In questo numero di areAVasta si è deciso di
prendere in esame i provvedimenti
amministrativi resi nel II semestre 2004 e,
in particolare, quelli pubblicati sui Burc
dal n. 32 del 5.7.2004 al n. 64 del
27.12.2004, per un totale di 101 atti che
hanno interessato i comuni della Provincia
di Salerno.
Iniziamo con l’esaminare i provvedimenti che
interessano i nuovi strumenti urbanistici.
Solo 12 comuni sui 158 dell’intera Provincia
di Salerno, sono interessati da procedure
che si riferiscono ai nuovi strumenti
urbanistici e, in particolare, solo 4
riguardano nuovi piani regolatori
generali. Il Comune di Padula, che aveva
visto il nuovo strumento urbanistico
generale non ammesso al visto di conformità
da parte della comunità montana sul finire
del 2003, ha approvato un nuovo piano
regolatore generale (Prg), mentre i
Comuni di San Valentino Torio e Pollica
hanno ottenuto, per il loro piano, il visto
di conformità con prescrizioni da parte
della regione. L’altro controllo di
conformità, espresso questa volta dalla
comunità montana penisola amalfitana,
riguarda il Prg del Comune di Positano, dove
si pone l’attenzione sul rapporto che lo
stesso deve avere con il piano urbanistico
territoriale.
Per quanto concerne i nuovi piani
attuativi, 11 sono i provvedimenti
meritevoli di nota, relativi a 7 adozioni, 3
approvazioni ed un unico controllo di
conformità. Dalla lettura dei dati si palesa
ancora una volta che il numero di
provvedimenti che riguardano i piani di
lottizzazione convenzionata (Plc) hanno
una maggiore diffusione (ben 8 su 11)
rispetto sia a piani di recupero (2
su 11) e l’adozione di nuovi regolamenti
edilizi (1 su 11). Nello specifico
vediamo che, il Comune di Pellezzano ha
adottato ben 3 Plc nello stesso periodo sul
finire del 2004, invece l’approvazione del
Plc di Pontecagnano avviene per decorrenza
dei termini. Continua, invece, la politica
del recupero nel Comune di Cava de’ Tirreni,
infatti si integra ai precedenti
provvedimenti, del 2003 e del primo semestre
del 2004, un ulteriore intervento di
recupero.
Venendo a esaminare più da vicino le
varianti ordinarie dei Prg, non possiamo
fare a meno di notare il dato statistico: 12
i comuni interessati, 16 provvedimenti
adottati. Di questi, 11 sono i provvedimenti
che si riferiscono a varianti ordinarie
dello strumento di pianificazione generale (Prg
o PdiF) e 5 riguardano i piani attuativi. In
particolare tra gli atti che concernono le
varianti ordinarie degli strumenti di
pianificazione generale, 7 sono le adozioni,
2 le approvazioni e 2 i controlli di
conformità. Dette adozioni riguardano i
Comuni di Altavilla Silentina, Ogliastro
Cilento, Fisciano, Pagani, Sant’Egidio dei
Monti Albini e Salerno (2). Quest’ultimo ha
adottato la variante al Prg per la
costruzione di 30 alloggi Iacp sia nel
quartiere Mariconda sia in località
Cappelle. Le approvazioni, invece,
riguardano entrambe il Comune di
Pontecagnano e precisamente una è relativa
alla realizzazione di un complesso
denominato “Oasi della spiritualità con
annesso studi biblico-liturgico-pastorali”,
che interessa l’area limitrofa al Seminario
metropolitano, l’altra ha a oggetto una zona
destinata allo sviluppo di attività
artigianali e commerciali.
Per quel che concerne le varianti ordinarie
di strumenti attuativi, abbiamo 3 adozioni e
2 approvazioni. Nello specifico si nota che
2 adozioni su 3 riguardano piano di recupero
(Cava de’ Tirreni e San Mango Piemonte)
mentre l’altra interessa un piano per
l’edilizia economica e popolare (Salerno).
Veniamo ora a esaminare la parte più
cospicua del lavoro svolto in questi ultimi
mesi dai diversi enti per quanto di loro
competenza (regione, provincia, comunità
montane e comuni).
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Figura 1 - Evoluzione dei
provvedimenti assunti dagli enti
(regione, provincia, comunità
montane e comuni) relativamente ai
nuovi strumenti nel II semestre
2004 |
Si palesa una certa predilezione alla
modifica dell’assetto del territorio non
mediante l’utilizzo di strumenti canonici,
ma con la creazione di norme ad hoc
che rendono, a volte, più snella la
procedura e riducono i tempi di attuazione.
Diamo, infatti, alcune cifre: 38 comuni
interessati da 70 provvedimenti, di cui 4
riguardano la legge 1/1978, 31 l’art. 5 del
Dpr 447/1998, 3 l’art. 13 della Lr 1/2000 e
32 provvedimenti di varia natura. Come già
più volte notato, il procedimento che più
interessa il territorio della Provincia di
Salerno è senza alcun dubbio quello previsto
dall’art. 5 del Dpr 447/1998. C’è da
chiedersi perché i comuni, che dimostrano un
così alto bisogno di aree per lo sviluppo
produttivo, non si attivino a proporre piani
per gli insediamenti produttivi, anziché
ostinarsi a modificare con varianti puntuali
l’assetto del territorio, senza un disegno
preciso, pur consapevoli dei rischi che
questo può comportare.
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Figura 2 - Evoluzione dei
provvedimenti assunti dagli enti
(regione, provincia, comunità
montane e comuni) relativamente alle
varianti ordinarie nel II semestre
2004 |
Ma è giusto guardare questi dati e
superficialmente emettere sentenze di
giudizio sul modus operandi dei
comuni? L’istituzione dello sportello unico
ha comportato lo snellimento procedurale,
con conseguente riduzione drastica dei tempi
burocratici, portando uno stesso atto ad
essere esaminato, nel corso di pochi mesi,
da diversi enti, sia per l’adozione o
approvazione da parte del comune, sia per i
controlli di conformità da parte della
regione. Quindi, a 31 provvedimenti non
corrispondono 31 diverse varianti puntuali
ma molte di meno perché, spesso, è sempre la
stessa pratica che, nel giro di pochi mesi,
è stata esaminata da diversi enti e ha
proceduto il suo cammino in modo celere.
Poiché gli impianti produttivi sono la forza
motrice di un territorio, la scelta delle
comunità locali è chiara: a fronte di un
lungo iter burocratico-temporale,
conseguenza di procedure ordinarie per
l’assetto del territorio, quale può essere
un piano per gli insediamenti produttivi, si
preferisce apportare delle modifiche
puntuali ma che non fermino l’attività
produttiva per un tempo irragionevole.
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Figura 3 - Tipologie di
provvedimenti assunti nel II
semestre 2004 |
Tra le tante proposte di variante puntuale
(art. 5 Dpr 447/1998) che interessano i
nostri comuni, c’è da segnalare l’iniziativa
congiunta di tre comuni, quali San Rufo,
Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro che,
riunitisi, hanno deciso di dar vita ad
un’unica proposta per la realizzazione di
una sala convegni e ricevimenti a servizio
di un insediamento produttivo.
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Figura 4 - Tipologia degli atti
pubblicati nel II semestre 2004 |
Sotto la voce altro c’è da segnalare
l’impiego, per ben 2 volte, della Lr 3/1996
da parte del Comune di Salerno che prevede
l’utilizzo di programmi integrati
rivolti ad ambiti di edilizia preesistente
ai fini della riqualificazione urbanistica
edilizia e ambientale di aree centrali
urbane e di periferie degradate, e interessa
l’area Mcm spa ed ex Salid
entrambe in località Fratte.
Sono, altresì, da segnalare i pareri della
commissione tecnico-istruttoria della
regione per la valutazione di impatto
ambientale che sono stati ben 18, di cui 5
hanno interessato il Comune di Rofrano e 4
quello di Pertosa.
È, infine, opportuno rilevare il numero
elevato (4) di riperimetrazioni e
riclassificazioni di aree da parte
dell’autorità di bacino interregionale del
fiume Sele che hanno interessato i Comuni di
Sacco, San Rufo, Aquara, Castel San Lorenzo,
mentre l’autorità di bacino del Sarno ha
approvato uno studio idraulico per
l’individuazione delle sottofasce B1, B2, B3
nel territorio di Nocera Inferiore.
A questo punto volendo riassumere brevemente
il lavoro svolto dai vari enti notiamo che
la Regione Campania ha emesso 51
provvedimenti di cui 13 decreti del
presidente della giunta, 20 decreti della
Giunta regionale e infine 18 decreti
dell’assessore alle politiche territoriali e
ambiente della giunta regionale. Dall’altra
parte, mai come in questo semestre, la
Provincia di Salerno non ha provveduto a
emanare alcun provvedimento, le comunità
montane hanno espresso solo 2 pareri di
conformità, mentre i comuni si sono attivati
a proporre e approvare per un
totale di 42 volte. |