Questo studio si fonda su una riflessione
relativa all’idea di paesaggio e al suo
significato, evitando di relegarlo in
specifici ambiti disciplinari. Si è
preferito piuttosto aderire all’impostazione
che lo vede come il frutto di un’interazione
fra natura e cultura: l’intreccio fra uno
spazio di natura - che senza l’uomo è puro
spazio biotico - e l’uomo che con la sua
azione sul territorio lo trasforma e gli
imprime un segno riconoscibile,
testimonianza del grado di civiltà
raggiunto.
Pertanto, il tipo di pianificazione in cui
si colloca questo lavoro è una
pianificazione territoriale con una
specifica attenzione agli aspetti paesistici
ed ambientali. I presupposti ritenuti
sostanziali ai fini di una riqualificazione
sono in primo luogo la posizione
baricentrica dell’area rispetto ad un
intorno ricco di presenze paesistiche,
ambientali ed archeologiche, il potenziale
grado di accessibilità, la presenza di un
insieme diffuso di risorse e l’evidente
vocazione turistica e agricola dell’area.
Tutto ciò consente di orientare la
riqualificazione proposta verso un
potenziamento integrato delle risorse
provenienti dal territorio agrario con le
potenzialità turistiche. Il lavoro si
articola in una fase analitica in cui il
territorio viene indagato nella sua
struttura, nelle sue potenzialità in termini
di risorse, nella sua identità attraverso
un’indagine sui paesaggi riconoscibili e in
una fase progettuale che scaturisce quasi
direttamente dall’impostazione precedente
sia per quanto concerne le indicazioni
progettuali che per quanto riguarda le
indicazioni di tipo normativo.
Analisi della struttura del territorio e dei
sistemi di risorse
L’area risulta macroscopicamente suddivisa
in tre grossi sistemi territoriali: il
sistema dei centri urbani, il sistema del
territorio agrario e il sistema della fascia
costiera, ognuno con una propria logica di
strutturazione al punto da apparire perfino
un po’ troppo nettamente separati.
Il sistema dei centri urbani
è costituito da una fascia racchiusa fra due
infrastrutture - autostrada e ferrovia - che
limitano fortemente le relazioni di quest’area
sia con la piana agricola sia con il sistema
collinare. Tale fascia è centralmente
attraversata dall’antica Strada per le
Calabrie (attuale Ss 18) lungo la quale si
aggregano e si susseguono, in un continuum
più o meno compatto, i principali nuclei
urbani dei comuni inclusi nell’area di
studio: Pontecagnano Faiano, Bellizzi,
Battipaglia ed Eboli.
Il territorio agrario
della piana è compreso fra il sistema urbano
e il sistema costiero. È solcato da una
fitta rete idrica (naturale ed artificiale)
che costituisce la prima tessitura di questo
ampio territorio e da una rete stradale, a
volte un po’ labirintica, che costituisce la
seconda tessitura. Tra le maglie di questo
reticolo si riscontra l’alternarsi di campi
arborati e di campi a seminativi, che
costituiscono una scansione areale dello
spazio. Infine, si può individuare un
insieme puntuale di elementi del sistema
insediativo (masserie storiche, borghi
rurali, aziende agricole, silos, ex
tabacchifici, torri costiere) diffusi
nell’intero territorio agrario.
Il sistema costiero
può essere individuato in una fascia,
compresa fra il mare ed un confine più o
meno netto verso il territorio agrario,
centralmente attraversata dalla strada
provinciale litoranea. Le relazioni del
sistema costiero con il restante territorio
sono, quindi, rappresentate dal rapporto che
questo asse stabilisce con il mare da un
lato e con il territorio agrario dall’altro.
Relativamente al primo, vi è un susseguirsi
di attività legate allo svago e alla
balneazione che spesso costituiscono una
barriera per una libera fruizione del mare,
e fasce di verde in stato di degrado o
invece di pregio ambientale, come le folte
pinete di Campolongo, anche se un po’
rovinate e nell’ultimo tratto occupate dai
militari. Relativamente al secondo punto, i
nuclei edificati, in alcuni tratti compatti,
rappresentano una cortina continua che
nasconde il territorio agrario retrostante.
In altri tratti, questa cortina è più
frammentata, in altri ancora scompare
permettendo al territorio agrario di
avanzare fino alla strada. Le foci dei fiumi
suddividono questo sistema in ambiti con
caratteristiche differenziate.
L’analisi volta all’individuazione dei
sistemi di risorse presenti nel territorio è
stata condotta attraverso carte tematiche
ciascuna corrispondente ad un sistema; per
ogni sistema sono state individuate le
risorse presenti e le eventuali
problematiche.
Relativamente al sistema ambientale, è
emerso che l’area è ricca di risorse con
tutte le problematiche che esse presentano e
la cui soluzione deve essere affrontata con
urgenza: si va dall’inquinamento dei fiumi e
del mare all’erosione costiera,
dall’eccessiva cementificazione di alcune
canalizzazioni al degrado di alberature di
pregio, dallo sviluppo sempre più ampio
delle coltivazioni in serra ai conseguenti
problemi di inquinamento dei corsi d’acqua e
delle falde idriche sotterranee.
Relativamente al sistema funzionale,
nell’area si riscontra una concentrazione di
attività legate a turismo-balneazione-svago
nella fascia costiera, una prevalenza di
caseifici, vivai e servizi per l’agricoltura
nella fascia dei centri urbani, insieme con
le emergenze culturali del Parco e del Museo
archeologico di Pontecagnano. Nel territorio
agrario abbiamo la presenza diffusa di un
patrimonio insediativo storico (masserie,
borghi, contenitori industriali dismessi)
che va assolutamente recuperato e la
presenza di attività industriali nei tratti
prossimi ai centri urbani.
Relativamente al sistema infrastrutturale si
può dire che, escludendo la Ss 18 e la
strada provinciale litoranea, il reticolo
stradale che attraversa la piana presenta
una estesa uniformità morfologica e
funzionale, differenziandosi esclusivamente
per quanto riguarda i margini stradali
costituiti da cigli d’erba o da alberature
disposte in filari di specie uguali o
differenziate o da serre.
Alla conclusione di questo percorso di
analisi, attraverso uno schema
esemplificativo si sono evidenziate le
priorità di intervento sulle problematiche
riconducibili al sistema ambientale rispetto
agli altri sistemi di risorse, nonostante
sia scontata una loro interazione sul
territorio. Diversamente, qualsiasi
intervento che non tenga conto di queste
priorità risulterebbe vanificato nella sua
efficacia e mutilato di una componente
essenziale dello sviluppo sostenibile.
Figura 1 - Veduta da Salerno verso
il Cilento |
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Analisi dei paesaggi
Una seconda analisi complementare alla prima
è volta all’individuazione dei paesaggi
riconoscibili in questo territorio, con le
relative caratteristiche e problematiche.
Obiettivo di questo secondo approccio
analitico è quello di evidenziare le
identità di questi paesaggi, al fine di
orientare la proposta progettuale verso un
loro consolidamento che li renda sempre più
riconoscibili. Lo sforzo è stato quello di
dare una strutturazione a questa lettura che
facesse entrare in gioco quanti più elementi
possibili e che li organizzasse in modo da
renderne possibile lo studio.
Si è partiti da un’immagine unitaria e
simbolica dell’intero territorio visto come
una grande terrazza affacciata sul mare,
per poi procedere attraverso progressivi
approfondimenti ad un livello di dettaglio
sempre maggiore. Una prima scansione
suddivide l’intero sistema negli elementi
fisici costitutivi: sistema montuoso,
pianura, mare. Successivamente di questi
elementi fisici, e in particolare della
piana, si è operata una ulteriore scansione:
fascia costiera, territorio agrario e reti
idriche. Di ciascuno di questi elementi si è
individuata la regola organizzativa che ha
consentito di analizzarli nella loro
struttura e che ha permesso di cogliere,
sempre più in dettaglio, anche gli elementi
puntuali appartenenti al territorio. Si è
poi ritornati ad un’immagine sintetica,
frutto dell’aggregazione qualitativa e
quantitativa di questi elementi, che nel
loro relazionarsi generano dei paesaggi
dotati di una precisa e riconoscibile
identità: paesaggi costieri,
paesaggi agrari, paesaggi d’acqua.
Ciascuno di essi è poi stato analizzato
evidenziandone le caratteristiche principali
legate o ad una zona o a delle categorie
concettuali che ne consentono lo studio.
Questa analisi si avvale di uno schema
generale che evidenzia la struttura e i
nessi logici dell’approccio e di allegati
analitico-documentari relativi ai vari
paesaggi, costituiti da una denominazione
che si pone come direttamente esplicativa
del carattere di quel luogo e di quel
paesaggio, uno stralcio cartografico, un
collage di foto da cui emergono i caratteri
salienti, e alcune riflessioni o disegni che
ne fissano ulteriormente contenuti e
carenze.
Figura 2 - Inquadramento
territoriale della Piana del Sele
(Sa) |
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In particolare, i paesaggi costieri
si susseguono partendo da caratteristiche di
tipo urbano ed arrivando ad un paesaggio
sempre più naturale. Il primo tipo di
paesaggio individuato è l’anarchia di
Magazzeno (I-II tratto) suddiviso in due
tratti con caratteristiche simili ma diverse
nell’intensità: questa zona sembra essere
più urbana, forse per la vicinanza con
Salerno, e si contraddistingue per un
carattere quasi surreale dovuto al modo
anarchico con cui si accostano attività,
tipologie, colori, insegne, rumore,
affollamento, dando luogo ad un caotico
insieme che nonostante tutto ha un’identità
precisamente riconoscibile.
Il secondo tipo di paesaggio è lo
scenario naturale ma degradato di Spineta:
il tratto distintivo di questa zona è la
visibilità di entrambi i paesaggi, agrario e
costiero. Il primo è piuttosto integro con i
silos e i filari di alberature che segnano
questo territorio piuttosto piatto; il
secondo versa, invece, in uno stato di
degrado con le pinete distrutte e un
cospicuo numero di campeggi ed hotel da
riqualificare.
Il terzo tipo di paesaggio è la macchia
di Campolongo (I-II tratto): il tratto
distintivo di questa zona è dato dalle
pinete costiere e dalla foce del Sele che,
nonostante le presenze abusive, offre sempre
uno scenario suggestivo.
Figura 3 - Paesaggi agrari: il
sistema insediativo storico.
Stralcio cartografico |
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I paesaggi agrari segnano in maniera
molto forte questo territorio, occupando
un’area molto ampia. Si sono individuati due
paesaggi preminenti: la campagna
tradizionale ingloba tutti gli elementi
che da sempre hanno segnato e
contraddistinto il paesaggio agrario: le
tessiture dei campi, i colori legati al
susseguirsi delle stagioni, le alberature -
singole o aggregate in filari o in macchie
boschive - il sistema insediativo storico
delle masserie, dei borghi rurali della
Riforma, dei contenitori industriali
dismessi. La campagna moderna ingloba
tutti gli elementi legati al moderno
sviluppo del territorio agrario:
l’estensione sempre più ampia delle
coltivazioni in serra, il proliferare di
tipologie edilizie moderne estranee al
contesto rurale, l’incuria che spinge a
depositare cumuli di rifiuti ai margini di
alcune strade, l’accostamento disordinato di
elementi disparati: reti tecnologiche,
capannoni, serre. Il sistema del verde
alberato, pur appartenendo al contesto
della campagna tradizionale, ha una
trattazione a sé stante per il rilievo che
questi filari di alberature, lungo strade o
canali o in mezzo alla campagna, hanno nella
configurazione del paesaggio. Il sistema
insediativo storico ha anch’esso un peso
rilevante sia per la sua consistenza e
qualità che per le sue potenzialità di
valorizzazione dell’intero territorio.
Numerose sono le masserie storiche
disseminate nei vari comuni dell’area in
esame, i borghi rurali dell’ente Riforma,
caratteristica testimonianza di un preciso
momento storico nell’evoluzione del
paesaggio agrario, i contenitori dismessi di
ex tabacchifici o di ex aziende agricole o
di allevamento, testimonianza anch’essi di
passate attività produttive.
Figura 4 - Analisi della struttura
del territorio: individuazione dei
sistemi territoriali |
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Infine i paesaggi d’acqua, dominanti
nel paesaggio della piana, sia per la
cospicua presenza dell’acqua, dal mare ai
fiumi alle canalizzazioni, sia per il
rilievo ambientale di alcune emergenze come
il Sele. La suddivisione operata riflette
l’importanza attribuita alle potenzialità
offerte da ciascun corso d’acqua: si va
dalle suggestioni del Sele, che ha un
elevato carattere di naturalità con fasce di
vegetazione arborea ed arbustiva tipiche
della macchia mediterranea e con presenze
rilevanti quali l’oasi di Persano ed il sito
archeologico del tempio di Hera Argiva, al
Tusciano: una risorsa paesistica da
valorizzare, che ha un carattere di
naturalità sicuramente inferiore al Sele,
con evidenti segni di degrado, ma nonostante
tutto da recuperare, al Picentino: dalle
sorgenti alla foce un progressivo degrado
che, oltre a presentare forti segni di
degrado, è oppresso ai margini da troppe
presenze industriali e infrastrutturali per
poter ipotizzare una sua valorizzazione in
termini di interventi di più ampio respiro.
Le canalizzazioni sono un forte segno
impresso nel paesaggio agrario dalle opere
di bonifica che, irrorando capillarmente
tutto il territorio, hanno restituito ad
esso grande fertilità. Anche se alcune
presentano una eccessiva cementificazione,
di forte impatto sul paesaggio, esse
rappresentano un potenziale da non
sottovalutare per una valorizzazione
dell’intero paesaggio agrario in seguito ad
interventi di rinaturalizzazione.
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Figura 5 - Il sistema dei centri
urbani |
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Figura 6 - Il sistema costiero |
Proposta progettuale
La proposta progettuale scaturisce in modo
diretto dalle analisi svolte: raccoglie le
potenzialità desumibili dall’analisi sui
sistemi di risorse e combinandole con le
riflessioni svolte sui paesaggi
riconoscibili tenta di dare senso e
organicità al tutto nella convinzione che le
risorse di un territorio servano a creare
luoghi, a creare identità.
L’obiettivo è quello di una valorizzazione
dell’area che comporti un suo sviluppo
sostenibile ed ecocompatibile, puntando
sulle potenzialità turistiche provenienti
dall’intreccio fra le risorse del territorio
agrario e quelle della fascia costiera.
A tal fine la strategia adottata - posta
come prioritaria la soluzione delle gravi
problematiche ambientali, rispettando e
tentando di valorizzare i paesaggi
riscontrati - consiste in un miglioramento
dell’accessibilità integrata all’area, in
una riqualificazione della fascia costiera,
nella tutela e valorizzazione del territorio
agrario e delle attrezzature culturali
presenti (Parco e Museo archeologico di
Pontecagnano, sito archeologico del Tempio
di Hera Argiva) e in una maggiore
integrazione fra i vari ambiti del
territorio (centri urbani, territorio
agrario e fascia costiera).
Figura 7 - Strutturazione della
fascia costiera e catalogazione
degli elementi puntuali
riscontrabili |
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L’accessibilità
Il miglioramento dell’accessibilità
integrata all’area si persegue attraverso i
seguenti interventi:
- la creazione di un nuovo svincolo
autostradale in connessione con l’aeroporto;
- la sistemazione di aree adiacenti alle
stazioni ferroviarie di Pontecagnano e di
Battipaglia per l’interscambio fra trasporto
pubblico e privato, attrezzate con parcheggi
per la sosta delle auto, aree per la sosta e
la partenza dei pullman e collegate alle
rispettive stazioni mediante due sovrapassi;
- la sistemazione di aree per la sosta e il
noleggio delle biciclette.
Si prevede, inoltre, il miglioramento di
alcune connessioni fra i centri urbani e
l’area in esame.
La fascia costiera
Una riqualificazione della fascia costiera è
possibile attraverso interventi sulla
viabilità che consistano in un riordino dei
flussi di traffico di tipo veicolare e
pedonale relativamente al tratto più
congestionato di Magazzeno. Per esso si
prevede la creazione di un nuovo asse di
progetto, parallelo e prossimo alla costa,
esclusivamente per il traffico veicolare,
attrezzato con parcheggi in prossimità degli
assi di penetrazione verso il litorale, e la
pedonalizzazione della litoranea ripensata
come un lungomare alberato, dotato di una
pista ciclabile e di strutture smontabili
sistemate a gruppi per la vendita di
prodotti provenienti dal territorio agrario
e di prodotti tipici. Relativamente ai
tratti successivi si prevede il
potenziamento dell’Aversana come strada di
attraversamento più veloce per il traffico
veicolare. A tal fine si propongono due
nuovi tratti di cui il primo di
allacciamento con la tangenziale e il
secondo di ripristino del collegamento ora
interrotto sul Tusciano. Il ridisegno della
strada litoranea ha come finalità la
decompressione del traffico veicolare di
tipo privato e la fruizione di questa strada
anche per scopi ricreativi come passeggiate
in bicicletta o lungo le pinete. Inoltre,
per ottimizzare i collegamenti che dai
centri urbani afferiscono alla fascia
costiera si è prevista la creazione di
numerose aree di parcheggio in prossimità
degli incroci con la litoranea.
Gli interventi relativi alle strutture
balneari hanno la finalità di liberare la
visuale del mare e di consentirne una più
libera fruizione. Essi consistono in una
riduzione e in una differente distribuzione
delle cabine poste perpendicolarmente al
mare, in un incremento degli spogliatoi
collettivi e in una riduzione del numero
degli stabilimenti attualmente presenti.
Gli interventi di riqualificazione sulle
strutture ricettive esistenti sono
fondamentali in un’ottica di sviluppo
turistico dell’area e così la creazione di
qualche struttura di nuovo impianto anche se
di piccola entità e costruita nel rispetto
del paesaggio. Analogamente il recupero
dell’ex azienda di allevamento a Spineta per
creare una beauty-farm serve ad arricchire e
differenziare l’offerta ricettiva in un’area
già predisposta in tal senso.
L’incremento di attività di tipo
ricreativo-sportivo sul litorale di
Battipaglia è finalizzato ad arricchire il
panorama di svaghi e intrattenimenti
presenti nella zona sia per la popolazione
turistica che per quella residente, ma nello
stesso tempo consente di valorizzare la
fascia interposta fra l’asse litoraneo e il
mare. In essa si prevede di riqualificare le
strutture ricettive già esistenti, di
ripristinare il sistema del verde e di
attrezzare aree per sport acquatici o da
praticare all’aria aperta. Questi interventi
si collegano al sistema del parco fluviale
previsto lungo il Tusciano che, nel tratto
superiore verso il centro urbano di
Battipaglia, è caratterizzato come un parco
urbano dotato di attrezzature sportive.
Gli interventi di recupero e di
rimboschimento sulle pinete di Campolongo
consentono il recupero di una risorsa
ambientale di elevato pregio.
Figura 8 - Strutturazione del
territorio agrario e catalogazione
degli elementi puntuali
riscontrabili |
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Il territorio agrario
La riqualificazione del territorio agrario
si persegue innanzitutto attraverso la
tutela e la valorizzazione delle colture e
del paesaggio e, in secondo luogo,
attraverso il miglioramento delle sue
relazioni con le restanti parti del
territorio. A tal fine si propone un
recupero delle masserie storiche a fini
agrituristici e culturali e una
rivitalizzazione dei borghi rurali
attraverso la collocazione in essi di
attività culturali e ricreative di richiamo:
al borgo Picciola si prevede la
riconversione dell’ex tabacchificio in un
Centro artistico-culturale, al borgo
Aversana si prevede la creazione di un Museo
delle tradizioni contadine di nuovo impianto
e al borgo Cioffi un Centro delle tradizioni
gastronomiche locali. Si prevede, inoltre,
di collegarle con una rete di percorsi
pedonali/ciclabili/equestri che, svolgendosi
lungo strade o canali rinaturalizzati in
seguito ad interventi di ingegneria
naturalistica, diventano in tal modo anche
un’occasione ricreativa e culturale di
fruizione del paesaggio agrario.
La creazione dei parchi fluviali del Sele e
del Tusciano si pone come occasione di
valorizzazione di risorse
paesistiche-ambientali e di fruizione delle
stesse a scopi turistici e ricreativi, ma è
nello stesso tempo un’occasione di
connessione fra i vari ambiti che i fiumi
attraversano.
La valorizzazione delle attrezzature
culturali si ottiene attraverso
l’inserimento del Parco e Museo archeologico
di Pontecagnano e del sito archeologico di
Hera Argiva nella strategia complessiva di
riqualificazione dell’intero territorio.
Migliorando l’accessibilità di queste
strutture dalla piana, si ottiene una più
agevole e più ampia fruizione delle stesse.
Figura 9 - Individuazione del
reticolo idrografico e catalogazione
degli elementi puntuali
riscontrabili |
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* laureata in Architettura il 28.11.2002
presso l'Università di Napoli Federico II
con tesi in Urbanistica dal titolo “La piana
del Sele - Proposta per un piano paesistico"
curata dal relatore Prof. Arch. Alessandro
Dal Piaz |