Numero 6/7 - 2003

 

la vivibilità urbana  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un patto per la sostenibilità. L'Agenda 21 locale di Salerno


Ivonne De Notaris


 

Il Comune di Salerno ha promosso ed avviato l’attivazione dell’Agenda 21, quale primo imprescindibile passo verso uno sviluppo sostenibile del territorio, fondato sull’apporto creativo e partecipato dell’intera comunità. Ivonne de Notaris* presenta il progetto definendone la struttura di gestione, gli obiettivi da raggiungere, i soggetti da coinvolgere e i tempi del processo attuativo

 

* collaboratrice alle attività dell’Ufficio urbanistica della Provincia di Salerno

 

 

Un’Agenda 21 può essere descritta come uno sforzo comune all’interno di un sistema locale (una città, una comunità montana, una provincia, un parco, ecc.) per raggiungere il massimo del consenso tra tutti gli attori coinvolgibili - istituzionali, economici e sociali - riguardo la definizione e l’attuazione di un piano di azione ambientale che guardi, appunto, al ventunesimo secolo.

Quando si parla di una Agenda 21 locale ci si riferisce, dunque, sia al processo di definizione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, che alla costruzione delle condizioni per metterli in pratica (consenso, interesse, sinergie, risorse umane e finanziarie, ecc). Un’Agenda 21 deve, quindi, definire la propria filosofia di fondo, le strategie, gli strumenti, le azioni, i criteri ed i metodi di valutazione e, nello stesso tempo, deve essere un processo partecipato e democratico che coinvolga tutti i settori della società nella sua definizione e attuazione.

L’idea di una agenda per il ventunesimo secolo e, quindi, la promozione di Agende 21 locali, nasce dalla Conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, al termine della quale 160 capi di Stato hanno firmato un documento noto come Agenda 21, che raccomanda ai governi di sviluppare politiche ambientali coinvolgendo tutti i settori economici e sociali nella promozione di interventi concreti di salvaguardia, recupero e gestione delle risorse naturali. In particolare, il paragrafo 28 di questo documento impegna le autorità locali ad adottare una propria Agenda aprendo un dialogo con i cittadini, le associazioni locali e le imprese private.

La consultazione e la costruzione del consenso intorno a questo percorso rappresentano, in questa logica, strumenti per accrescere la consapevolezza sulle problematiche ambientali e raccogliere - dalla comunità e dagli operatori - indicazioni utili per la formulazione delle migliori strategie di intervento: l’obiettivo prioritario di un progetto di sostenibilità è, infatti, quello di identificare una strategia politica, economica e sociale che consenta di limitare l’uso delle risorse naturali, offrendo allo stesso tempo nuove possibilità di lavoro e soddisfacenti livelli di sicurezza sociale e di consumo.

Dopo Rio de Janeiro, a livello europeo, è stata organizzata nel 1994 la Conferenza di Aalborg nel corso della quale è nata la Campagna europea città sostenibili; ed oggi in Italia sono numerose le amministrazioni che, firmando la Carta di Aalborg ed aderendo alla Campagna europea città sostenibili, stanno promuovendo processi di Agenda 21 locale sul proprio territorio.

Un impulso decisivo in questa direzione è stato dato dalla nascita a Ferrara, nel 1999, del Coordinamento nazionale Agende 21 locali, recentemente trasformato in associazione. L’associazione riveste un ruolo di primo piano nel diffondere, valorizzare e monitorare le esperienze in corso e nel favorire la partnership e lo scambio di informazioni tra gli enti locali.

Sempre a livello italiano, il Ministero dell’ambiente nel dicembre 2000 ha emanato il primo bando per il “cofinanziamento di programmi di attivazione e di attuazione di Agende 21 locali”, ed ha messo a disposizione delle amministrazioni locali (comuni e province) e degli enti parco 12,9 milioni di euro, sostenendo l’attuazione di 111 progetti. Il convincente successo di questo primo bando ha determinato l’emanazione di uno nuovo, nel luglio 2002, in risposta al quale l’amministrazione comunale di Salerno ha candidato il progetto che qui presentiamo.

 

 

L’Agenda 21 locale del Comune di Salerno: dal mare alla città un’onda di sostenibilità1

 

Il Comune di Salerno ha seguito con crescente interesse il processo di diffusione e di promozione dei principi sanciti a Rio nel 1992, aderendo nel 1999 al Coordinamento Agende 21 locali italiane e sottoscrivendo nel 2000 la Carta di Aalborg. Il progetto elaborato per l’attivazione della Agenda 21 si configura, quindi, quale naturale prosecuzione del cammino intrapreso nel corso di questi anni ed individua, nella promozione e nell’avvio del processo, il primo imprescindibile passo per il coordinamento di iniziative concrete che possano realizzare l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile, fondato sull’apporto creativo e partecipato dell’intera comunità. In tal senso, la metodologia adottata privilegia un approccio dialogico che possa favorire l’interazione tra i diversi attori coinvolti, per sviluppare un’efficace azione di governo dei progetti di sviluppo in atto, alla ricerca di un equilibrio dinamico tra esigenze dell’ambiente e bisogni dei cittadini2.

In definitiva, con l’attivazione della Agenda 21 l’amministrazione comunale intende favorire la costruzione di condizioni comunicativo-relazionali, un ambiente favorevole entro il quale attori diversi possano operare a favore dell’intera collettività e delle generazioni future.

 

I risultati attesi nel breve periodo

 

- Individuazione di una rete di soggetti in grado di dialogare tra di loro, al fine di raggiungere una visione di sintesi in merito ad alcuni obiettivi generali di miglioramento associati ad ogni settore ambientale rilevante;

- maggiore condivisione delle informazioni e dialogo inter-attoriale;

- maggiore valorizzazione dei progetti esistenti.

 

I risultati attesi nel medio/lungo periodo

 

- Consentire una maggiore partecipazione e coordinamento alla definizione delle scelte e delle politiche ambientali, per raggiungere soluzioni migliorative ai problemi esistenti;

- favorire l’innovazione gestionale nell’apparato organizzativo dell’ente: l’attuazione del processo consentirà una crescita delle capacità analitiche e progettuali interne alla pubblica amministrazione, ed una maggiore diffusione dei principi di sostenibilità nelle politiche dell’ente;

- valorizzare, nel suo complesso, la capacità di autogovernarsi della comunità locale, rafforzando il valore dell’azione civica di cittadinanza attiva;

- dotare l’amministrazione di un sistema di autovalutazione ambientale che consenta un audit delle attività e la corrispondente individuazione di eventuali impatti sul contesto locale di riferimento; i risultati e le evidenze oggettive dell’attività di audit saranno utilizzate come riferimento per implementare, nel lungo periodo, un sistema di gestione ambientale dell’ente;

- costruire e realizzare un sistema di contabilità ambientale in grado di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni e dati ambientali, espressi in unità fisiche e monetarie;

- redigere il primo Rapporto sullo stato dell’ambiente del Comune di Salerno.

 

I soggetti da coinvolgere

 

Attori istituzionali, ovvero i differenti enti ai diversi livelli territoriali; il mondo della ricerca, in particolare l’Università degli Studi di Salerno ed il Parco scientifico e tecnologico di Salerno e delle aree interne della Campania; il mondo delle professioni, attraverso il diretto coinvolgimento degli ordini professionali; gli attori economici rappresentati dalle differenti associazioni di categoria; le organizzazioni sindacali; il terzo settore (cooperative, imprese sociali ed associazionismo); il mondo della scuola; i media locali; singoli cittadini interessati a partecipare direttamente.

È interessante evidenziare che, in corso di redazione del progetto, si è registrato un forte interesse da parte della comunità locale a partecipare all’attivazione dell’Agenda 21. Dopo alcuni incontri informativi ed interviste ad attori privilegiati, è stato infatti possibile sondare le aspettative degli stakeholders contattati: per tutti l’Agenda 21 rappresenta uno spazio concreto di interazione e confronto, una modalità per valorizzare le esperienze di progetti conclusi (ed in corso di attuazione) e per partecipare attivamente alla definizione di progetti innovativi per il territorio locale. Grande rilievo è stato, quindi, dato alla possibilità di costruire nuovi partenariati a livello locale, tra attori pubblici, pubblico-privati e privati. Il mondo dell’Università si è dimostrato, inoltre, disponibile a socializzare le ricerche in corso, per una migliore analisi delle problematiche ambientali, e a svilupparne di nuove, contestualizzando gli obiettivi da raggiungere. Per il mondo della scuola, l’attivazione del processo di Agenda 21 consentirà, invece, di valorizzare l’apporto di conoscenze e pratiche comuni per la costruzione del quadro ambientale locale, attivando un canale di comunicazione e formazione permanente tra ente e ragazzi in età scolare.

 

I tempi del processo

 

Il progetto ha una durata di 18 mesi e si articola in quattro fasi; le azioni previste sono così sintetizzabili:

- I Fase (dal 1° al 4° mese), sensibilizzazione e formazione del personale interno all’ente e coinvolgimento degli attori locali;

- II Fase (dal 5° al 18° mese) - la concertazione per l’azione - costituzione del Forum permanente tra tutti gli attori locali che vorranno partecipare attivamente al processo di Agenda 21, e selezione dei temi da approfondire;

- III Fase (dal 5° al 18° mese), analisi ambientale e socio-economica del contesto e redazione del Rapporto sullo stato dell’ambiente della Città di Salerno;

- IV Fase (dal 12° al 18° mese), costituzione del Centro per la sostenibilità ambientale, di cui parleremo tra poco.

 

La struttura di gestione

 

L’implementazione e la gestione dell’Agenda 21 richiederà uno sforzo considerevole di capacità organizzativa per coordinare ed integrare efficacemente le azioni previste e, al contempo, per soddisfare il necessario raggiungimento dei livelli di efficienza amministrativa in grado di sostenere i tempi dell’attuazione del processo. La struttura organizzativa da attivare dovrà provvedere:

- alla pianificazione delle fasi del processo;

- all’attuazione delle singole azioni e sotto-azioni, con la complessità di gestione, verifica e controllo implicati, nonché a specifiche azioni trasversali (comunicazione-sensibilizzazione) necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

- al monitoraggio dell’intero processo, attraverso una valutazione ex ante, in itinere ed ex-post, ed alla gestione complessiva del quadro finanziario;

- al governo, infine, dei processi partenariali e partecipativi tra tutti gli attori coinvolti nei lavori del Forum, e dei rapporti con l’organismo centrale di controllo (il Ministero) per il monitoraggio e la valutazione dell’iniziativa.

Da questo sintetico elenco delle attività che dovranno essere svolte all’interno della struttura di gestione, emerge con chiarezza la necessità di attivare un gruppo di lavoro interdisciplinare e strettamente organico allo svolgimento delle ordinarie attività amministrative: l’unità organizzativa coordinatrice sarà, infatti, costituita dall’Ufficio Agenda 21 locale, struttura interna al Servizio ambiente del Comune di Salerno (Settore opere e lavori pubblici)3, ed interagirà con un gruppo di lavoro interdisciplinare, composto da personale interno, opportunamente selezionato e formato. Il gruppo di lavoro parteciperà periodicamente alle riunioni con il personale dell’Ufficio Agenda 21, allo scopo di costituire il tramite tra le attività ordinarie dei propri settori di provenienza e le attività implementate nel corso del processo. Questo favorirà lo scambio e la diffusione delle informazioni e realizzerà il coordinamento tra l’Agenda ed il complesso delle attività amministrative.

L’Ufficio Agenda 21 diventerà, nel corso del processo, un Laboratorio permanente per lo sviluppo sostenibile e sarà responsabile di tutti i compiti strettamente necessari per l’attivazione e la gestione della iniziativa.

A questo ufficio di gestione verrà affiancata una struttura di assistenza tecnica esterna, costituita ad hoc attraverso forme di consulenza settoriali, nei diversi ambiti di interesse per l’attuazione e la gestione del processo. Il rapporto tra l’Ufficio Agenda 21 e la struttura di assistenza tecnica dovrà essere improntato alla più ampia collaborazione: i consulenti esterni affiancheranno (senza mai sostituire) il personale tecnico-amministrativo dell’ufficio, per creare quella necessaria sinergia che favorirà la crescita professionale del personale interno all’ente, contribuendo al consolidarsi di una nuova capacità progettuale della pubblica amministrazione locale.

 

 

La comunicazione del processo e gli sviluppi successivi

 

In tutte le fasi del processo, ed in particolare ad integrazione dei lavori del forum, sarà dedicata grande attenzione alle azioni di comunicazione e sensibilizzazione ed alla diffusione dei risultanti raggiunti. A tal fine si è ipotizzata la predisposizione di appositi strumenti di comunicazione4 a supporto dell’intero processo e la strutturazione di un luogo (fisico e virtuale) di incontro e diffusione delle informazioni: nel corso dei 18 mesi di attivazione dell’Agenda, il luogo della comunicazione coinciderà con l’Ufficio Agenda 21, attraverso la predisposizione di uno sportello informativo e di uno spazio web, successivamente si configurerà come struttura autonoma.

Per massimizzare i risultati raggiunti, l’amministrazione comunale ha, infatti, intenzione di costituire una struttura permanente, interna all’ente: il Centro per la sostenibilità ambientale, archivio reale e virtuale di tutta la documentazione raccolta nel corso del processo di Agenda 21. In questo modo, i risultati dei lavori del forum e lo stesso rapporto sullo stato dell’ambiente, saranno sempre disponibili ed accessibili per tutti coloro che vorranno approfondire le tematiche della sostenibilità ambientale.

Il Centro è stato, quindi, pensato, innanzitutto, come un centro di studi e programmazione per l’elaborazione, l’implementazione ed il monitoraggio delle politiche ambientali: una struttura tecnico-operativa, ad alta specializzazione, di supporto all’amministrazione comunale per le azioni e gli interventi in campo ambientale.

Il Centro per la sostenibilità avrà però anche la specifica finalità di configurarsi come luogo permanente di interazione tra i diversi attori locali, per non disperdere la rete di relazione, comunicazione e partecipazione sviluppata nel corso dei lavori del forum. In questa prospettiva, il centro potrà svolgere un’importante funzione di formazione per le giovani generazioni, attivando progetti specifici in sinergia con le scuole locali.

Come luogo di divulgazione e comunicazione delle problematiche ambientali, il Centro ospiterà, inoltre, mostre, seminari, eventi e workshop tematici di livello locale e sovralocale, e diventerà luogo di riferimento per studi di settore di elevato valore scientifico (in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno).

 

 

1 Con questo progetto l’amministrazione comunale di Salerno ha partecipato al bando per il “cofinanziamento di programmi di attivazione e di attuazione di Agende 21 locali”, emanato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, con decreto ministeriale del 4.7.2002 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 188 del 12.8.2002).

Il progetto è stato elaborato dal Servizio ambiente del Comune di Salerno, con la consulenza di un gruppo di professionisti esterni (arch. Ivonne de Notaris, dott.ssa Annalisa Del Pozzo, dott.ssa Maria Cozzolino e dott. Carmelo Mastursi) ed è attualmente in fase di valutazione ministeriale.

2 I caratteri di cambiamento ed innovazione, inevitabilmente compresi nello sviluppo di politiche e programmi di sostenibilità socio-ambientale, rimandano, quindi, all’affermarsi di uno scenario di relazioni sempre più caratterizzato dalla reciprocità, dalla cooperazione e dalla interdipendenza fra gli attori in gioco e le pubbliche istituzioni locali devono dimostrarsi effettivamente capaci di governare questi processi. In quest’ottica, per l’amministrazione salernitana attivare la propria Agenda 21 locale rappresenta anche una opportunità per sperimentare la propria capacità di governo.

3 Si è scelto di utilizzare le risorse umane interne al Servizio ambiente perché costituiscono, di fatto, un gruppo affiatato dotato della necessaria autonomia amministrativa, tecnica e progettuale. Il Servizio ambiente collaborerà attivamente con il Servizio studi e programmazione politiche comunitarie, Ufficio di staff del Sindaco.

4 Si prevede l’elaborazione di materiale divulgativo strettamente funzionale al corretto svolgimento delle azioni da implementare (opuscoli, depliant, sito web, newsletter, ecc.), nonché l’organizzazione di quattro eventi di livello sovralocale (convegno, mostra, workshop tematici) e di alcune iniziative pubbliche, per sensibilizzare le comunità locali nel suo insieme, anche coinvolgendo direttamente gli istituti scolastici cittadini.

 

 

* collaboratrice alle attività dell’Ufficio urbanistica della Provincia di Salerno

 

 

Presentazione | Referenze Autori | Scrivi alla redazione | AV News | HOME

 

 Il sito web di Area Vasta è curato da Michele Sol