Ci troviamo di fronte ad una svolta storica, una fase di forte evoluzione
del settore, promossa dal nuovo piano
generale dei trasporti (Pgt), favorita
dalla riforma del trasporto pubblico
locale (Tpl), in un quadro di opportunità
e regole definito dall’Unione europea
(Ue), che guarda con attenzione al bacino
del Mediterraneo e deve misurarsi con il
tema della sostenibilità ambientale.
Una svolta che, nel nostro paese, dovrà necessariamente passare
attraverso l’attuazione di tre obiettivi:
1. la riorganizzazione della rete dei servizi e della logistica,
ottimizzando l’uso delle infrastrutture
esistenti e della catena logistica del
sistema dei trasporti e della mobilità
italiana, subordinando l’ammodernamento e
la realizzazione di nuove infrastrutture ai
bisogni ed esigenze accertati dei servizi di
trasporto;
2. la liberalizzazione del settore e il superamento dei monopoli
esistenti, introducendo la competizione per
correggere storture e diseconomie derivanti
dai sistemi chiusi e protetti (vedi il monopolio
naturale delle Fs spa), per realizzare
un sistema di trasporti efficiente,
economicamente ben gestito e competitivo con
gli altri paesi europei. Resta essenziale,
in questo quadro, il ruolo della pubblica
amministrazione che determina le regole di
accesso al mercato, individua e tiene sotto
controllo gli standards di sicurezza, qualità
e affidabilità del servizio offerto dai
privati. La liberalizzazione del mercato
va, però, attuata con un processo graduale,
per garantire il mantenimento dei posti di
lavoro esistenti (soprattutto nelle nostre
numerosissime piccole aziende locali di
trasporto che vanno sicuramente accompagnate
per inserirle nel sistema di libera
concorrenza del mercato). I governi italiani
hanno voluto accelerare l’attuazione
compiuta del processo di liberalizzazione
del trasporto pubblico sul territorio
nazionale, stabilendo la data ultima del 31
dicembre 2003. La Gran Bretagna e la
Francia, invece, che sono nella fase più
avanzata di privatizzazione, si stanno oggi
preoccupando di creare le condizioni perché
una gran fetta dei servizi minimi di
trasporto pubblico siano per lungo tempo
garantiti da una forte gestione
pubblica; per cui sarebbe conveniente
seguirli anche quando, avendone già
sperimentato gli effetti (non tutti
positivi), pongono rimedi e tempi graduali
alla liberalizzazione dei servizi;
3. la innovazione tecnologica e lo sviluppo tecnologico sono
necessari non solo in termini di maggiore
efficienza ma per la sostenibilità
ambientale e per accompagnare la
liberalizzazione ed il decentramento dei
sistemi e dei servizi alla gestione
integrata e coordinata della mobilità.
Le opportunità che legano le azioni e le politiche di riorganizzazione
della rete di servizi e della logistica, di
liberalizzazione del settore e di sviluppo
delle nuove tecnologie, attuate nel
Mezzogiorno d’Italia non solo
contribuiranno a ridurre il divario tra i
livelli di sviluppo delle regioni periferiche
dell’Ue, ma potranno incidere per il
raggiungimento di un obiettivo più ampio:
far svolgere al Mezzogiorno, nel bacino del
Mediterraneo, un ruolo fondamentale di cerniera
nello sviluppo, per fare del
Mediterraneo un mare di pace, un’area di
stabilità e di cooperazione economica, di
relazioni multietniche.
Attualmente, ogni anno, sono trasportati tra gli Stati dell’Ue e i
dodici paesi mediterranei extracomunitari
circa 150 milioni di tonnellate di beni,
pari al 10% del commercio estero dell’Ue.
Circa il 70% di tutti i movimenti si svolge via mare, mentre il
trasporto aereo ha quote di traffico
limitate, anche se assorbe la maggior parte
del traffico passeggeri tra l’Ue e gli
altri paesi rivieraschi.
Se si considera che la maggior parte degli scambi avviene via mare,
grande rilevanza assume la politica
marittima e portuale nel bacino del
Mediterraneo, in relazione anche delle rotte
intercontinentali dell’Estremo Oriente e
con l’area del Mar Nero. Da questo punto
di vista un ruolo importante potrà avere il
cabotaggio marittimo e la navigazione di
costa su medio raggio.
Le prospettive di sviluppo del Mezzogiorno sono legate alla capacità
di proporre la regione quale Porta
dell’Europa sul grande mercato
del bacino del Mediterraneo, che oggi conta
oltre 300 milioni di abitanti.
In tale contesto, il potenziamento della rete infrastrutturale del
Mezzogiorno è funzionale ad un riequilibrio
economico e sociale del paese e costituisce
un asse strategico prioritario della
politica europea nel Mediterraneo e del più
generale equilibrio nord-sud dell’Ue. Un
obiettivo che rafforza e contribuisce alla
piena integrazione della rete nazionale dei
trasporti e della mobilità con la più
generale rete europea di trasporto.
La scelta delle azioni per l’infrastrutturazione del Mezzogiorno, in
coerenza con una politica per il sistema dei
trasporti sul territorio nazionale, deve
puntare:
- a ridurre i consumi energetici, mitigare l’impatto sull’ambiente
del sistema dei trasporti, rendere la mobilità
più sicura per i cittadini (si contano
circa 7000 morti su strada ogni anno);
- a liberare le città e le grandi aree urbane dal traffico privato;
- ad un forte riequilibrio, ad una riconversione modale, da gomma a
ferro e, quindi, ad attivare strategie per trasportare
via mare tutto ciò che non è possibile
trasportare su ferro. Ciò significa un
diffuso piano di interventi strutturali di
potenziamento ed ammodernamento della rete
ferroviaria esistente (se è vero che molte
linee per il trasporto locale sono
sottoutilizzate, è anche vero che gli assi
fondamentali ed i nodi urbani, in
particolare al Sud, sono al limite del
collasso!), di adeguamento e messa in
sicurezza della rete di porti ed approdi ai
quali occorre assicurare un efficiente
sistema di accessibilità per sviluppare il
trasporto combinato e la logistica
integrata.
L’arretratezza del sistema dei trasporti è il peso maggiore per
l’Italia ed il Meridione.
La differenza tra il Mezzogiorno e l’Europa è nella scarsa dotazione
di infrastrutture, la bassa qualità ed il
costo alto dei servizi; ma la differenza più
grande è che le varie modalità di
trasporto non sono integrate fra di loro e
non costituiscono sistema.
Se vogliamo uno sviluppo duraturo, bisogna far coincidere e
sommare gli interventi dello Stato e della
regione per la costruzione del sistema
integrato dei trasporti, alle azioni diffuse
sul territorio delle amministrazioni locali,
che puntino contestualmente alla
valorizzazione e tutela delle risorse
naturali e dei beni storico-culturali del
Sud.
La regione con il nuovo disegno di legge sulla riforma del Tpl e con i
fondi di Agenda 2000, può dare un valido
contributo in tale direzione.
Le nostre amministrazioni locali di centro-sinistra stanno facendo la
propria parte, per accrescere la capacità
del territorio di concorrere sui mercati
(nazionali ed europei).
La Provincia di Salerno e il comune capoluogo stanno costruendo azioni
organiche e coordinate e mettendo in campo
interventi concreti per migliorare,
agevolare la mobilità ed i collegamenti,
ispirandosi agli indirizzi ed alle strategie
definiti dal piano provinciale dei
trasporti (Ppt) e dal piano della
mobilità della città di Salerno:
- potenziamento del trasporto pubblico locale e dei servizi
ferroviari nei centri e tra i centri urbani
(il trasporto su ferro dovrà fornire la
travatura principale del trasporto moderno
ed integrato nei nostri grandi addensamenti
urbani);
- uso stabile delle vie del mare;
- sviluppo dell’intermodalità.
Gli interventi
Quanto segue costituisce l’elenco degli interventi ed azioni
prioritarie condivisi dalle amministrazioni
presenti sul territorio della Provincia di
Salerno (provincia, comuni, comunità
montane, ente parco nazionale).
Viabilità
1. Adeguamento della superstrada Mercato S. Severino – Fratte di
collegamento tra l’autostrada A30 - A3 e
del nodo di Fratte;
2. razionalizzazione e ridistribuzione delle uscite autostradali sulla
Sa-Rc da completare nella fase di
realizzazione della terza corsia;
3. ottimizzazione dei sistemi stradali a rete attraverso opportuna
gerarchizzazione e messa in sicurezza (cfr.:
Ptp);
4. individuazione delle vie di fuga destinate a funzione di protezione
civile;
5. realizzazione dell’alternativa alla Ss18 nell’agro nocerino
sarnese a sostegno delle azioni del
patto territoriale e per decongestionare il
traffico nell’area urbanizzata che senza
soluzione di continuità si estende da Cava
de’ Tirreni fino a Scafati; l’intervento
consiste nell’adeguamento, messa in
sicurezza e collegamento della viabilità
esistente (finanziamento alla Provincia di
Salerno di
50 mld di lire, previsti
dall’intesa istituzionale di programma
Governo-Regione Campania);
6. adeguamento e messa in sicurezza della Ss18 di collegamento da
Pontecagnano Faiano a Battipaglia (S.
Cecilia) Eboli;
7. completamento della Futani - Centola;
8. adeguamento e miglioramento della viabilità lungo la Valle del
Calore;
9. allargamento e completamento della Sp 417 Aversana nell’ambito del
progetto integrato turismo-agricoltura di
riqualificazione della Piana del Sele
(finanziamento 1° lotto piano triennale
investimenti 1999-2001 bilancio della
Provincia di Salerno per 11,5 mld di lire,
completamento con finanziamento alla
Provincia di Salerno di 27,5 mld di lire,
previsti dall’intesa
istituzionale di programma
Governo-Regione Campania);
10. realizzazione della pista ciclabile di oltre 25 km sulla Sp175
litoranea da Salerno a Capaccio
nell’ambito del progetto integrato
turismo-agricoltura di riqualificazione
della Piana del Sele. Il progetto di
riqualificazione, condiviso dai comuni
interessati e recepito dai piani
regolatori generali, prevede l’uso
della Sp 417 Aversana per le auto private e
la trasformazione della Sp175 litoranea in
strada a traffico limitato dedicata
prevalentemente ai mezzi pubblici
(finanziamento 1° lotto, piano triennale
investimenti 1999-2001 inserito nel bilancio
provinciale per 10 mld di lire;
finanziamento 2° lotto, intesa
istituzionale di programma Governo-Regione
Campania per 10 mld di lire);
11. servizio ecologico di trasporto pubblico (tram, filobus) in sede
propria sulla Sp175 litoranea di
collegamento dallo stadio Arechi di Salerno
all’area archeologica di Paestum (project
financing).
Trasporto su ferro
1. Ottimizzazione ed estensione del servizio della Circumsalernitana;
integrazione modale e tariffaria con i
servizi su gomma; realizzazione della
bretella ferroviaria Lancusi-Università di
Fisciano e miglioramento strutturale della
linea (elettrificazione, eliminazione
passaggi a livello). Il servizio della
Circumsalernitana è stato attivato dal
giugno1998 in via sperimentale dalla
Provincia di Salerno e Fs spa e mette in
collegamento, attraverso un percorso
circolare, il comune capoluogo con la Valle
dell’Irno-Università, l’agro
nocerino sarnese, Cava, Vietri sul Mare;
il servizio ha registrato un’utenza di
circa 2 mln di viaggiatori l’anno,
convincendo le Fs spa ad assumerlo come
servizio stabile, senza ulteriori oneri
finanziari a carico della provincia ed i
comuni interessati. Sono in corso: lo studio
di fattibilità per il “Miglioramento ed
integrazione del servizio di trasporto su
ferro Circumsalernitana” per £ 300 mln
stanziati dal Cipe più £ 300 mln stanziati
dalla Provincia di Salerno; lo studio di
fattibilità per la “Connessione tra la
linea Circumvesuviana e quella
Circumsalernitana” per 350 mln di lire
stanziati dal Cipe più 350 mln di lire
stanziati dalla Provincia di Napoli;
2. realizzazione delle nuove fermate ferroviarie in Fratte (Sa),
Pellezzano-Capezzano, Fisciano-Lancusi,
Nocera Inferiore-Mercato (l’intervento
dispone di progetto preliminare quantificato
in 5 mld di lire);
3. realizzazione degli adeguamenti intermodali (ferro/gomma) in
corrispondenza delle stazioni ferroviarie
impresidiate (l’intervento dispone di un
progetto preliminare quantificato in 5 mld
di lire);
4. integrazione tra il servizio della Circumsalernitana e la
metropolitana leggera di Salerno città, in
costruzione, attraverso l’adeguamento del
nodo ferroviario della stazione centrale di
Salerno; realizzazione del terzo binario per
il collegamento diretto tra la stazione di
testa Arechi della metropolitana leggera di
Salerno e l’aeroporto di
Salerno-Pontecagnano;
5. prolungamento del terzo binario fino a Battipaglia;
6. attivazione del treno/navetta Battipaglia-Sicignano degli Alburni
denominato treno delle antiche strade
(servizio sperimentale in funzione dal
giugno 2000, con il contributo finanziario
della Provincia) per collegare i Comuni di
Battipaglia, Eboli, Campagna, Contursi
Terme, Sicignano degli Alburni e Buccino;
7. riattivazione della linea ferrata dismessa Sicignano-Lagonegro
(finanziamento di 5 mld di lire del
Ministero dei trasporti già assegnato alle
Fs spa per lo studio di fattibilità e il
progetto preliminare; lo studio già
predisposto dalle Fs spa prevede opere per
70 mld di lire per la riattivazione della
ferrovia fino a Casalbuono);
8. contributo della Provincia di Salerno di 2 mld di lire per la
ristrutturazione di due convogli
bidirezionali per treni di elevata qualità
messi in esercizio a giugno 2001, lungo la
tratta ferroviaria Napoli-Eboli, e per un
servizio aggiuntivo che ha consentito un
aumento di complessive 8 corse lungo la
relazione Napoli-Eboli.
Trasporto su gomma
1. Adeguamento del piano dei bacini di traffico per
l’ottimizzazione dei servizi e la
razionalizzazione delle reti di Tpl
integrate al servizio locale su ferro;
2. individuazione dei nodi di intermodalità gomma-ferro;
3. realizzazione della carta dei servizi del Tpl;
4. istituzione sul territorio provinciale del sistema tariffario
integrato (biglietto unico per servizi di
trasporto su ferro, gomma, via mare);
5. estensione del servizio sperimentale multitaxi attivato dalla
Provincia di Salerno e dal comune capoluogo
per i collegamenti nelle zone alte della
città capoluogo; attivazione dei multi-taxi
di servizio in costiera amalfitana, come da Progetto
del GAL della costiera, definito con la
provincia e la comunità montana;
6. attuazione del programma previsto all’interno del Ppt per la
realizzazione di una serie di interventi
sulla costiera amalfitana, finalizzati al
potenziamento ed integrazione dei trasporti
su gomma e via mare, alla creazione di
parcheggi alle porte della costiera
per la limitazione del traffico privato;
7. programma di adeguamento delle strutture pubbliche e dei servizi di
trasporto per la migliore accessibilità dei
disabili.
Trasporto passeggeri via mare e
intermodalità delle merci
1. Potenziamento e razionalizzazione dei collegamenti marittimi e
servizi di supporto lungo le coste
salernitane attraverso l’azione della
società Trasporti Marittimi Salernitani spa
costituita e promossa dalla Provincia di
Salerno con la partecipazione dei comuni
della costa salernitana, ente parco
nazionale, Ept, Aci e Cstp;
2. programma di riqualificazione e completamento della portualità
turistica costiera;
3. completamento degli interventi di adeguamento dell’area del porto
commerciale di Salerno;
4. realizzazione della stazione marittima per navi da crociera nel
porto di Salerno;
5. localizzazione dell’interporto nell’area industriale di
Battipaglia (finanziamenti di 15 mld di lire
del Ministero dei trasporti);
6. risoluzione delle problematiche legate al trasporto delle merci
nell’agro nocerino sarnese con la
realizzazione dell’autoporto collegato al
nuovo asse alternativo alla Ss 18
(finanziamento a carico del programma del
patto territoriale dell’agro);
7. accelerazione nell’esecuzione delle opere di completamento
dell’aeroporto di Salerno-Pontecagnano;
adeguamento della viabilità di servizio e
collegamento diretto con l’autostrada
Sa-Rc (nuovo svincolo di Pagliarone già
finanziato nell’ambito dei lavori di
realizzazione terza corsia autostradale);
8. viale attrezzato nel territorio di Bellizzi e Pontecagnano per
l’interscambio modale tra la stazione
della metropolitana leggera a Pontecagnano -
Bellizzi, l’aerostazione dell’aeroporto
di Salerno - Pontecagnano, il porto-canale (project
financing) sul litorale di Magazzeno per
i collegamenti marittimi con le costiere
amalfitana e cilentana;
9. realizzazione di piste di atterraggio funzionali alla rete di
elitrasporto, da attivare sul territorio
provinciale per i servizi di emergenza
sanitaria e protezione civile (finanziamento
di 1,5 mld di lire piano triennale
investimenti 2000-2002 della Provincia di
Salerno).
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1.
Perino e Vele, “Statura 190, capelli
biondi, occhi azzurri, professione
Ingegnere”, 1998, cartapesta, ferro,
gomma, cmc 90x97x59 |