Il fenomeno dell’inquinamento prodotto dalle infrastrutture di
trasporto è tra i problemi di maggiore
rilevanza che le società del mondo
industrializzato devono affrontare (Figura
1). I danni ambientali e gli effetti
negativi sulla salute degli esseri umani
sono molteplici e dipendono, come è noto,
dal tipo di inquinamento (atmosferico,
acustico, da vibrazioni, ecc.) e di sorgente
inquinante (strade, ferrovie, aeroporti,
interporti e porti). I tecnici preposti alla
progettazione, alla realizzazione ed alla
gestione delle infrastrutture viarie e dei
terminali di trasporto devono
necessariamente valutare, tra gli altri,
anche gli impatti sull’ambiente che dette
opere civili determinano in ciascuna delle
fasi del proprio ciclo di vita.
La necessaria diffusione delle conoscenze riguardanti i diversi aspetti
del problema non è tuttavia agevole e
l’offerta didattica disponibile non è
generalmente accessibile ai funzionari delle
pubbliche amministrazioni, delle aziende di
trasporto e di altri enti interessati.
Alla luce di tali considerazioni l’amministrazione provinciale di
Salerno ha proposto, nell’ambito del
progetto Sudgest (legge 64/1986, Azione
organica 2 finanziamento Murst e convenzione
n. 23996 del 23.7.1997, cofinanziamento FSE,
PO 1994/1999 Ricerca sviluppo tecnologico
ed alta formazione), il percorso
formativo trasporti e ambiente, rivolto al
personale di enti locali ed aziende
(Provincia di Salerno e Comuni di
Pontecagnano, Eboli, Battipaglia, Arpac,
Anas, Automobile Club Salerno e Consorzio
Salernitano Trasporti Pubblici). Le attività
didattiche iniziate il 24 maggio 2001 sono
terminate il 30 ottobre 2001 e sono state
suddivise in 27 giornate di 8 ore ciascuna.
Programma didattico
Il programma didattico, elaborato dagli autori del presente contributo,
è stato articolato in moduli composti da
momenti teorici di formazione in aula ed
esercitazioni di gruppo sviluppate da
docenti qualificati. Il contenuto dei moduli
didattici è di seguito sintetizzato.
Il primo modulo del corso, dal titolo contesto normativo, è
stato sviluppato illustrando ed analizzando
criticamente le principali caratteristiche
delle normative vigenti in materia di
inquinamento da traffico stradale. Gli
interventi normativi mirano, come è noto,
alla limitazione dei livelli di rischio. Le
norme sulla qualità dell’aria, ad
esempio, dovrebbero contemplare i legami tra
le concentrazioni di inquinante ed i danni
indotti sulla salute degli esseri umani.
Tuttavia la normativa attualmente in vigore
si limita ad indicare per ciascuna sostanza
i livelli di concentrazione ammissibili e
definibili come valori al di sotto dei quali
la sostanza non causa effetti dannosi
significativi (Tabella 1).
La sostenibilità ambientale è esigenza funzionale imprescindibile per
una corretta impostazione del progetto delle
infrastrutture di trasporto. La valutazione
d’impatto ambientale (Via), percorso
tecnico-amministrativo cui è sottoposto lo
studio di impatto ambientale a corredo dei
progetti stessi, e le tecniche di
formalizzazione degli studi di impatto
ambientale sono state analizzate in
dettaglio nel corso del secondo modulo
didattico dal titolo valutazione di
impatto ambientale delle infrastrutture di
trasporto.
Nel corso delle lezioni del terzo modulo, dal titolo inquinamento
acustico, sono stati descritti i metodi
che possono essere utilmente impiegati per
esaminare il progetto di un sistema di
trasporto stradale dal punto di vista del
rumore in termini di localizzazione,
tracciato e flusso di traffico. I veicoli a
motore sono infatti una delle principali
fonti di rumore (Tabella 2).
I metodi di calcolo per predire i livelli sonori lungo una
infrastruttura lineare variano in complessità
dalle semplici procedure di vagliatura ai
complicati programmi per calcolatore
elettronico.
Figura 1 |
|
I modelli regressivi illustrati legano i livelli dell’inquinamento
acustico alle principali caratteristiche
della circolazione veicolare (Q, V, ecc.).
Il quarto modulo didattico, dal titolo inquinamento atmosferico,
è stato strutturato sulla esposizione di
alcuni tra i più significativi modelli per
il calcolo della concentrazione di
inquinanti non reattivi. Detti modelli sono
fondati sulla teoria della dispersione
gaussiana.
La concentrazione c di un inquinante in un determinato punto ed
all’istante t è influenzato da due cause
aleatorie: la velocità del vento (variabile
in direzione ed intensità) e l’emissione
di inquinante (funzione delle
caratteristiche del traffico).
La concentrazione è di conseguenza una variabile aleatoria. Nelle
valutazioni quantitative, tuttavia, ci si
riferisce ad un valore medio C riferibile ad
un intervallo di tempo finito T (1 h, 8 h,
24 h) per ovvie ragioni di opportunità
pratica. I principali metodi per la stima
delle emissioni di inquinanti atmosferici (Figura
2) prodotti dai mezzi di trasporto sono
stati illustrati agli allievi con il
supporto di applicazioni a casi reali.
Nel corso del quinto modulo, dal titolo terminali di trasporto,
i docenti si sono soffermati sulle
interazioni tra porti, aeroporti, interporti
ed ambiente. Un terminale è
un’infrastruttura all’interno della
quale avviene uno scambio di flussi di
traffico tra modalità di trasporto
differenti. Le molteplici implicazioni
ambientali connesse alla realizzazione ed
alla gestione di queste opere civili sono
rilevanti e devono essere adeguatamente
considerate. Per quanto riguarda i porti
sono state illustrate alcune tra le
principali problematiche quali l’impatto
ambientale derivante da sbancamenti e
dragaggi, le alterazioni del moto ondoso
indotte dalle opere marittime, il problema
dell’oil spilling (esempio: circa
l’80% dei fluidi petroliferi è scaricato
in mare nel corso delle operazioni
portuali), ecc.
Il tema delle interazioni tra aeroporti ed ambiente è stato analizzato
in dettaglio a partire dalla elencazione
delle principali caratteristiche di
funzionamento degli aeroporti stessi.
Successivamente sono stati forniti agli
allievi brevi cenni sulle operazioni di volo
afferenti l’area terminale. Quindi sono
stati introdotti alcuni modelli previsionali
dell’inquinamento aeroportuale (Figura
3). Infine i docenti hanno trattato
brevemente le principali metodologie
operative di mitigazione del rumore prodotto
dal traffico aereo.
Particolare attenzione è stata rivolta al tema dei city airport
(aeroporti interni al tessuto urbano). Le
scelte inerenti le tecniche di gestione del
traffico all’interno delle aree terminali
derivano, come è noto, dalle analisi sulle compatibilità
del progetto con gli usi attuali e futuri
del territorio interessato dalla
realizzazione di queste opere. Con
riferimento, in particolare, alle
caratteristiche degli insediamenti abitativi
e/o produttivi ed agli inevitabili costi
ambientali (inquinamento acustico ed
atmosferico) devono essere valutati
correttamente i problemi di accessibilità
dell’infrastruttura e la possibilità di
integrazione di questa con le altre reti di
trasporto.
Figura 2 |
|
Infine nel corso delle lezioni sono state illustrate, in breve, le
principali caratteristiche degli interporti
con particolare riferimento agli impatti che
questi determinano sul territorio.
Gli aspetti applicativi sono stati trattati nel corso del sesto modulo workshop
e verifica delle attività.
I problemi, proposti durante le esercitazioni numeriche, sono stati
risolti dagli allievi che hanno applicato i
metodi di calcolo assimilati nel corso delle
lezioni teoriche.
Gli obiettivi del percorso formativo hanno suggerito l’impiego di
metodologie semplificate (supportate da
grafici, nomogrammi e tabelle), ma allo
stesso tempo sufficientemente accurate e
rigorose, che possono essere agevolmente
utilizzate per le valutazioni di prima
approssimazione.
Figura 3 |
|
In particolare con riferimento al tema dell’inquinamento atmosferico
(Figura 4) sono stati utilizzati
prevalentemente modelli statici di emissione
e di dispersione del tipo Canyon per il
calcolo della capacità ambientale delle
strade urbane, modelli di emissione
aggregati e metodi grafici fondati sulla
teoria della dispersione gaussiana
per il calcolo della concentrazione di
monossido di carbonio in corrispondenza di
intersezioni stradali extraurbane, e
procedure per la previsione dei livelli di
inquinamento acustico per strade a tessuto
aperto e chiuso. Agli allievi sono state
illustrate, in dettaglio, tutte le fasi di
applicazione di queste tecniche.
Successivamente sono stati assegnati agli
allievi, ripartiti in gruppi di lavoro, i
problemi numerici da risolvere.
Una simile impostazione del percorso formativo ha consentito agli
allievi di sviluppare autonomamente i temi
proposti per la verifica del livello di
apprendimento conseguito nel corso delle
lezioni ed ha permesso loro di constatare le
concrete possibilità di impiego delle
tecniche utilizzate per la risoluzione dei
casi reali che essi devono affrontare nei
diversi ambiti professionali.
Figura 4 |
|
Le figure 1, 2 e 4 sono tratte da Tartaglia M.
(1999), L'inquinamento dell'aria da traffico
stradale, Bios
|