Tabella 3 - I disegni di legge regionali della Campania in tema di tutela e uso del suolo: contenuti dei piani di area vasta

 

Anno

Disegno di legge

Proponente

Livello Regionale

Conoscitivo Programmatico

Livello

comprensoriale

Livello

provinciale

1997

Tutela, assetto e uso del territorio regionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Concetta De Vitto

quadro di riferimento regionale

organizza il sistema conoscitivo mediante:

a) sistema della cartografia con indicazioni dello stato della fisicità del territorio regionale

b) rappresentazioni grafiche degli ambiti di parchi naturali e bacini idrografici, di vincoli e aree di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 431, degli insediamenti abusivi recuperabili ai sensi della legge 28 febbraio 1985, n. 47, delle aree di espansione previste dai piani regolatori generali, di localizzazioni di impianti ai sensi della legge 10 febbraio 1993, n. 10, del piano regionale dei trasporti, nonché di ogni altra localizzazione e previsione derivanti da ulteriori piani e programmi

c) proiezioni su cartografie degli interventi in corso e di quelli programmati

d) rappresentazione di situazioni ed aree di crisi per livello di degrado ambientale, abitativo, di traffico nonché per rischio di danno naturale

e) carta di sintesi delle potenzialità territoriali e degli impedimenti e trasformabilità incidenti

f) struttura della consistenza e della distribuzione demografica

g) sistema delle relazioni funzionali e della mobilità

piano territoriale regionale

– ha specifica considerazione dei valori paesistici ed ambientali

– contiene gli indirizzi per la pianificazione sottordinata sia normativi che strategico-territoriali

– designa le attitudini di uso dei suoli, i criteri di compatibilità tra usi e tutela, le trasformazioni funzionali e gli obiettivi operativi della politica territoriale della regione

inoltre, indica:

a) zone oggetto di pianificazione sovraordinata

b) zone da sottoporre a speciali misure di salvaguardia e di tutela paesistica in base a

legislazione nazionale e regionale

c) previsioni orientative demografiche e occupazionali per comuni singoli o asso-ciati

d) dimensionamenti, compatibili con i livelli locali, di insediamenti residenziali, produttivi, direzionali, con relative urbanizzazioni e infrastrutture, nonché localizzazioni di funzioni interessanti più comuni

e) capacità di sviluppo turistico con riguardo alle risorse naturalistiche, storiche, artistiche

f) sistemi di mobilità complessi, nonché modalità di attrezzature

g) quantità massime di territorio che i singoli comuni possono destinare, nella for-mazione dei piani regolatori generali, a nuove previsioni residenziali

h) criteri e parametri per programmi d’intervento e di spesa, derivanti da risorse finanziarie comunitarie, nazionali, regionali, che richiedono localizzazioni orientative a fini di verifiche di compatibilità ex ante

i) norme urbanistiche generali da adottare nelle aree di crisi per rischio di danno naturale

 

piano territoriale

provinciale di

coordinamento

individua:

– servizi ed infrastrutture di scala sovracomunale

predispone:

– indirizzi e criteri per la formazione dei piani sottordinati

esso, inoltre:

a) elabora norme quadro, costituite da direttive e criteri, cui devono attenersi i comuni nella redazione dei piani urbanistici, anche ai fini del coordinamento della disciplina dei territori limitrofi.

Tali norme devono comunque individuare, a livello provinciale, i fabbisogni per il dimensionamento dei piani urbanistici comunali e le linee prioritarie dello sviluppo, segnatamente per quanto concerne i rapporti tra edilizia abitativa pubblica e pri-vata, ivi compreso il recupero del patrimonio edilizio esistente, e la riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia delle aree degradate, nonché gli insediamenti produttivi, turistici, commerciali e direzionali

b) definisce norme, articolate in relazione alle singole zone territoriali, alle dimensioni demografiche ed alle altre caratteristiche dei centri urbani, circa le dota-zioni degli standard urbanistici da rispettare nella formazione dei piani comunali

c) individua servizi, attrezzature, funzioni urbane anche a livello di comuni associati, e predispone, altresì, indirizzi e criteri cui devono attenersi i comuni interessati per la formazione, secondo sistemi di relazionalità funzionali, dei piani di rispettiva competenza