Un’Agenda 21 può essere descritta come uno
sforzo comune all’interno di un
sistema locale (una città, una comunità
montana, una provincia, un parco, ecc.) per
raggiungere il massimo del consenso tra
tutti gli attori coinvolgibili -
istituzionali, economici e sociali -
riguardo la definizione e l’attuazione di un
piano di azione ambientale che
guardi, appunto, al ventunesimo secolo.
Quando si parla di una Agenda 21 locale
ci si riferisce, dunque, sia al processo di
definizione degli obiettivi di sostenibilità
ambientale, che alla costruzione delle
condizioni per metterli in pratica
(consenso, interesse, sinergie, risorse
umane e finanziarie, ecc). Un’Agenda 21
deve, quindi, definire la propria filosofia
di fondo, le strategie, gli strumenti, le
azioni, i criteri ed i metodi di valutazione
e, nello stesso tempo, deve essere un
processo partecipato e democratico che
coinvolga tutti i settori della società
nella sua definizione e attuazione.
L’idea di una agenda per il
ventunesimo secolo e, quindi, la promozione
di Agende 21 locali, nasce dalla
Conferenza delle Nazioni Unite per
l’Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio
de Janeiro nel 1992, al termine della quale
160 capi di Stato hanno firmato un documento
noto come Agenda 21, che raccomanda
ai governi di sviluppare politiche
ambientali coinvolgendo tutti i settori
economici e sociali nella promozione di
interventi concreti di salvaguardia,
recupero e gestione delle risorse naturali.
In particolare, il paragrafo 28 di questo
documento impegna le autorità locali ad
adottare una propria Agenda aprendo un
dialogo con i cittadini, le associazioni
locali e le imprese private.
La consultazione e la costruzione del
consenso intorno a questo percorso
rappresentano, in questa logica, strumenti
per accrescere la consapevolezza sulle
problematiche ambientali e raccogliere -
dalla comunità e dagli operatori -
indicazioni utili per la formulazione delle
migliori strategie di intervento:
l’obiettivo prioritario di un progetto di
sostenibilità è, infatti, quello di
identificare una strategia politica,
economica e sociale che consenta di limitare
l’uso delle risorse naturali, offrendo allo
stesso tempo nuove possibilità di lavoro e
soddisfacenti livelli di sicurezza sociale e
di consumo.
Dopo Rio de Janeiro, a livello europeo, è
stata organizzata nel 1994 la Conferenza di
Aalborg nel corso della quale è nata la
Campagna europea città sostenibili; ed
oggi in Italia sono numerose le
amministrazioni che, firmando la Carta di
Aalborg ed aderendo alla Campagna
europea città sostenibili, stanno
promuovendo processi di Agenda 21 locale sul
proprio territorio.
Un impulso decisivo in questa direzione è
stato dato dalla nascita a Ferrara, nel
1999, del Coordinamento nazionale Agende
21 locali, recentemente trasformato in
associazione. L’associazione riveste un
ruolo di primo piano nel diffondere,
valorizzare e monitorare le esperienze in
corso e nel favorire la partnership e lo
scambio di informazioni tra gli enti locali.
Sempre a livello italiano, il Ministero
dell’ambiente nel dicembre 2000 ha emanato
il primo bando per il “cofinanziamento di
programmi di attivazione e di attuazione di
Agende 21 locali”, ed ha messo a
disposizione delle amministrazioni locali
(comuni e province) e degli enti parco 12,9
milioni di euro, sostenendo l’attuazione di
111 progetti. Il convincente successo di
questo primo bando ha determinato
l’emanazione di uno nuovo, nel luglio 2002,
in risposta al quale l’amministrazione
comunale di Salerno ha candidato il progetto
che qui presentiamo.
L’Agenda 21 locale del Comune di Salerno:
dal mare alla città un’onda di sostenibilità1
Il Comune di Salerno ha seguito con
crescente interesse il processo di
diffusione e di promozione dei principi
sanciti a Rio nel 1992, aderendo nel 1999 al
Coordinamento Agende 21 locali italiane
e sottoscrivendo nel 2000 la Carta di
Aalborg. Il progetto elaborato per
l’attivazione della Agenda 21 si configura,
quindi, quale naturale prosecuzione del
cammino intrapreso nel corso di questi anni
ed individua, nella promozione e nell’avvio
del processo, il primo imprescindibile passo
per il coordinamento di iniziative concrete
che possano realizzare l’obiettivo di uno
sviluppo sostenibile, fondato
sull’apporto creativo e partecipato
dell’intera comunità. In tal senso, la
metodologia adottata privilegia un approccio
dialogico che possa favorire l’interazione
tra i diversi attori coinvolti, per
sviluppare un’efficace azione di governo dei
progetti di sviluppo in atto, alla ricerca
di un equilibrio dinamico tra esigenze
dell’ambiente e bisogni dei cittadini2.
In definitiva, con l’attivazione della
Agenda 21 l’amministrazione comunale intende
favorire la costruzione di condizioni
comunicativo-relazionali, un ambiente
favorevole entro il quale attori diversi
possano operare a favore dell’intera
collettività e delle generazioni future.
I risultati attesi nel breve periodo
- Individuazione di una rete di soggetti in
grado di dialogare tra di loro, al fine di
raggiungere una visione di sintesi in merito
ad alcuni obiettivi generali di
miglioramento associati ad ogni settore
ambientale rilevante;
- maggiore condivisione delle informazioni e
dialogo inter-attoriale;
- maggiore valorizzazione dei progetti
esistenti.
I risultati attesi nel medio/lungo periodo
- Consentire una maggiore partecipazione e
coordinamento alla definizione delle scelte
e delle politiche ambientali, per
raggiungere soluzioni migliorative ai
problemi esistenti;
- favorire l’innovazione gestionale
nell’apparato organizzativo dell’ente:
l’attuazione del processo consentirà una
crescita delle capacità analitiche e
progettuali interne alla pubblica
amministrazione, ed una maggiore diffusione
dei principi di sostenibilità nelle
politiche dell’ente;
- valorizzare, nel suo complesso, la
capacità di autogovernarsi della comunità
locale, rafforzando il valore dell’azione
civica di cittadinanza attiva;
- dotare l’amministrazione di un sistema di
autovalutazione ambientale che consenta un
audit delle attività e la corrispondente
individuazione di eventuali impatti sul
contesto locale di riferimento; i risultati
e le evidenze oggettive dell’attività di
audit saranno utilizzate come riferimento
per implementare, nel lungo periodo, un
sistema di gestione ambientale dell’ente;
- costruire e realizzare un sistema di
contabilità ambientale in grado di rilevare,
organizzare, gestire e comunicare
informazioni e dati ambientali, espressi in
unità fisiche e monetarie;
- redigere il primo Rapporto sullo stato
dell’ambiente del Comune di Salerno.
I soggetti da coinvolgere
Attori istituzionali, ovvero i differenti
enti ai diversi livelli territoriali; il
mondo della ricerca, in particolare l’Università
degli Studi di Salerno ed il Parco
scientifico e tecnologico di Salerno e delle
aree interne della Campania; il mondo
delle professioni, attraverso il diretto
coinvolgimento degli ordini professionali;
gli attori economici rappresentati dalle
differenti associazioni di categoria; le
organizzazioni sindacali; il terzo settore
(cooperative, imprese sociali ed
associazionismo); il mondo della scuola; i
media locali; singoli cittadini interessati
a partecipare direttamente.
È interessante evidenziare che, in corso di
redazione del progetto, si è registrato un
forte interesse da parte della comunità
locale a partecipare all’attivazione
dell’Agenda 21. Dopo alcuni incontri
informativi ed interviste ad attori
privilegiati, è stato infatti possibile
sondare le aspettative degli stakeholders
contattati: per tutti l’Agenda 21
rappresenta uno spazio concreto di
interazione e confronto, una modalità per
valorizzare le esperienze di progetti
conclusi (ed in corso di attuazione) e per
partecipare attivamente alla definizione di
progetti innovativi per il territorio
locale. Grande rilievo è stato, quindi, dato
alla possibilità di costruire nuovi
partenariati a livello locale, tra attori
pubblici, pubblico-privati e privati. Il
mondo dell’Università si è dimostrato,
inoltre, disponibile a socializzare le
ricerche in corso, per una migliore analisi
delle problematiche ambientali, e a
svilupparne di nuove, contestualizzando gli
obiettivi da raggiungere. Per il mondo della
scuola, l’attivazione del processo di Agenda
21 consentirà, invece, di valorizzare
l’apporto di conoscenze e pratiche comuni
per la costruzione del quadro ambientale
locale, attivando un canale di comunicazione
e formazione permanente tra ente e ragazzi
in età scolare.
I tempi del processo
Il progetto ha una durata di 18 mesi e si
articola in quattro fasi; le azioni previste
sono così sintetizzabili:
- I Fase (dal 1° al 4° mese),
sensibilizzazione e formazione del personale
interno all’ente e coinvolgimento degli
attori locali;
- II Fase (dal 5° al 18° mese) -
la concertazione per l’azione -
costituzione del Forum permanente tra tutti
gli attori locali che vorranno partecipare
attivamente al processo di Agenda 21, e
selezione dei temi da approfondire;
- III Fase (dal 5° al 18° mese),
analisi ambientale e socio-economica del
contesto e redazione del Rapporto sullo
stato dell’ambiente della Città di
Salerno;
- IV Fase (dal 12° al 18° mese),
costituzione del Centro per la
sostenibilità ambientale, di cui
parleremo tra poco.
La struttura di gestione
L’implementazione e la gestione dell’Agenda
21 richiederà uno sforzo considerevole di
capacità organizzativa per coordinare ed
integrare efficacemente le azioni previste
e, al contempo, per soddisfare il necessario
raggiungimento dei livelli di efficienza
amministrativa in grado di sostenere i tempi
dell’attuazione del processo. La struttura
organizzativa da attivare dovrà provvedere:
- alla pianificazione delle fasi del
processo;
- all’attuazione delle singole azioni e
sotto-azioni, con la complessità di
gestione, verifica e controllo implicati,
nonché a specifiche azioni trasversali (comunicazione-sensibilizzazione)
necessarie per il raggiungimento degli
obiettivi prefissati;
- al monitoraggio dell’intero processo,
attraverso una valutazione ex ante, in
itinere ed ex-post, ed alla gestione
complessiva del quadro finanziario;
- al governo, infine, dei processi
partenariali e partecipativi tra tutti gli
attori coinvolti nei lavori del Forum, e dei
rapporti con l’organismo centrale di
controllo (il Ministero) per il monitoraggio
e la valutazione dell’iniziativa.
Da questo sintetico elenco delle attività
che dovranno essere svolte all’interno della
struttura di gestione, emerge con chiarezza
la necessità di attivare un gruppo di lavoro
interdisciplinare e strettamente organico
allo svolgimento delle ordinarie attività
amministrative: l’unità organizzativa
coordinatrice sarà, infatti, costituita
dall’Ufficio Agenda 21 locale, struttura
interna al Servizio ambiente del Comune di
Salerno (Settore opere e lavori pubblici)3,
ed interagirà con un gruppo di lavoro
interdisciplinare, composto da personale
interno, opportunamente selezionato e
formato. Il gruppo di lavoro parteciperà
periodicamente alle riunioni con il
personale dell’Ufficio Agenda 21, allo scopo
di costituire il tramite tra le attività
ordinarie dei propri settori di
provenienza e le attività implementate nel
corso del processo. Questo favorirà lo
scambio e la diffusione delle informazioni e
realizzerà il coordinamento tra l’Agenda ed
il complesso delle attività amministrative.
L’Ufficio Agenda 21 diventerà, nel corso del
processo, un Laboratorio permanente per
lo sviluppo sostenibile e sarà
responsabile di tutti i compiti strettamente
necessari per l’attivazione e la gestione
della iniziativa.
A questo ufficio di gestione verrà
affiancata una struttura di assistenza
tecnica esterna, costituita ad hoc
attraverso forme di consulenza settoriali,
nei diversi ambiti di interesse per
l’attuazione e la gestione del processo. Il
rapporto tra l’Ufficio Agenda 21 e la
struttura di assistenza tecnica dovrà essere
improntato alla più ampia collaborazione: i
consulenti esterni affiancheranno (senza mai
sostituire) il personale
tecnico-amministrativo dell’ufficio, per
creare quella necessaria sinergia che
favorirà la crescita professionale del
personale interno all’ente, contribuendo al
consolidarsi di una nuova capacità
progettuale della pubblica amministrazione
locale.
La comunicazione del processo e gli sviluppi
successivi
In tutte le fasi del processo, ed in
particolare ad integrazione dei lavori del
forum, sarà dedicata grande attenzione alle
azioni di comunicazione e sensibilizzazione
ed alla diffusione dei risultanti raggiunti.
A tal fine si è ipotizzata la
predisposizione di appositi strumenti di
comunicazione4 a supporto
dell’intero processo e la strutturazione di
un luogo (fisico e virtuale) di incontro e
diffusione delle informazioni: nel corso dei
18 mesi di attivazione dell’Agenda, il
luogo della comunicazione coinciderà con
l’Ufficio Agenda 21, attraverso la
predisposizione di uno sportello informativo
e di uno spazio web, successivamente si
configurerà come struttura autonoma.
Per massimizzare i risultati raggiunti,
l’amministrazione comunale ha, infatti,
intenzione di costituire una struttura
permanente, interna all’ente: il Centro
per la sostenibilità ambientale,
archivio reale e virtuale di tutta la
documentazione raccolta nel corso del
processo di Agenda 21. In questo modo, i
risultati dei lavori del forum e lo stesso
rapporto sullo stato dell’ambiente, saranno
sempre disponibili ed accessibili per tutti
coloro che vorranno approfondire le
tematiche della sostenibilità ambientale.
Il Centro è stato, quindi, pensato,
innanzitutto, come un centro di studi e
programmazione per l’elaborazione,
l’implementazione ed il monitoraggio delle
politiche ambientali: una struttura
tecnico-operativa, ad alta specializzazione,
di supporto all’amministrazione comunale per
le azioni e gli interventi in campo
ambientale.
Il Centro per la sostenibilità avrà
però anche la specifica finalità di
configurarsi come luogo permanente di
interazione tra i diversi attori locali, per
non disperdere la rete di relazione,
comunicazione e partecipazione sviluppata
nel corso dei lavori del forum. In questa
prospettiva, il centro potrà svolgere
un’importante funzione di formazione per le
giovani generazioni, attivando progetti
specifici in sinergia con le scuole locali.
Come luogo di divulgazione e comunicazione
delle problematiche ambientali, il Centro
ospiterà, inoltre, mostre, seminari, eventi
e workshop tematici di livello locale e
sovralocale, e diventerà luogo di
riferimento per studi di settore di elevato
valore scientifico (in stretta
collaborazione con l’Università degli Studi
di Salerno).
1
Con questo progetto l’amministrazione
comunale di Salerno ha partecipato al bando
per il “cofinanziamento di programmi di
attivazione e di attuazione di Agende 21
locali”, emanato dal Ministero dell’ambiente
e della tutela del territorio, con decreto
ministeriale del 4.7.2002 (pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale n. 188 del 12.8.2002).
Il progetto è stato elaborato dal Servizio
ambiente del Comune di Salerno, con la
consulenza di un gruppo di professionisti
esterni (arch. Ivonne de Notaris, dott.ssa
Annalisa Del Pozzo, dott.ssa Maria Cozzolino
e dott. Carmelo Mastursi) ed è attualmente
in fase di valutazione ministeriale.
2
I caratteri di cambiamento ed innovazione,
inevitabilmente compresi nello sviluppo di
politiche e programmi di sostenibilità
socio-ambientale, rimandano, quindi,
all’affermarsi di uno scenario di relazioni
sempre più caratterizzato dalla reciprocità,
dalla cooperazione e dalla interdipendenza
fra gli attori in gioco e le pubbliche
istituzioni locali devono dimostrarsi
effettivamente capaci di governare questi
processi. In quest’ottica, per
l’amministrazione salernitana attivare la
propria Agenda 21 locale rappresenta anche
una opportunità per sperimentare la propria
capacità di governo.
3
Si è scelto di utilizzare le risorse umane
interne al Servizio ambiente perché
costituiscono, di fatto, un gruppo affiatato
dotato della necessaria autonomia
amministrativa, tecnica e progettuale. Il
Servizio ambiente collaborerà attivamente
con il Servizio studi e programmazione
politiche comunitarie, Ufficio di staff del
Sindaco.
4
Si prevede l’elaborazione di materiale
divulgativo strettamente funzionale al
corretto svolgimento delle azioni da
implementare (opuscoli, depliant, sito web,
newsletter, ecc.), nonché l’organizzazione
di quattro eventi di livello sovralocale
(convegno, mostra, workshop tematici) e di
alcune iniziative pubbliche, per
sensibilizzare le comunità locali nel suo
insieme, anche coinvolgendo direttamente gli
istituti scolastici cittadini.
* collaboratrice alle attività dell’Ufficio
urbanistica della Provincia di Salerno |