Sta diventando sempre più frequente nel nostro paese l’utilizzo da
parte degli enti pubblici del sistema
concorsuale per l’affidamento di incarichi
di progettazione di opere pubbliche.
La legge 109/1994 sui lavori pubblici ed il suo regolamento di
attuazione, approvato con Dpr 554/1999,
hanno notevolmente promosso tale istituto
concorsuale ed hanno dettato le regole per
la sua concreta attuazione.
Il procedimento concorsuale alimenta il confronto tra professionisti,
favorisce quello tra tendenze e posizioni
diverse ed accresce la qualità
dell’architettura.
L’ente pubblico ha la possibilità di porre a confronto idee
differenti per il miglioramento della qualità
urbana ed in maniera traslata di avviare un
processo per la crescita culturale della
società.
La Provincia di Salerno ha precorso in tempi. Infatti, fin dal 1998, ha
avviato, nell’ambito delle linee generali
del piano territoriale di coordinamento e
contestualmente alla sua elaborazione, una
serie di concorsi di idee in aree
strategiche del suo territorio.
Si è scelto tale metodo in relazione ad una molteplicità di fattori:
- la necessità di organizzare la forte domanda di mutamento
proveniente da quell’area,
- l’urgenza di fornire ai comuni indirizzi per la redazione degli
strumenti urbanistici,
- l’esigenza di assicurare fattibilità ai patti territoriali,
ai contratti d’area ed ai progetti
integrati, la necessità di avviare
azioni di difesa dal rischio, l’interesse
per la valorizzazione turistica.
L’intero territorio del Vallo, insomma, richiedeva risposte immediate
in ordine al suo futuro, non più rinviabili
ed il concorso di idee è apparso lo
strumento più efficace in tal senso.
D’altra parte il sistema del concorso di idee concorsuale era stato
già sperimentato con successo per altre due
aree della provincia, rivelandosi uno
strumento di estremo interesse per l’avvio
di ulteriori azioni di cui già oggi è
possibile cogliere i positivi effetti.
Come funzionario della Provincia di Salerno, nominata responsabile del
procedimento concorsuale, ho seguito fin
dall’inizio l’iniziativa, finalizzata a
raccogliere idee e suggerimenti in ordine
alle politiche da attivare nel Vallo di
Diano. Ho potuto registrare il forte
consenso delle comunità locali che hanno
attivamente partecipato alla fase di
definizione degli obiettivi da inserire nel
bando di gara.
Con il contributo dei comuni dell’area (Atena Lucana, Auletta,
Buonabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Monte
San Giacomo, Montesano sulla Marcellana,
Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina,
Salvitelle, San Pietro al Tanagro, San Rufo,
Sant’Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano)
sono stati - infatti - definiti i seguenti
specifici obiettivi:
1. riorganizzazione del sistema della mobilità, attraverso la
valorizzazione del trasporto pubblico
locale, e tenendo conto anche del riutilizzo
del tratto ferroviario Sicignano-Lagonegro;
2. utilizzo dell’aviopista di Teggiano per scopi turistici,
protezione civile e soccorso sanitario;
3. recupero idrologico ed ambientale dell’alveo e delle sponde del
fiume Tanagro;
4. creazione di un parco fluviale, con eventuale previsione di percorsi
ciclopedonali, di equitazione e canoistici;
5. valorizzazione dell’agricoltura, intesa anche come elemento di
tutela del paesaggio e dell’assetto
idrogeologico, nonché come elemento di
riequilibrio del territorio, attraverso la
verifica di fattibilità delle seguenti
ipotesi:
6. riconversioni colturali, finalizzate alla creazione di agricoltura
biologica, anche in collegamento con le
aziende zootecniche e con il ricorso a forme
di cooperazione;
7. formazione di una rete di servizi che metta in collegamento le varie
aziende;
8. creazione di poli di ricerca e di informazione e consulenza per gli
operatori;
9. riorganizzazione e razionalizzazione delle attività produttive
esistenti, anche attraverso la previsione di
Pip comprensoriali;
10. recupero funzionale del centro sportivo S. Rufo, da inserire in un
circuito turistico-ricreativo, legato al
Parco nazionale del Cilento;
11. tutela e valorizzazione dei manufatti storici dell’area, anche
mediante proposte di riutilizzo per funzioni
collegate al turismo ed al tempo libero
(agriturismo e turismo verde, escursionismo,
trekking);
12. realizzazione di servizi ed impianti di accoglienza a servizio del
Parco nazionale del Cilento;
13. tutela delle permanenze storiche, naturalistiche e
ambientali;
14. recupero dei centri storici ed eventuale previsione di piano
comprensoriale per l’edilizia residenziale
pubblica, tali da soddisfare l’intero
fabbisogno dell’area;
15. individuazione di politiche per il recupero del patrimonio edilizio
esistente e delle aree dismesse;
16. individuazione di politiche economiche eco-compatibili.
Il concorso di idee era diretto a gruppi interdisciplinari,
comprendenti almeno una delle seguenti
figure professionali: architetto, ingegnere,
agronomo, geologo, economista; del gruppo
doveva, inoltre, far parte almeno un giovane
professionista iscritto al rispettivo albo
professionale da meno di cinque anni.
Il bando di gara - approvato dal Consiglio provinciale con
deliberazione n. 158 del 22/12/1998 -
prevedeva due fasi concorsuali: una prima
fase di selezione - in base alle esperienze
professionali inerenti i temi da trattare
desumibili dai curricula - dei gruppi da
invitare a partecipare alla seconda fase,
quella di elaborazione delle idee-progetto.
La pre-selezione è stata operata da una prima commissione
giudicatrice, composta dal segretario
generale della Provincia di Salerno, dott.
Antonio Romano, dal dirigente del
Settore ambiente e territorio, dott.
Michele Cammarota, dai docenti
universitari prof. Alberto Cuomo
(Facoltà di Architettura, Università di
Napoli), prof. Ciro Faella (Facoltà
di Ingegneria, Università di Salerno), prof.
Stefano Mazzoleni (Facoltà di Agraria,
Università di Napoli).
I gruppi selezionati sono stati invitati a presentare i progetti-idea,
articolati in tre tavole in formato A0, una
relazione di 10 cartelle. Era richiesta
anche una relazione di fattibilità
economico/finanziaria.
Per la valutazione delle idee-progetto è stata impegnata una seconda
giuria, composta dal dott. Antonio Romano,
dal dott. Michele Cammarota, dal
coordinatore del Ptc, prof. ing. Edoardo
Salzano, dal soprintendente BAAAS, dott.
arch. Francesco Prosperetti, dai
rappresentanti del Cna, arch. Roberto
Vergoni, del Cni, ing. Vittorio
Severino e degli agronomi, dott. agr.
Beniamino Curcio.
Come previsto dal bando, l’esame degli elaborati in gara è stato
effettuato in forma anonima. Solo dopo la
definizione della graduatoria di merito e la
designazione del progetto vincitore si è
proceduto all’apertura delle buste
contenenti le generalità dei gruppi ed
abbinarle a ciascuna delle idee-progetto.
Vincitore del concorso è risultato il gruppo coordinato dal prof.
arch. Valerio Romani.
Come ha precisato la giuria nella sua relazione conclusiva, tutti i
progetti contengono elementi significativi
per la programmazione provinciale.
Infatti, pur nel diverso approccio ai temi del bando e nel maggiore o
minore peso attribuito alle singole
componenti del sistema, si rinvengono nei
quattro progetti-idee elementi comuni che,
proprio perché condivisi da tutti i
professionisti in gara, rappresentano i
punti di forza su cui puntare per la
valorizzazione e lo sviluppo sostenibile del
Vallo di Diano.
Da queste proposte - alcune delle quali risultano già recepite nei
programmi recentemente elaborati - potranno
scaturire i successivi livelli di intervento
con la redazione dei progetti.
Recentemente è stata organizzata dalla Provincia di Salerno nel Comune
di Sala Consilina, una mostra/convegno sul
concorso che ha registrato un grande numero
di visitatori, oltre alla presenza dei
rappresentanti dei gruppi.
In tale occasione, abbiamo chiesto a ciascuno di
essi di sintetizzare, per la rivista
,
l’idea-progetto elaborata per il
Vallo di Diano.
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