Figura 1 - Comune
di Pagani (SA): programma di
soppressione dei passaggi a livello,
stralcio aerofotogrammetrico dello stato
di fatto. |
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Situazione delle attività in corso
Sono attualmente in corso interventi soppressivi (cavalcavia, sottovia,
deviazioni di strade, ecc.) riguardanti
complessivamente 423 Pl ricadenti sulle seguenti
linee:
- 171 Pl sulle direttrici nazionali e nodi;
- 56 Pl sulle direttrici internazionali;
- 54 Pl sulle linee trasversali;
- 142 Pl sulle altre linee.
La soppressione di ulteriori 204 Pl è prevista nel contesto della
realizzazione di interventi di più ampia
valenza di potenziamento della rete ferroviaria,
quali quadruplicamenti, raddoppi,
varianti.
Sono, inoltre, in corso le progettazioni esecutive di opere già
provviste delle necessarie autorizzazioni, per
la soppressione di ulteriori 77 Pl, così
distribuiti:
- 42 Pl sulle direttrici nazionali e nodi;
- 25 Pl sulle direttrici internazionali;
- 10 Pl sulle altre linee.
In sintesi, secondo il dettaglio sopra evidenziato, sono in corso di
soppressione circa 627 Pl, mentre, per ulteriori
77 Pl, le opere sostitutive sono in fase di
progettazione esecutiva con finanziamento a
carico della legge 354/1998. Si prevede che i
627 Pl di cui sopra potranno essere soppressi
entro il 2003.
Nel frattempo proseguono le trattative con gli enti interessati
relativamente agli altri Pl della cosiddetta
rete fondamentale. Una volta ultimata la
realizzazione degli interventi soppressivi
sopraddetti, la consistenza del numero di Pl
sulla rete ferroviaria sarà di 7.458.
Figura 2 -
Comune di Pagani (SA): programma di
soppressione dei passaggi a livello,
stralcio aerofotogrammetrico dello
stato di progetto. |
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I Pl da sopprimere con le risorse finanziarie della legge
354/1998
I finanziamenti di imminente disponibilità delle Fs sono rappresentati
dai 1.100 miliardi di lire previsti dalla
legge 354/1998.
A fronte di tale stanziamento si prevede di sopprimere tutti i Pl
ricadenti sulle direttrici nazionali e
nodi, sulle direttrici internazionali e
sulle linee trasversali.
Sostanzialmente si tratta di sopprimere, oltre a quelli già finanziati
e specificati in precedenza, circa 766 Pl
pubblici e 213 privati, secondo i criteri
e le priorità stabilite dalla stessa
legge 354/98 e riassumibili in:
- velocità e frequenza dei convogli ferroviari;
- volume medio giornaliero del traffico stradale ferroviario;
- numero dei binari posti in corrispondenza dell’attraversamento;
- Pl in aree urbane e metropolitane ad alta densità abitativa e di
traffico locale;
- incidentalità storica del passaggio a livello.
Il programma di soppressione Pl in Provincia di Salerno: il caso di
Pagani
Nell’ambito del programma Fs di soppressione dei Pl, molteplici
risultano essere gli interventi
programmati, in corso di attuazione o già
ultimati in Provincia di Salerno; nel
seguito si illustra il caso del Comune di
Pagani che ha definito un accordo quadro
con le Fs e si avvia a perfezionarlo
attraverso la conclusione di specifica
conferenza di servizi.
In Pagani la linea ferroviaria Napoli – Salerno presenta
all’attualità due cavalcaferrovia
carrabili localizzati alle estremità
ovest ed est del territorio comunale in
corrispondenza della via Leopardi e della
Ss 18; tra questi due attraversamenti sono
presenti cinque Pl, tutti interessanti il
centro abitato. La presenza dei Pl, in
considerazione della loro centralità
urbana, determina importanti fenomeni di
congestione da traffico sulla viabilità
allorchè, alla chiusura dei Pl, si creano
lunghe code di veicoli fermi in attesa di
attraversare la strada ferrata.
Tale circostanza fa sì che anche la viabilità di scorrimento, caso
emblematico è la stessa Ss 18, da
infrastruttura di attraversamento e
collegamento si trasforma in barriera
fisica oltre che ottica con i
conseguenti risvolti acustico, chimico ed
ambientale.
A seguito di incontri e sopralluoghi con rappresentanti della Rete
ferroviaria italiana spa – Programma
soppressione Pl centro operativo Na/Rc,
l’ufficio di piano del Comune di Pagani
ha predisposto uno studio di fattibilità
contenente il quadro degli interventi
sostitutivi per la definitiva chiusura dei
Pl presenti sul territorio comunale.
Tale studio di fattibilità è stato approvato dal Comune di Pagani con
delibera consiliare del 3.9.2001, n. 41, e
contempla il quadro degli interventi,
specificati attraverso singoli schemi
progettuali e consistenti nella
realizzazione di due sottovia carrabili,
uno pedonale e di almeno tre
attraversamenti pedonali a scavalco della
linea ferroviaria.
Viene dettagliata, inoltre, la tempistica che lega la realizzazione
degli interventi alla chiusura dei singoli
Pl, costituiti da quello impegnante la via
Cesarano per il quale risulta già
predisposto il progetto preliminare e da
quello di collegamento tra le vie
Cauciello e Fusco, inquadrato
nell’ambito di una specifica variante al
piano regolatore vigente, adottata con
delibera consiliare del 25.3.2002, n. 11,
che tende alla riqualificazione e
rifunzionalizzazione di un’ampia area
centrale del territorio comunale su cui
insiste anche lo stabilimento Cirio ormai
dismesso. In tale variante è stata
prevista anche la realizzazione di una
viabilità di collegamento tra le vie S.
Francesco e Verdi che risultano impegnate
da due Pl oltre che l’organizzazione di
una specifica maglia viaria, attualmente
inesistente, in grado di migliorare
l’accessibilità alla stazione
ferroviaria di Pagani.
Un ulteriore intervento di sottoattraversamento impegnerà la via S.
Francesco e sarà essenzialmente di tipo
pedonale con utilizzazione, vista la
larghezza prevista pari a circa ml 3.00,
anche per mezzi di soccorso in situazioni
di emergenza.
Il progetto di attraversamento interessante la via Cesarano prevede
l’organizzazione di un sottovia a senso
unico con presenza di strada di servizio
perimetrale per assicurare le accessibilità
ai garages e terranei esistenti.
Le rampe del sottovia presenteranno una larghezza di ml 4.00 circa con
un opportuno e progressivo allargamento
della sede stradale fino a ml 5.50 proprio
sotto il fascio di binari onde consentire
un normale flusso veicolare anche in
presenza di mezzi fermi per guasti o
emergenze.
La pendenza delle rampe del sottovia risulta contenuta entro il 9%,
impegnando uno sviluppo planimetrico di
circa 53 ml a sud e 52 ml a nord del Pl,
mentre il sottovia presenterà una
lunghezza di circa 31 ml con altezza pari
a circa 5.00 ml.
Perimetralmente ai fabbricati esistenti sul tratto interessato
dall’intervento su via Cesarano, si
manterranno gli attuali marciapiedi che si
amplieranno a formare un’opportuna isola
interdetta ai mezzi in prossimità del
fascio di binari onde consentire
l’organizzazione di un sottopasso
pedonale.
L’ipotesi di realizzare un sottopasso pedonale, in luogo di una
passerella a scavalco della linea
ferroviaria, fruibile con più sicurezza
dagli utenti, è dettata dalla presenza di
fabbricati residenziali.
Le aperture verso la linea ferroviaria, presenti nei suddetti
fabbricati, si troverebbero, infatti, in
fregio ed a distanza molto ravvicinata
dalla citata passerella, determinando
evidenti disagi.
Il sottopasso pedonale presenterà un’altezza di circa ml 2.50 e
risulterà in comunicazione visiva, anche
se a quota più elevata, con la zona
carrabile anche per favorire la sicurezza
dei fruitori.
Ai fini del superamento delle barriere architettoniche, si prevede la
installazione di un sistema del tipo servo
– scala abbinato alle rampe ovvero la
predisposizione di due ascensori in
posizione di testata rispetto alle rampe
scala ed accessibili direttamente dai
marciapiedi della via Cesarano.
La realizzazione del sottovia imporrà l’organizzazione con senso
unico di marcia della via Cesarano: tale
regolamentazione è congruente con il
nuovo schema di macroregolazione della
circolazione in ambito urbano già
predisposta dall’ufficio di piano ed in
corso di verifica circa l’attuabilità
anche attraverso forme di sperimentazione
parziali.
Figura 3 -
Comune di Pagani (SA): programma
di soppressione dei passaggi a
livello, soluzioni progettuali per
l'eliminazione della barriera di
via Cesarano. |
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In linea generale, la necessità di realizzare una
tale complessità di interventi è
legittimata dal particolare sviluppo ed
organizzazione urbana del centro abitato del
Comune di Pagani che, di fatto, risulta tagliato
in due dalla linea ferroviaria con evidente
necessità, alla chiusura dei Pl, di ricucire
e riammagliare la rete viaria in ambito
urbano; la mancata realizzazione di tali
interventi comporterebbe problematiche
socio-economiche rilevanti per cui le stesse
formano parte integrante del quadro degli
interventi propedeutici all’attivazione
del programma di soppressione dei Pl.
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