Sei progetti per il Vallo
Lo studio si configura come un programma strategico per il comprensorio
del Vallo, definito nei suoi contenuti
(idee-progetto e misure immateriali),
temporalmente circoscritto (un decennio) e
articolato (due fasi quinquennali),
descritto per i profili di investimenti,
finanziamenti, effetti occupazionali,
fattibilità.
Il paesaggio del Vallo, nelle sue componenti naturalistiche, urbane,
rurali, produttive, storico-culturali e
antropiche, è referente e ricettore del
programma; la sua valorizzazione coniugata
ad azioni di tutela, recupero e restauro,
costituisce il leitmotiv dello
studio, tradotto nei sei progetti che
lo strutturano.
Progetto ambiente
La mutevole articolazione morfologica geologica genera un paesaggio
vario, ora accidentato dalla storia
tettonica, ora dolce e disteso a causa dei
grandi depositi alluvionali. I rilievi sono
impreziositi da estese e variegate forme
carsiche, conche tettoniche, inghiottitoi,
doline, grotte, corsi d’acqua sotterranei,
sorgenti intermittenti e polje.
Un tale paesaggio richiede azioni di tutela e si presta a
valorizzazioni turistiche, sportive,
escursionistiche. In particolare,
distribuzione geografica, numero e tipo di
sorgenti consentono la realizzazione di un
parco delle risorse idriche sotterranee,
inteso come percorso guidato ai principali
siti di fruibilità delle risorse. La
situazione ambientale del Tánagro, che
eredita una storia di pesanti interventi di
bonifica e di idraulica-fluviale, lascia
l’alveo del fiume in vari tratti privo di
acque, copiosamente fluenti nei paralleli
canali di bonifica; é, tra l’altro,
inibita, benchè i deflussi anche di magra
lo consentirebbero, la navigazione lungo il
Vallo, anche con una semplice canoa. A
valorizzare la risorsa Tánagro, il Progetto
ambiente propone la realizzazione di un
parco fluviale, con una serie sistemica di
interventi idraulici di rilievo, a definire
una via d’acqua continua, priva di
ostacoli, integrata da reti scolanti e di
bonifica adeguate. Qui, oltre agli
interventi per la navigabilità sportiva,
occorrono sistemazioni delle sponde, secondo
criteri di ingegneria naturalistica, a
ristabilire la naturale diversità delle
condizioni di flusso idrico e la
configurazione di un ecosistema fluviale più
evoluto. Per il rischio di incendi boschivi,
si propone un servizio di monitoraggio
mediante telerilevamento satellitare con
sensori operanti nell’infrarosso termico.
L’afflusso dei dati ad un centro
territoriale potrebbe consentire
l’osservazione ambientale continua, ai
fini della lotta agli incendi, e la gestione
coordinata degli interventi dei mezzi
terrestri ed aerei antincendi. Ad
integrazione di questi provvedimenti, per
risolvere il problema del rifornimento
idrico per lo spegnimento tempestivo dei
focolai di incendi boschivi, il progetto
propone una serie di serbatoi di riserva a
cielo aperto, a scavo, connessi alla rete
delle sorgenti, per l’approvvigionamento
immediato in emergenze ed anche il
rifornimento di elicotteri. Altro problema
ambientale: la pratica dell’abbandono di
cave non più redditizie, senza alcuna forma
di sistemazione finale, ha prodotto
lacerazioni paesaggistiche che richiedono
interventi di restauro ambientale, a
ripristinare l’originaria continuità
paesaggistica, rimuovendo vie di potenziale
inquinamento delle risorse idriche
sotterranee.
In sintesi, assunte opzioni di tutela e valorizzazione dell’ambiente,
sistemazione idrologica del territorio e
recupero delle emergenze naturalistiche in
crisi, il progetto propone le seguenti
misure:
1. parco del Tánagro, recupero idrologico e ambientale del corridoio
fluviale;
2. bonifica di aree soggette ad allagamento;
3. parco delle acque sotterranee;
4. protezione di biotopi vegetali e faunistici a rischio (Monte Cervati,
Monte Motola, Cerreta di Buonabitacolo);
5. presidi tecnologici ed idrici per il rischio incendi (Polla, Sala
Consilina, Padula, Montesano, Buonabitacolo,
Sassano, Monte San Giacomo, Pertosa);
6. recupero di cave dismesse.
L’investimento totale previsto dal progetto ammonta a circa 17,6
milioni di euro e si articola in interventi
prevalentemente nel primo quinquennio (di breve
termine) come precondizioni per la
giustificazione e l’efficienza dei
successivi interventi a medio termine.
Progetto sistema urbano del Vallo
Le realtà insediative si aggregano in una zona centrale, di maggior
peso demografico (Sala Consilina, Padula,
Teggiano, Sassano) con circa il 46% della
popolazione del comprensorio, un’area
apicale settentrionale (Salvitelle, Auletta,
Caggiano, Pertosa, Polla, S. Arsenio, S.
Pietro, S. Rufo, Atena) con il 30%,
un’area meridionale comprendente i
restanti comuni minori (Sanza, Casalbuono,
Buonabitacolo, Monte Sangiacomo, Montesano)
con il 24%.
Con una tale tripartizione territoriale, le basse densità insediative
e la sostanziale stabilità demografica, la Città
del Vallo si configura come un sistema
di piccoli centri storici in un comprensorio
dai perduranti caratteri di ruralità e però
di rilevanza provinciale. La sua area
centrale, che aggrega il centro principale
di Sala Consilina alle eminenti realtà
storiche di Padula e Teggiano ed al
territorio di Sassano, esprime, con la
posizione baricentrica e le funzioni urbane
superiori già presenti (Sala, Teggiano,
Padula), una polarità centrale da
potenziare in termini di servizi
comprensoriali, funzionali all’intero
contesto Vallo di Diano-parco del Cilento.
Il progetto non subordina gli interventi proposti per il sistema urbano
del Vallo ad una opzione gerarchica a favore
della polarità centrale, ma li colloca in
una logica di interesse comprensoriale. In
particolare, l’esistenza di opere
monumentali fruibili per funzioni pubbliche
(Certosa di Padula, Castello di Teggiano, ma
anche preesistenze negli altri centri) ha
suggerito la proposta del loro riuso
supportato da preliminari studi di
fattibilità. In sintesi, assunte opzioni di
qualificazione delle polarità urbane in
termini di efficienza residenziale e
terziaria, attraverso progetti economici ed
organizzativi, architettonici e urbanistici
di interesse comprensoriale, il progetto
propone le seguenti misure:
1. piano di edilizia residenziale pubblica, di recupero nei centri
storici e nelle aree periurbane (Atena
Lucana, Casalbuono, Montesano, Padula, Sala
Consilina, Sassano, Teggiano), nell’ambito
di un piano consortile della casa;
2. individuazione di ambiti orientativi di interventi di recupero
urbanistico e restauro monumentale (Atena
Lucana, Casalbuono, Montesano, Padula, Sala
Consilina, Teggiano);
3. realizzazione di attrezzature prioritarie strategiche di rango
comprensoriale, nella polarità centrale del
sistema urbano, anche in riuso di
contenitori monumentali: urban center
(Sala Consilina), auditorium (Teggiano),
centro congressi (Padula), centro
multimediale giovanile per il tempo libero e
museo virtuale (Sassano).
L’investimento totale relativo al progetto, di circa 64,8 milioni di
euro, si articola in interventi di breve e
medio termine.
Progetto beni culturali
La valle interna attraversata dal Tánagro, occupa una posizione
favorevole all’incontro e agli scambi
commerciali tra i centri del Vallo ed i
territori finitimi. I centri, ancora oggi
abitati, della fascia pedemontana interna si
collocano presso valichi dai quali è facile
raggiungere le fasce costiere ionica e
tirrenica e le aree della Lucania interna.
Siffatta posizione ha privilegiato una
funzione di scambio e fiera, testimoniata
dai corredi funerari delle tombe esplorate,
col rinvenimento di importanti materiali
archeologici databili a partire dagli inizi
del IX secolo a.C.
Per quanto attiene al quadro preistorico del territorio, abbondanti
materiali attestano un’intensa
frequentazione di tutto il Vallo, in
relazione alle numerose grotte e cavità
naturali che offrivano riparo a gruppi di
migranti praticanti la transumanza. Di tale
orizzonte culturale è preziosa
testimonianza la Grotta di Polla, con
stratificazioni dal neolitico al VI secolo
a.C. Malgrado i rinvenimenti del secolo XIX
e le esplorazioni del XX secolo, le ricerche
archeologiche sono state, tuttavia, limitate
a vaste necropoli e non hanno toccato gli
abitati antichi nascosti sotto i centri
moderni (Atena Lucana/Atina; Teggiano/Tegianum;
Civita di Padula/Consilinum; Polla/Forum
Popilii; Sanza/Sontia). In tale situazione,
il Progetto beni culturali assume
come opportuna la scelta di conservazione
dei centri, a premessa di idonee e future
indagini sistemiche da condursi con le
modalità e le procedure dell’archeologia
urbana, per un territorio a continuità di
vita lungo un arco cronologico esteso
dall’XI secolo a.C. ad oggi; un piano
collocabile in un quadro di connessioni tra
enti locali e istituti di ricerca (Università,
Cnr, Accademie straniere di archeologia
operanti in Italia). Quanto alle strutture
museali, dato che una limitatissima
campionatura dei materiali del Vallo è
esposta nel museo della Certosa a Padula,
nell’Antiquarium di Sala Consilina,
nell’Antiquarium di Atena Lucana e nel
museo diocesano di Teggiano, il progetto
propone che la valorizzazione completa delle
esposizioni comporti:
1. la creazione di una rete museale a gestione omogenea (auspicabilmente
affidata agli enti locali);
2. l’implementazione di quanto esposto, attingendo ai ricchissimi
depositi (nel caso di Padula i depositi dei
granai sono ricchi di oltre diecimila
reperti, in parte bisognosi di restauro);
3. l’ampliamento dell’utenza attraverso un’idonea campagna di
marketing e di sensibilizzazione;
4. l’individuazione di funzioni complementari a quelle espositive (ad
esempio, per Padula, l’istituzione di un
centro di formazione superiore per
restauratori collegato all’Istituto
centrale di restauro del Ministero per i
beni e le attività culturali).
In sintesi, assunte opzioni di valorizzazione degli itinerari
archeologici, di architettura, arti
figurative, tradizioni popolari e
naturalistici, attraverso progetti
economici, organizzativi, architettonici e
urbanistici, il progetto propone le seguenti
misure:
1. valorizzazione dei poli dell’itinerario archeologico - siti:
Polla (grotta di Pertosa, grotta di Polla),
Caggiano (grotta dello Zachito), Monte San
Giacomo (grotta Merola), Sala Consilina
(necropoli), Atena Lucana (mura megalitiche
del Serrone, mausoleo di Caio Uziano), Rufo
(Elogium), Padula (cinta muraria della
civita); attrezzature: Atena Lucana (Antiquarium
atinate), Sala Consilina (Antiquarium),
Teggiano (Museo di S. Pietro), Padula (Museo
della Lucania occidentale);
2. valorizzazione dei poli dell’itinerario dell’architettura e
delle arti figurative: Teggiano (castello;
chiese della SS. Pietà, di Santa Maria
Maggiore, della SS. Annunziata, di S.
Michele Arcangelo, di S. Antuono, di S.
Martino, di S. Andrea; convento di San
Francesco; chiesa e convento di S. Agostino;
Seggio); Padula (Certosa); Sala Consilina
(chiesa di S. Stefano); Polla (chiese di S.
Nicola dei Greci, di S. Maria dei Greci, dei
Cappuccini; santuario e convento di S.
Antonio, Parco della rimembranza), Atena
Lucana (santuario di S. Maria delle colombe,
Palazzo Baracca), Sicignano (chiese di S.
Giacomo e dei SS. Matteo e Margherita);
3. valorizzazione dei poli dell’itinerario delle tradizioni popolari
(folklore, mestieri, sagre e feste,
enogastronomia): Atena Lucana, Buonabitacolo,
Casalbuono, Montesano, Monte San Giacomo,
Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San
Pietro, San Rufo, Sant’Arsenio, Sanza,
Sassano, Teggiano); emergenze:
Teggiano (museo degli usi e delle tradizioni
del Vallo, museo delle erbe, museo
diocesiano);
4. valorizzazione dei poli degli itinerari naturalistici: zone montane
del Corticato e del Cervati, faggeto del
monte Motola, Cerreta di Buonabitacolo, sito
alto di Sala Consilina, grotte, siti carsici
di Polla e del Cervati, parco delle risorse
idriche sotterranee, siti speleologici;
centro di studi naturalistici del parco del
Cilento (Sanza).
L’investimento totale relativo al progetto ammonta a circa 10,9
milioni di euro e si articola in interventi
prevalentemente di breve termine.
Progetto turismo
Il Progetto turismo prevede due maggiori interventi polarizzati:
1. il parco comprensoriale del tempo libero: sito nell’area centrale
del parco fluviale del Tánagro, comprende
attrezzature per il tempo libero,
l’accoglienza e le attività sportive, a
costituire un forte richiamo per un turismo
che dovrà di necessità evolvere verso
l’incremento degli arrivi e delle presenze
nella struttura ricettiva alberghiera e
della stessa stanzialità. Il parco
potrà ospitare, per tali fini, esercizi
alberghieri e complementari oltre ad
attrezzature per il ristoro, l’accoglienza
e il tempo libero, lo sport e le attività
motorie. Per queste ultime, in particolare,
si propongono un impianto acquapark,
piscine, campi di tennis, pallavolo,
palestra e fitness, attrezzature specifiche
correlate con la fruizione del parco
fluviale e per l’equitazione;
2. il parco sportivo: sito nel territorio di San Rufo, comprende
attrezzature ricettive (foresteria,
ristorante, bar) e per la pratica motoria ed
agonistica (palestre, fitness) ad
integrazione dell’esistente centro
sportivo. L’impianto di maggiore rilievo
è un campo di golf da 18 buche
comprendente, oltre agli spazi sportivi
(campi pratica, percorsi di golf, aree di
putting greens e di pitching greens) le
classiche strutture ricettive (club house,
foresteria) ed i servizi di supporto e di
accoglienza per il pubblico. L’interesse
che si attribuisce a quest’impianto sotto
i profili della valorizzazione ambientale e
della incentivazione dei flussi turistici di
fascia medio-alta in tutto l’anno,
risponde ad un’avvertita carenza di
offerta nel Mezzogiorno, cui ben potrebbe
rispondere un impianto nel Vallo, stanti i
caratteri ambientali del comprensorio, il
bacino di forti potenzialità turistiche
(che comprende le eccezionali risorse
paesistiche del parco del Cilento, di Val
d’Agri, del golfo di Policastro), la buona
accessibilità, ulteriormente migliorabile
con il proposto recupero dell’aviopista di
Teggiano e gli interventi programmati sulla
rete autostradale. Inoltre, misure ed
interventi diffusi nei centri storici,
propongono iniziative ad incremento della
ricettività turistica urbana (meublés,
ostelli per il turismo giovanile, alloggi bed
and breakfast) e nelle porte del Cilento
(San Rufo, Sanza) e di Val d’Agri (Atena
Lucana, Buonabitacolo, Montesano), nonché
attrezzature per l’escursionismo
scolastico, campings, villaggi-tenda,
attrezzature per la pratica equestre.
In sintesi, assunte opzioni di sviluppo della funzione turistica,
attraverso il sostegno e la qualificazione
dell’offerta ricettiva e dei servizi per
il tempo libero, lo sport e le attività
motorie, il progetto propone le misure:
1. ambiti orientativi
di funzioni turistiche, sportive e
ricreative: parchi tematici nei paesaggi
collinari, nella pianura fluviale e nei
centri urbani;
2. parco comprensoriale del tempo libero: attrezzature ricettive,
agriturismo, centro commerciale, fast
food, ristorante, bar, discoteca;
impianti sportivi e per il tempo libero, acquapark,
piscine, equitazione e percorsi equestri,
piste ciclabili; centro pesca sportiva;
3. parco sportivo (San Rufo): golf, campo gare e campo pratica (seconda
priorità) e integrazione impianti del
centro sportivo;
4. ambiti orientativi di interventi nei centri urbani, a sostegno di
offerta ricettiva (meublés, ostelli
per turismo giovanile; bad and breakfast):
Padula, Polla, Sala Consilina, Sanza,
Sassano, Teggiano, porte del parco del
Cilento e Vallo di Diano (San Rufo, Sanza) e
della Val d’Agri (Atena Lucana,
Buonabitacolo, Montesano): impianti per
l’escursionismo scolastico, camping,
villaggi-tenda; attrezzature per il turismo
equestre.
L’investimento totale relativo al progetto, di circa 44,67 milioni di
euro, si articola in interventi di breve e
medio termine.
Progetto sistemi della produzione
Il sistema agricolo-zootecnico, strutturalmente arretrato e
caratterizzato da elementi organizzativi
obsoleti, si articola, in relazione alle
condizioni pedo-climatiche, in tre scenari
agricoli:
1. dei seminativi (colture foraggere, cereali e colture ortive) nel
fondovalle;
2. delle colture arboree (soprattutto dell’olivo) nella zona
collinare;
3. di prati, pascoli permanenti e castagneti, nella zona montana.
Il comparto zootecnico, principale fonte reddituale e occupazionale
dell’attività primaria, fonda soprattutto
sull’allevamento di bovini da latte,
ovini, caprini e suini. L’indirizzo
zoo-economico bovino da latte costituisce, e
costituirà in futuro, l’unico
realisticamente perseguibile, sia per i
legami con le tradizioni colturali di
un’imprenditoria che riesce a mantenere un
carico zootecnico per ettaro di superficie
agricola utile, superiore anche a quello di
zone più favorite, sia per l’indotto che
alimenta (latterie e caseifici), tra le
risorse economiche ed occupazionali più
importanti per l’intero comprensorio, sia
per la mancanza di alternative produttive
tecnicamente ed economicamente valide. In
questa direzione si muove il progetto che
propone, per rivitalizzare il comparto, la
ristrutturazione produttiva e commerciale
della filiera lattiero-casearia.
In senso generale, per consentire al settore primario di contribuire
allo sviluppo integrato del comprensorio, il
progetto coniuga misure organizzative,
tecniche e di marketing nazionale (dai
programmi di ristrutturazione aziendale per
ridurre i costi di produzione, alla
promozione dei prodotti agricoli ed
agroalimentari, al marchio di qualità per i
prodotti tipici e biologici) ad interventi
sul territorio (dal potenziamento della rete
irrigua, al centro di sviluppo zootecnico,
alla protezione delle aree di difesa delle
biodiversità floro-faunistiche). Il
restauro del paesaggio rurale si affida al
recupero dei suoi elementi architettonici
(strade poderali, manufatti rurali),
interagendo sinergicamente con gli
interventi di recupero di masserie, poderi e
fabbriche rurali, per l'agriturismo.
In sintesi, assunte opzioni di sostegno delle produzioni e della
commercializzazione dei prodotti, il
progetto propone le seguenti misure:
1. attrezzatura produttiva del fondovalle: interventi sul sistema
agricolo e zootecnico;
2. utilizzazione di masserie, poderi e fabbriche rurali per usi
agrituristici;
3. salvaguardia/restauro degli elementi architettonici del paesaggio,
strade poderali e manufatti rurali;
4. interventi in zona pedemontana: colture arboree (ulivi, viti);
5. interventi in zona montana (pascoli permanenti e boschi);
6. definizione dell’ambito orientativo di insediamento del centro di
coordinamento zootecnico e formazione
professionale (Buonabitacolo);
7. attrezzatura e mitigazione dell’impatto ambientale di insediamenti
produttivi esistenti (Polla);
8. definizione di ambiti orientativi di insediamento di nuovi impianti
e di commercializzazione (in piano degli
insediamenti produttivi): Atena Lucana,
Buonabitacolo, Caggiano, Padula, Sala
Consilina, San Pietro al Tánagro;
9. nuovo centri di commercializzazione (Buonabitacolo);
10. definizione di ambiti orientativi di insediamento di laboratori
pilota artigianali (Casalbuono, Sala
Consilina, Teggiano, Padula).
L’investimento totale relativo al progetto, di circa 43,12 milioni di
euro, si articola in interventi di breve e
medio termine.
Progetto mobilità
La proposta di assetto del sistema dei trasporti si articola in due
componenti: i collegamenti a scala regionale
e nazionale ed i collegamenti interni al
Vallo ed a scala intercomunale.
L’inserimento nel contesto nazionale e regionale è garantito:
- dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria (A3), elemento del corridoio
plurimodale tirrenico previsto nel piano
generale dei trasporti: permette tutti
gli spostamenti su gomma (passeggeri e
merci) tra i comuni del Vallo ed il resto
della regione e dell’Italia;
- dalla presenza delle due direttrici stradali con giacitura est-ovest
di collegamento con il Cilento e la valle
dell’Agri: la prima, rappresentata dalla
Ss 166 verso Roccadaspide e dalla Ss 598
verso Potenza, all’altezza di Atena
Lucana; la seconda all’altezza di
Buonabitacolo e Montesano, rappresentata
dalla Ss 157 verso il Cilento meridionale e
dalla Ss 103 verso Moliterno; sul versante
del Cilento le due direttrici identificano
le porte di accesso al parco (San Rufo e
Sanza);
- dalla linea Fs Battipaglia-Potenza-Taranto che si innesta nella linea
tirrenica Salerno-Battipaglia-Reggio
Calabria, elemento su ferro del corridoio
plurimodale tirrenico: i centri del
Vallo sono collegati con la stazione di
Sicignano attraverso il sistema di trasporto
locale di cui si dirà di qui a breve;
- da un aeroporto locale da realizzare ristrutturando e potenziando la
pista esistente a Teggiano.
I collegamenti locali si avvalgono innanzitutto dell’esistente rete
stradale statale e provinciale messa a norma
per quanto riguarda caratteristiche
geometriche e funzionali, l’arredo ed il
verde.
Su questa infrastruttura si propone di attivare un sistema di trasporto
pubblico su gomma del tipo dial-a-bus
consistente in una rete di collegamenti tra
tutti i centri abitati (comuni, frazioni,
case sparse) gestita con autobus di piccole
dimensioni e non inquinanti (motori a
metano, ad esempio), con percorsi e orari
non predeterminati ma definiti in tempo
reale su richiesta dell’utenza. I
passeggeri avrebbero accesso a chioschi
telematici per ricevere informazioni
sullo stato del sistema e prenotare il
passaggio di un veicolo per raggiungere la
destinazione desiderata.
La proposta prevede un centro di controllo e gestione che, con
l’ausilio di apposito software,
soddisferebbe le singole richieste dando
notizia all’utente sui tempi di attesa e
di viaggio.
Un impianto del genere, già sperimentato in altre valli italiane,
coniugherebbe il comfort, la frequenza,
l’affidabilità, il servizio porta-a-porta,
propri dell’auto individuale, con l’economicità,
il basso inquinamento atmosferico, il
rispetto del paesaggio e dei valori
storico-monumentali propri del trasporto
pubblico.
Il progetto propone una struttura di rete, data la conformazione
allungata del Vallo, con un asse portante
costituito dalla Ss 19 o dalla linea, oggi
dismessa, Sicignano-Lagonegro.
Quest’ultima, previo studio di fattibilità, potrebbe essere
riattrezzata come linea tranviaria e
costituire il vettore per il percorso
centrale di tutti gli spostamenti che, nella
maggior parte dei casi, avrebbero origini e
destinazioni nei centri dei comuni.
L’integrazione tra linea su ferro, autobus
e automobili andrebbe garantita dalla
predisposizione di nodi intermodali dotati
di fermate attrezzate e parcheggi.
In sintesi, assunte opzioni di efficienza delle reti della mobilità e
delle attrezzature per il trasporto
pubblico, il progetto propone le seguenti
misure:
1. interventi per il riuso dell’aviopista di Teggiano (turismo,
protezione civile ed ambientale, soccorso);
2. messa a norma della viabilità primaria: strade statali e
provinciali; viabilità locale: attivazione
di trasporto pubblico su gomma dial-a-bus,
chioschi telematici e centro di
controllo-gestione;
3. asse portante su ferro del sistema urbano, nodi intermodali,
parcheggi.
L’investimento totale relativo al Progetto
mobilità, di circa 6,7 milioni di euro,
si articola in interventi di breve e medio
termine.
|
Tavola
riassuntiva della proposta
denominata 2 2000 1 del concorso di
idee per il riequilibrio ambientale
e la valorizzazione delle risorse
del Vallo di Diano |
|